Home » Violenza contro le donne: perchè e quale percorso?

In Italia i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Il pronto soccorso dell’ospedale Cannizzaro di Catania registra mediamente un caso di violenza di genere a settimana: dal 1 gennaio al 12 novembre sono stati registrati 48 accessi con ‘Codice Rosa’. Ne parliamo con Daniela Colombrita, ginecologa del Pronto soccorso Ostetrico e responsabile del “Codice Rosa” e l’assistente sociale Rosa Zito, entrambe del Cannizzaro.


VIOLENZA SULLE DONNE: LE FORME PIÙ CONOSCIUTE E L’IMPORTANZA DEL CODICE ROSA AL PRONTO SOCCORSO

La violenza sulle donne può assumere diverse forme, incluso il tipo economico che può essere altrettanto dannoso quanto la violenza fisica. La violenza economica, spesso sottovalutata, può avere un impatto significativo sulla vittima.

Allo stesso tempo, la violenza psicologica può essere ancora più difficile da individuare, poiché può manifestarsi in modi subdoli. È importante che vengano attivate misure preventive per contrastare tali forme di violenza e intervenire tempestivamente.

CHE COSA È IL CODICE ROSA?

Il codice rosa, istituito presso il pronto soccorso, gioca un ruolo cruciale nel fornire assistenza alle vittime di violenza. Questo percorso preferenziale permette di identificare le vittime e offrire loro un’accoglienza adeguata. Tuttavia, non tutte le forme di violenza sono dichiarate immediatamente, e in questi casi il personale medico del pronto soccorso deve essere attento a segnali sospetti.

Esso classifica la gravità dei casi in base a un sistema di priorità. Le vittime di violenza sospetta o dichiarata ricevono il codice giallo, che garantisce loro un’attenzione immediata.

Una stanza appositamente allestita, chiamata “stanza rosa“, offre un ambiente sicuro per le vittime, dove possono essere visitate, ascoltate e supportate da personale sanitario e psicologi. Inoltre, è possibile coinvolgere le forze dell’ordine e la magistratura, se necessario.

Il codice rosa non si limita solo all’identificazione e all’accoglienza, ma mira anche a offrire un percorso di protezione per le vittime. Il personale medico e infermieristico è stato appositamente formato per fornire un ascolto attivo, empatico e privo di giudizi.

È fondamentale riconoscere le situazioni di criticità e sospettare sempre la presenza di violenza anche quando non viene dichiarata esplicitamente.

Non solo coinvolge le istituzioni sanitarie, ma funge anche da connessione con altre risorse nel territorio. Questo approccio multidisciplinare garantisce che le vittime non siano lasciate sole e che abbiano accesso a percorsi di supporto anche in seguito alla visita iniziale al pronto soccorso.

LA PROTEZIONE DELLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA: UN SISTEMA FONDAMENTALE PER LA SICUREZZA

La violenza sulle donne è un problema serio che richiede un sistema di protezione efficace. È di vitale importanza garantire alle donne vittime di violenza la possibilità di trasformare radicalmente le proprie vite e di garantire la propria sicurezza.

Tuttavia, spesso i servizi che dovrebbero attivare questo sistema di protezione non sono adeguati o non riescono a raggiungere le donne in modo tempestivo.

È comune che i servizi attivati dopo un episodio di violenza non siano all’interno del percorso di codice rosa. Questo significa che, se una donna subisce una violenza grave e richiede assistenza medica urgente, l’accompagnamento al pronto soccorso riguarda solo la vittima, tralasciando il fatto che spesso la donna vittima di violenza è anche una madre preoccupata per la sicurezza dei propri figli, soprattutto se sono molto piccoli.

Gli operatori si trovano quindi ad affrontare una situazione complessa.

COSA SUCCEDE DOPO LA DENUNCIA DELLA VITTIMA?

Dopo la denuncia di un episodio di violenza, le donne vittime vengono affidate alle forze dell’ordine. Queste, in collaborazione con il territorio, decideranno, in accordo con la donna, se la vittima desidera tornare a casa.

