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Vaccini, obiettivo 100%: appello di Italia Longeva per una più ampia copertura della vaccinazione degli anziani nel prossimo autunno

Il Presidente Bernabei: “La pandemia ci ha fatalmente ricordato che per i virus la fragilità è un terreno fertile.

È indispensabile proteggere gli anziani vaccinandoli, ma bisogna organizzarsi tempestivamente per non farsi cogliere impreparati”.


Roma, 11 Giugno 2020 

Ora che l’emergenza Covid-19 sembra allentare la presa, è tempo di pensare senza esitazioni al prossimo autunno. Per proteggere le persone più fragili da un possibile nuovo picco di infezione da Coronavirus, ma anche dalle frequenti complicanze più temibili – polmonari e cardiache – delle infezioni più comuni, a partire dall’influenza, la sanità pubblica italiana deve puntare a raddoppiare le coperture vaccinali degli anziani, ferme a poco più del 50%. Per raggiungere questo obiettivo, bisognerà vaccinare di più, vaccinare prima (già da settembre) e organizzarsi in fretta, per non correre il rischio di subire ritardi nell’approvvigionamento dei vaccini (in Italia gli over-65 sono quasi 14 milioni, senza contare le altre categorie a rischio) e un’affluenza incontrollata di pazienti – non solo anziani – presso i centri vaccinali e gli studi dei medici di famiglia, ancora in un contesto di emergenza sanitaria e sociale.

È questo l’appello lanciato oggi da Italia Longeva, l’Associazione nazionale per l’invecchiamento e la longevità attiva, in occasione del webinar “Anziani, fragili, vaccinati: se non ora quando?”, che ha riunito rappresentanti politico-istituzionali a livello centrale e regionale, comunità medico-scientifica e mondo della distribuzione per un confronto sulla programmazione della prossima campagna vaccinale, la prima in epoca Covid-19.

Roberto Bernabei

La pandemia ci ha fatalmente ricordato che per i virus la fragilità è un terreno fertile dove attecchire”, commenta il Prof. Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva e membro della CTS della Protezione Civile. Un motivo in più per vaccinare tutti gli anziani contro l’influenza stagionale – ma anche contro le altre malattie che possono colpire più duramente da vecchi, a partire da polmonite pneumococcica, pertosse e herpes zoster – rendendo così il Coronavirus più riconoscibile e con un’evoluzione clinica meno severa non andando a sovrapporsi in uno stesso soggetto. Tuttavia, dal punto di vista logistico-organizzativo, bisognerà procedere in un modo diverso rispetto al passato, provvedendo tempestivamente al fabbisogno previsto da ogni singola Regione, anticipando l’inizio della campagna vaccinale per non farsi cogliere impreparati da una possibile seconda ondata pandemica, garantendo ai cittadini la massima sicurezza dell’atto vaccinale e rendendo più efficiente la rete di distribuzione dei vaccini, con il pieno coinvolgimento dei medici di famiglia e delle farmacie”.

Intanto, il Ministero della Salute ha emanato le linee guida per la prossima campagna di vaccinazione antinfluenzale, che abbassano da 65 a 60 anni l’età per usufruire dell’offerta attiva e gratuita e raccomandano fortemente la vaccinazione a tutti quei soggetti suscettibili di entrare in contatto con gli anziani e i fragili: i bambini da 6 mesi a 6 anni, i familiari e i caregiver, gli operatori sanitari. Uno scudo, in sostanza, per proteggere le persone più vulnerabili, che hanno pagato il tributo più alto durante la pandemia di Covid-19 in termini di contagi, ospedalizzazioni e decessi.

Oggi più che mai le persone anziane hanno diritto ad essere tutelate per tornare ad una vita piena e quanto più normale possibile. Per questo l’arma di difesa più utile è sicuramente il vaccino e proprio per questa ragione il Ministero della Salute ha stabilito di aumentare le coperture vaccinali degli adulti e degli anziani fragili. In questa grave situazione che tutto il mondo sta affrontando l’unica arma che ci consentirà di sconfiggere definitivamente il Coronavirus è certamente il vaccino. Ricordiamoci, come ha ribadito il Ministro Speranza, che il virus non è sconfitto. Dobbiamo nel frattempo imparare a conviverci, in attesa che questo obiettivo sia raggiunto e fare in modo che anche i nostri anziani possano tornare ad avere una vita normale, fatta soprattutto di relazioni e di affetti” – dichiara la Sottosegretaria di Stato alla Salute Sandra Zampa.

Per raggiungere l’obiettivo di massima protezione degli anziani, alcune Regioni – è il caso del Lazio – sono orientate a rendere l’immunizzazione obbligatoria per gli over-65 e gli operatori sanitari, ed è facile immaginare che la richiesta di vaccinazione sarà molto più elevata rispetto alle precedenti stagioni, con la necessità di mettere in piedi una macchina organizzativa in grado di dare una risposta efficace all’aumento della domanda dei cittadini.

La prossima campagna di vaccinazione antinfluenzale sarà determinante a causa della sovrapposizione dei sintomi con il Covid-19. La Regione Lazio, raccogliendo l’appello lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, si è mossa per tempo sia per il reperimento delle scorte, sia prevedendo l’obbligatorietà vaccinale per gli ultra 65enni. Abbiamo attivato tutte le procedure e bandito la gara. Bisogna agire per tempo evitando che in autunno si determini una crisi molto seria. È una grande operazione di tutela della salute pubblica. Ricordiamo inoltre che ogni anno sono numerosi i decessi per complicanze soprattutto nelle persone più fragili e croniche”, afferma Alessio D’Amato, Assessore Sanità e Integrazione socio-sanitaria, Regione Lazio.

Al di là degli obblighi, il prossimo autunno potranno essere in molti a chiedere di vaccinarsi, anche tra i più giovani. I servizi sanitari regionali non potranno correre il rischio di farsi trovare impreparati. Per chi non lo ha già fatto, bisognerà chiudere al più presto le gare d’acquisto. Per chi non lo ha già fatto, bisognerà identificare quanto prima soluzioni logistiche atte a vaccinare in sicurezza, nel pieno rispetto del distanziamento sociale: teatri, cinema, palestre, sono alcuni dei luoghi che potrebbero garantire questo obiettivo, come già prospettato in alcune realtà territoriali. L’imperativo è soltanto uno, fare in fretta. Se non ora quando?

Guarda il video con l’intervento del Prof. Bernabei, Presidente di Italia Longeva

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