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Cracking Cancer Forum: malattie sessualmente trasmissibili tra i giovani

Malattie Sessualmente Trasmissibili, alcool e dipendenze tra i giovani sono stati gli argomenti trattati all’interno di una tavola rotonda che si è tenuta all’interno del Craking Cancer Forum 2023, che si è svolto a Palermo il 4 e 5 maggio.

PREVENZIONE, SESSUALITÀ, AFFETTIVITÀ NEI GIOVANI

Il rapporto tra prevenzione, sessualità e affettività, con particolare riguardo alla popolazione giovanile, è stato al centro di uno dei setting scientifici ospitato nella prima giornata del Cracking Cancer Forum, che si è svolto a Palermo il 4 e il 5 maggio, organizzato dal Prof. Vincenzo Adamo, direttore scientifico.

La sessione dal titolo “Prevenzione e educazione alla salute con corretti stili di vita e un occhio di riguardo alle relazioni interpersonali” è stata condotta dalla giornalista scientifica Maria Grazia Elfio e ha visto la partecipazione del dr. Francesco Grasso Leanza, dirigente del servizio 5 (Prevenzione, Promozione e Comunicazione della Salute del DASOE (Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico – diretto dal dr. Salvatore Requirez – dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana) realizzando un confronto multidisciplinare tra diverse professionalità.

Sono intervenute le dottoresse Giuseppa Savio, responsabile UOS “Immunologia Oncologica” dell’Arnas Civico di Palermo, Luigia Carapezza, Psicoterapeuta e Psicooncologa e Vittoria Lombardo, citopatologa della ASP di Messina.

 

PREVENZIONE ONCOLOGICA TRA I GIOVANI

Il setting scientifico ha consentito di indagare in chiave multifattoriale il tema della prevenzione oncologica tra i giovani: dalla correlazione tra malattie sessualmente trasmissibili e dipendenze, con particolare attenzione all’abuso da alcool, alla necessità di puntare su una svolta culturale che coinvolga l’intera società, perché l’obiettivo della prevenzione oncologica e del contrasto delle malattie sessualmente trasmissibili – causa di diverse neoplasie – nonché la correzione degli stili di vita, non può rimanere confinato all’educazione scolastica e famigliare, alle istituzioni e ai dipartimenti di prevenzione, ma richiede anche la modifica di alcuni aspettati culturali e socio- economici legati alla società contemporanea. Si tratta di problematiche complesse dove urge anche la necessità di un monitoraggio capillare sul territorio, affinché venga interrotta la spirale commerciale della vendita di alcolici ai giovanissimi in barba alle normative e venga contrasto il traffico di sostanze psicotrope.

La disamina scientifica di questa sessione ha offerto una riflessione sociologica a tutto campo: dalla necessità di ricollocare l’etica pubblica in posizione preminente rispetto a logiche che nella società globalizzata sospingono verso modelli negativi, alla tendenza al profitto spregiudicato, dicotomica rispetto alle politiche di prevenzione, fino al disagio adolescenziale che alimenta comportamenti a rischio, senza trascurare l’importanza della corretta informazione.

 

ABUSO DI ALCOOL E SOSTANZE FAVORISCONO LO SVILUPPO DI MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI

Nonostante le normative vigenti, il commercio spesso spregiudicato di alcolici – afferma Francesco Grasso Leanzadispensato ai giovani nelle aree della movida delle nostre metropoli, o la facilità con cui essi accedono alle sostanze psicotopre nei luoghi di ritrovo, rappresentano una criticità per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, poiché deprivano della capacità di discernere. Questi temi di salute pubblica vanno ricollocati a livello sociale e diventano problemi di sensibilità collettiva. Vanno sensibilizzati gli operatori socio-economici: siamo in presenza di un fenomeno multifattoriale che, accanto alle politiche di prevenzione ed educazione alla salute, impone sul territorio un controllo a campione sulle attività commerciali e di svago, affinché non si somministrino più agli adolescenti alcolici e sostanze che favoriscono le dipendenze. La condizione di alterazione psicofisica legata all’abuso da alcool o al consumo di sostanze psicotrope rende difficile controllare le pulsioni, infatti, e viene meno quell’aspetto di cura dell’altro, perché la modifica dello stato psichico è preponderante, a parte il danno fisico. Ciò favorisce l’incapacità di pesare i propri comportamenti e induce a sottovalutare i rischi di condotte che domani, invece, potrebbero avere un’incidenza determinante sullo sviluppo di infezioni sessualmente trasmesse, perdita della fertilità, o insorgenza di neoplasie correlate. La vaccinazione, accanto alle precauzioni, rimane l’arma centrale per la prevenzione”.