Nel caso in cui la donna decida di tornare a casa, le forze dell’ordine continueranno ad occuparsi della sua protezione. Il ruolo del medico del pronto soccorso termina in questo momento, poiché l’intervento sanitario rappresenta solo il primo livello di emergenza.

Il percorso dedicato alle donne vittime di violenza varia a seconda delle scelte fatte dalla vittima. Nel caso in cui la donna decida di non denunciare l’episodio di violenza, viene fornito un percorso che include numeri telefonici di centri antiviolenza e servizi di supporto psicologico.

È importante garantire alle donne vittime di violenza tutte le opzioni disponibili, anche nel caso in cui scelgano di non denunciare.

LA SCELTA TRA CASA RIFUGIO E CENTRO ANTIVIOLENZA

Le donne vittime di violenza possono optare per diverse soluzioni, come ad esempio una casa rifugio o un centro antiviolenza. La scelta dipende dalla volontà della donna e dalle circostanze specifiche. È importante individuare la struttura più adatta, tenendo conto della volontarietà della donna e dell’importanza di garantire la sua sicurezza e l’anonimato.

VIOLENZA SULLE DONNE: QUALI SONO I DANNI FISICI E PSICOLOGICI CHE SUBISCONO LE VITTIME?

La violenza di genere rappresenta una grave violazione dell’integrità personale e dei diritti umani. Le conseguenze di un episodio di violenza sono significative e lasciano segni permanenti, non solo a livello fisico, ma anche nella sfera psicologica e nelle relazioni con gli altri, soprattutto per quanto riguarda la capacità di sentirsi al sicuro e proteggere i figli.

Le vittime di violenza spesso necessitano di un percorso di presa in carico completo e complesso, che richiede tempo e impegno. Questo percorso comprende un cambiamento importante nella vita della donna, che può essere accompagnato da dubbi e ripensamenti.

La rinuncia a dipendenze e sfide significative è un passo difficile ma fondamentale per intraprendere un percorso di protezione adeguato.

Tuttavia, il codice rosa e il pronto soccorso, sebbene svolgano un ruolo riparativo importante, dovrebbero rappresentare solo un primo intervento. Dovremmo puntare maggiormente sulla prevenzione e su un cambiamento culturale che eviti l’attivazione di tali servizi per qualsiasi donna.

VIOLENZA DI GENERE: UN PROBLEMA CULTURALE

La violenza di genere è un problema culturale che richiede un impegno costante da parte di operatori, servizi sociali, consultori familiari e altre istituzioni per sensibilizzare, informare ed educare alla non violenza.

È essenziale aumentare l’informazione affinché le donne acquisiscano una maggiore consapevolezza del problema. Solo attraverso una maggiore consapevolezza possiamo sperare di affrontare la violenza sulle donne con maggiore efficacia.

Inoltre, è importante denunciare e trovare il coraggio di migliorare la propria vita. Il coraggio di denunciare dovrebbe essere sostenuto anche dal senso civico di ognuno di noi, così come il sostegno dei familiari che potrebbero giocare un ruolo fondamentale nel supporto delle vittime.

Nel momento in cui una donna decide di denunciare o rinunciare, è cruciale che l’intervento delle autorità e delle forze dell’ordine vada oltre la sicurezza immediata e si concentri sulla sicurezza a lungo termine e sui cambiamenti necessari per garantire una vita libera dalla violenza.

È fondamentale offrire un accompagnamento continuo e sostenere la donna nel riprendere in mano la propria vita e costruire relazioni sane.

Per le donne che si sentono vittime di violenza o stalking, esistono servizi a cui rivolgersi. È possibile contattare il numero dedicato 15 22 o, in caso di emergenza, chiamare il 112. I centri antiviolenza e i consultori possono offrire supporto e informazioni utili. Inoltre, l’app della polizia di stato rappresenta un mezzo per mettersi in contatto diretto con le autorità competenti.

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