La violenza o l’abuso contro gli anziani è un fenomeno in crescita, multiforme e, purtroppo, sotto stimato. Vediamo come riconoscerlo.
Le segnalazioni di abuso sugli anziani sono aumentate durante la pandemia di Covid-19 e hanno spianato la strada ad una maggiore sensibilità al fenomeno. Secondo l’OMS, il maltrattamento nei confronti delle persone anziane viene definito come un’azione oppure l’assenza di un’azione adeguata, che causa danni o sofferenza a una persona anziana, nell’ambito di una relazione in cui c’è un’aspettativa di fiducia.
TIPI DI ABUSO
Tipicamente si parla di abuso: fisico, psicologico, incuria, economico, sessuale. Gli aggressori sono spesso i figli adulti, altri familiari o persone che assistono l’anziano, caregiver, pagati e non.
• L’abuso fisico comprende gesti violenti, percosse, spinte, scossoni, nutrimento forzato e ingiustificata gestione dei farmaci.
• L’abuso psicologico è l’uso di parole, gesti o azioni che causano stress emotivi o ansia all’anziano. Comprende le minacce, come quella del ricovero in un istituto, insulti, confronti, rimproveri, critiche, umiliazioni e brusche imposizioni tanto quanto rimanere in silenzio e ignorare la persona. Anche l’isolamento indotto è una forma di abuso. Vi è anche una forma di abuso più sottile come l’infantilizzazione della persona anziana, incoraggiata a diventare dipendente da chi abusa di lei.
• L’incuria consiste nel promuovere una situazione di stallo – come l’abbandono – rifiutandosi di fornire assistenza, cibo, medicine o altre necessità. La trascuratezza che si traduce in un danno fisico o psicologico è considerata un abuso.
• L’abuso economico è lo sfruttamento o la disattenzione verso le proprietà o i beni di una persona, è compresa la truffa e la pressione affinché vengano assegnati i beni dell’anziano al carnefice.
• L’abuso sessuale è ogni forma di intimità sessuale ottenuta senza consenso o con forza o minacce.
Purtroppo meno del 20% dei casi di abuso è segnalato e solo circa il 15% degli anziani maltrattati chiede aiuto alle autorità o agli operatori. L’abuso poi diventa più frequente e grave nel tempo.
I FATTORI DI RISCHIO
Tra i fattori di rischio per gli anziani che potrebbero diventare vittima di abuso vi sono:
• la presenza di malattie
• la compromissione funzionale
• alterazione cognitiva
• isolamento sociale
COME RICONOSCERE L’ABUSO?
Talvolta le vittime possono anche nascondere l’abuso per la vergogna, la paura di rappresaglie o il desiderio di proteggere l’aggressore. Per riconoscere in parte l’abuso vi sono degli indicatori, tra cui:
• la riluttanza del caregiver nell’accettare assistenza sanitaria domiciliare o nel lasciare il paziente anziano da solo con un operatore sanitario
• il ritardo tra un infortunio o malattia e la richiesta di intervento medico
• la presenza di depressione
• le incongruenze nei racconti del paziente e del caregiver in caso di infortunio o malattia
• frequenti visite al Pronto soccorso per le riacutizzazioni di una malattia cronica
• igiene inadeguata
• disturbi del sonno
• assenza del caregiver quando un paziente funzionalmente compromesso si presenta dal medico da solo e quando gli esami di laboratorio non sono compatibili con l’anamnesi.
A CHI RIVOLGERSI IN CASO DI AIUTO
È evidente quanto sia importante, in questo caso, la preparazione del personale medico infermieristico nel riconoscere i casi di abuso, anche perché, le persone anziane vittime di abusi sono ad alto rischio di morte. Se si sospetta l’abuso sugli anziani occorre chiedere aiuto. In generale, gli interventi devono essere adattati a ciascuna situazione e l’anziano deve essere informato sui rischi e le conseguenze.
Se il paziente è in pericolo immediato si può considerare l’intervento sanitario, l’intervento legislativo o il trasferimento in un ambiente sicuro dopo aver segnalato gli abusi alla Polizia di Stato o ai Carabinieri.
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