 

PAPILLOMAVIRUS UMANO RESPONSABILE DI TUMORI

Tra le malattie sessualmente trasmissibili che possono favorire l’insorgenza di alcune neoplasie, l’attenzione durante il setting scientifico si è concentrata principalmente sul Papillomavirus Umano (HPV) che può essere responsabile nella donna dei tumori della cervice uterina, ma secondo i dati statistici è causa ancora di circa il 95% dei tumori dell’ano, del 65% di quelli vaginali, del 50% di quelli della vulva e del 35% di quelli al pene. L’HPV può infettare anche gli uomini dunque. Trasmettendosi, durante i rapporti orali anche a bocca e gola, può provocare neoplasie del cavo orofaringeo. Negli ultimi dieci anni i tumori orofaringei sono aumentati a livello globale del 300%, soprattutto in relazione all’aumento di infezioni da HPV, responsabile, in Italia, del 40% dei casi. Il sesso orale e l’abitudine ad avere rapporti con più partner espone ad una maggiore probabilità di contrarre l’infezione.

Una ricerca pubblicata sulla rivista Cancer nel 2021, dell’American Cancer Society, rivela che avere più di 10 partner con i quali si è praticato sesso orale aumenta di oltre quattro volte le probabilità di ammalarsi di cancro alla bocca o alla gola HPV correlato. In Italia il Ministero della Salute offre la vaccinazione gratuitamente a tutti gli adolescenti, tra gli 11 e i 12 anni. Studi epidemiologici hanno dimostrato che la vaccinazione contro l’HPV riduce la prevalenza delle infezioni nel cavo orofaringeo dell’88-93%. 

 

FONDAMENTALE LA VACCINAZIONE

Giuseppa Savio rileva: “La vaccinazione è fondamentale sia per le donne che per gli uomini. I dati dimostrano l’implemento di malattie sessualmente trasmissibili tra i giovani. Diversi lavori scientifici attestano come sia ancora scarsa la consapevolezza sul punto tra gli adolescienti. Spesso si delega l’educazione sessuale alle famiglie, che non sempre sono idonee a offrire le giuste informazioni. Occorre rafforzare una capillare adesione alle vaccinazioni. I trend in aumento dell’incidenza delle malattie sessualmente trasmissibili tra i giovanissimi lo dimostrano. Ma in generale osserviamo anche tra i pazienti immunodepressi un aumento di alcune patologie infettive come ad esempio l’herpes zoster. L’età in cui i giovani iniziano le esperienze sessuali si è abbassata di molto, ma persiste ancora una scarsa corretta informazione sulla sessualità consapevole e sull’affettività  e il fenomeno si acuisce in un alcune fasce sociali. I giovani si avvicinano al sesso troppo spesso senza conoscerne bene i rischi e va compreso che condotte superficiali  possono compromettere, anche irreversibilmente, la salute da adulti ”.

