L’incidenza del melanoma in Italia è in aumento. Ci sono novità importanti sulla cura. Purtroppo l’emergenza COVID-19 in molti casi ha ritardato la diagnosi. Di melanoma si può ancora morire? Questi i temi dell’intervista con Maria Teresa Fierro, direttore della Clinica dermatologica e Pietro Quaglino, professore associato della stessa, all’interno dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino.
MELANOMA CUTANEO IN ITALIA: AUMENTA L’INCIDENZA DEL TUMORE RARO MA PERICOLOSO
Il melanoma cutaneo è un tumore raro ma estremamente pericoloso che sta diventando sempre più frequente in Italia e nel resto del mondo. Negli ultimi decenni, infatti, l’incidenza del melanoma è aumentata costantemente, passando da un caso ogni 100mila abitanti 20 anni fa a 25 casi ogni 100.000 abitanti attualmente.
Nonostante il melanoma sia ancora considerato un tumore raro rispetto ad altri tumori cutanei come i carcinomi, è al secondo o terzo posto fra i tumori più comuni nella fascia d’età fra i 20 e i 40 anni sia nei maschi che nelle femmine. Questo trend di aumento costante dell’incidenza del melanoma impone misure di prevenzione primaria e secondaria per evitare la diffusione del tumore.
FATTORI DI RISCHIO DEL MELANOMA CUTANEO
Le cause esatte dell’aumento dell’incidenza dei tumori cutanei, compreso il melanoma, non sono state ancora definitivamente stabilite. Tuttavia, uno dei fattori di rischio principali è l’esposizione ai raggi UV, sia UV-A che UV-B. In questo senso, le campagne di prevenzione dovrebbero puntare sull’educazione alla fotoprotezione e alla prevenzione del melanoma.
DIAGNOSI DEI TUMORI CUTANEI
La diagnosi precoce del melanoma è fondamentale per garantire la sopravvivenza del paziente. L’individuazione precoce di una lesione sospetta e l’altrettanto precoce rimozione sono la base per garantire e salvaguardare la prognosi del paziente. Infatti, la diagnosi precoce consente in tantissimi casi praticamente di salvare la vita del paziente, in quanto il melanoma asportato in fase precoce ha un rischio di recidiva basso.
PREVENZIONE DEI TUMORI CUTANEI
La prevenzione primaria può essere ottenuta attraverso l’educazione e la sensibilizzazione della popolazione sull’utilizzo dei fotoprotettori. Inoltre, la prevenzione secondaria può essere ottenuta attraverso lo screening delle popolazioni a rischio, come i giovani con una pelle molto chiara e con una familiarità per il melanoma.
Per questo motivo, sarebbe utile individuare le popolazioni a rischio e instaurare un rapporto con i medici di famiglia e con il territorio. Inoltre, sarebbe utile fare delle visite periodiche da dermatologi qualificati per una mappatura dei nei e per controllare la propria pelle.
NUOVE TERAPIE PER I TUMORI CUTANEI
Fortunatamente, negli ultimi anni ci sono state numerose novità nella cura del melanoma cutaneo. Grazie alla ricerca, siamo in grado di caratterizzare il tumore e di sviluppare nuovi approcci di terapia. In particolare, si è focalizzata l’attenzione e lo sviluppo di farmaci su aspetti specifici molecolari e immunologici del tumore.
Ora siamo in grado di vedere se ci sono delle mutazioni nei geni che controllano la crescita del tumore e di avere dei farmaci che vanno a bloccare quelle vie alterate. Inoltre, abbiamo la possibilità di utilizzare i farmaci che vanno a riconoscere ed a sviluppare la risposta immunitaria della persona.
Questi nuovi approcci terapeutici sono utilizzati adesso nell’ambito di terapia sia nelle fasi con metastasi in atto, in cui il melanoma va agli organi interni, che per i pazienti che fino ad alcuni anni fa venivano trattati solo con la chemioterapia. Grazie a questi farmaci a bersaglio molecolare o immunologiche, è possibile ridurre il rischio di metastasi e aumentare la sopravvivenza dei pazienti affetti da melanoma cutaneo.
In conclusione, la prevenzione e la diagnosi precoce sono fondamentali per la gestione del melanoma cutaneo. Inoltre, le nuove terapie rappresentano una grande speranza per i pazienti affetti da questa malattia.
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