Di Valeria Maglia
Vaccinare i ragazzi direttamente nelle scuole? Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi apre all’ipotesi.
Con il rientro a scuola e la nuova gestione dei contagi, assieme a quello del prolungamento delle lezioni a giugno torna alla ribalta anche il tema della vaccinazione nelle scuole: in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa il ministro Bianchi ha di fatto aperto all’ipotesi che si possa aprire degli hub di vaccinazione direttamente all’interno degli istituti, per poter arrivare più efficacemente alla fascia di ragazzi attualmente in attesa di vaccino.
L’ipotesi di allestire hub vaccinali nelle scuole non è una soluzione impensabile, ha dichiarato il ministro, che si riferisce principalmente all’esperienza pugliese, un esempio da imitare per i buoni risultati che sta raggiungendo.
Ma di cosa parla esattamente Bianchi quando si riferisce alla presenza di hub vaccinali in Puglia?
La risposta sta nelle parole del presidente di Regione, Michele Emiliano:
“Quando abbiamo deciso di vaccinare i bambini tra i 5 e gli 11 anni a scuola, in sinergia con le Asl e i pediatri – continua Emiliano – lo abbiamo fatto con convinzione, perché quello era l’ambiente più sicuro e familiare per i piccoli e le loro famiglie. I pugliesi hanno risposto benissimo, la squadra della sanità e della scuola ha lavorato in maniera eccellente e oggi i numeri parlano da soli. Andiamo avanti così, perché il vaccino è la principale protezione che abbiamo contro il covid”.
La vaccinazione della fascia 5-11 anni in Puglia ha infatti raggiunto oggi il 31,8% su una media nazionale del 17,5%.
Il ministro ribadisce che il governo è pronto «ad affrontare tutte le situazioni, anche quelle più estreme».
Per Bianchi, quella della scuola non è «una sfida». Ma «un impegno collettivo, bisogna richiamare tutti alla responsabilità di questo impegno, per mettere gli studenti in condizione di proseguire con le loro attività».
Il ministro ricorda lo stanziamento di 400 milioni per rinnovare i contratti del personale Covid e l’assunzione con i concorsi di 60mila docenti. E anche per la messa in sicurezza delle aule, con interventi ad esempio sulla ventilazione, ricorda i 150 milioni erogati agli enti locali, che sono proprietari degli edifici scolastici, e di altri 350 milioni direttamente alle scuole. «C’è chi ha provveduto e chi no, ma noi non abbiamo la capacità impositiva di dire come usare quei soldi», spiega.
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