Luigia Carapezza, che vanta una consolidata esperienza tra i giovani, evidenzia: “Alle campagne di prevenzione, occorre affiancare anche un’indagine a monte volta ad indagare i motivi del disagio giovanile che può essere connesso alla difficoltà di gestire dinamiche emozionali, o di trovare negli adulti punti fermi di riferimento. Elementi che possono sospingere i giovani verso abusi e dipendenze. Le nostre emozioni spesso ci disturbano e dobbiamo imparare a gestirle. Cercare di prevenire un comportamento a rischio richiede di esercitare ascolto attivo tra i giovani e osservare il disagio per capire cosa li spinge verso condotte dannose per intervenire sulle cause” e attraverso le sue parole rimbalza ancora una volta il monito OMSSalute come benessere fisico e psicofisico”. Affettività e sessualità come aree del potenziale umano, richiamano a capacità di autoderminazione e consapevolezza delle proprie relazioni nelle varie fasi dello sviluppo, come evidenzia l’ISS – Istituto Superiore di Sanità e sono concetti da trasferire ai giovani che devono essere sostenuti, rafforzati e messi in grado di gestire la propria sessualità in modo responsabile, sicuro e rispettoso.

 

ETICA DELLA COMUNICAZIONE E CORRETTA INFORMAZIONE

La riflessione Etica che ha attraversato tutta la sessione balza con intensità al concetto di etica della comunicazione e all’importanza di una corretta informazione ed in parallelo impone attenzione a infodemia e fake news.

La giornalista Maria Grazia Elfio sottolinea: “Le informazioni di Salute diffuse senza fondamento di evidence scientifiche rappresentano una minaccia per la collettività, quelle spregiudicatamente false, che trovano amplificazione rapida e virale a causa del’immediatezza tipica del mondo virtuale, avocano oggi più di ieri il giornalista al suo ruolo sociale di “cane da guardia” già ampiamente tracciato in Giurisprudenza. I giovani sono particolarmente esposti ai pericoli del web, perché si affidano principalmente ai social, dove certamente la diffusione delle notizie non professionalizzata apre a sconfinate possibilità di divulgare notizie in modo non deontologico, o se priva di competenza medico – scientifica, non attendibili. La disinformazione minaccia la capacità dei cittadini di prendere decisioni basate su fatti corretti in generale, ma sui temi di salute, ed in particolare oncologici, deve suggerire un livello di allerta trasversale, che più in generale già, all’indomani dell’esperienza pandemica, la Commissione Europea ha innalzato, rafforzando azioni di regolamentazione, sorveglianza e promozione soprattutto su competenze digitali. Anche la comunicazione istituzionale deve essere qualificata e in grado di coinvolgere i cittadini e soprattutto i giovani sull’educazione alla vita, alla salute e al rispetto dell’altro e non può essere affidata all’improvvisazione”.

Sul punto Grasso Leanza aggiunge: “La comunicazione istituzionale di Salute richiede particolare attenzione e cura: la sua funzione sociale è quella di innalzare l’empowerment dei cittadini. Vi è una grande responsabilità in questo che va osservata con rigore e preparazione. I giovani riguardo a questi temi hanno necessità anche di essere supportati con messaggi che facciano loro comprendere il valore dell’affettività, la necessità di adottare precauzioni e correggere stili di vita per intervenire su fattori modificabili, per il contrasto di queste malattie, e per capire che prevenire comportamenti a rischio per la loro salute, non è solo un problema individuale, ma della coppia e, ancora, della comunità, ovvero che tutelando noi stessi tuteliamo anche gli altri”.

Vittoria Lombardo citopatologa PMIAC, che da oltre anni trent’anni lavora nell’ambito della malattia oncologica ed è docente al corso di citopatologia diagnostica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, afferma: “Dobbiamo sforzarci di trovare linguaggi adatti a comunicare ai giovani questi problemi. Gli incontri nelle scuole e nelle università sono fondamentali per educare i giovani con semplicità e schiettezza, nel periodo più delicato della vita, per affacciarsi con serenità al futuro”. Sul punto la dottoressa autrice del progetto Vittoria’s cell ha coniugato la medicina con l’arte. Attraverso le sue immagini catturate al microscopio e sigillate naturalmente propone ai giovani un “viaggio” suggestivo per avvicinarli alla prevenzione unendo il percorso razionale scientifico alla sua indole artistica. Cosicché nascono effigi di cellule che evocano elementi reali con i quali si fondono per interessare l’osservatore e semplificare il concetto. Un format in cui si coniugano scienza, arte e didattica, che ha ottenuto riconoscimenti anche alla Harvard University e all’ASC International.

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