Secondo il Rapporto AIOM 2020, Associazione italiana di Oncologia medica, il tumore al polmone resta una delle neoplasie big killer, con 34 mila decessi in un anno in Italia. Ne parliamo con Maria Rita Migliorino, responsabile di Pneumologia, indirizzo Oncologico dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma e consigliere del direttivo di WALCE Onlus ed Ettore Rancati, paziente e tra i fondatori dell’associazione IPOP Onlus.
QUALI SONO LE PRINCIPALI TIPOLOGIE ISTOLOGICHE DEL TUMORE AL POLMONE?
Sono due i tipi principali di carcinoma polmonare, che si comportano e rispondono al trattamento in maniera molto diversa, e precisamente:
- Carcinoma polmonare a piccole cellule: deve il nome alle piccole dimensioni che evidenziano le cellule tumorali al microscopio. Ha una stretta relazione con il fumo e raramente si riscontra in una persona che non abbia mai fumato; è caratterizzato da spiccata aggressività e rapidità di crescita e dà origine in poco tempo a metastasi a distanza;
- carcinoma polmonare non a piccole cellule: si distinguono tre tipi istologici principali. Carcinoma a cellule squamose, origina dalle cellule che rivestono le vie respiratorie spesso causato dal fumo; adenocarcinoma, si sviluppa dalle cellule che secernono il muco, le quali si possono riconoscere anche nella mucosa che riveste le vie respiratorie. È attualmente il tipo più diffuso; carcinoma a grandi cellule, il nome deriva dalle grandi dimensioni che evidenziano le cellule tumorali al microscopio.
Circa il 15-20% dei casi di carcinoma polmonare è del tipo a piccole cellule, tutti gli altri sono non a piccole cellule.
QUALI SONO I CAMBIAMENTI NELLA TERAPIA DEL TUMORE AL POMONE?
Prima, la patologia polmonare era associata solo alla radioterapia e mancava spazio per altre informazioni e trattamenti. Tuttavia, la situazione sta cambiando. Oggi, la diagnosi del tumore al polmone si basa sempre più sulla profilazione molecolare di ogni singolo tumore.
È fondamentale che vi siano strumentazioni adeguate all’interno delle strutture ospedaliere e che vengano create reti tra le diverse strutture di anatomia patologica per consentire una profilazione accurata. Ciò ha portato a nuove possibilità terapeutiche, anche per tumori a bassa incidenza.
All’interno dell’adenocarcinoma, ad esempio, che rappresenta circa il 70% dei tumori polmonari, sono state identificate sottocategorie con incidenza dell’1% al 4%. Per queste sottocategorie, esistono già farmaci specifici che possono essere utilizzati, offrendo una grande opportunità per un numero considerevole di pazienti.
QUAL’È IL TRAGUARDO DELLA TERAPIA CONTRO IL TUMORE AL POLMONE?
Uno dei traguardi più significativi raggiunti dalla medicina e dall’oncologia del polmone è rappresentato dalla medicina di precisione. Questa nuova prospettiva si basa sulla capacità di analizzare le caratteristiche molecolari delle cellule tumorali di ogni singolo paziente e offrire terapie sempre più personalizzate.
Attualmente, questa approccio può essere applicato solo a una parte degli adenocarcinomi, una delle due principali tipologie istologiche di tumore al polmone.
Tuttavia, siamo solo all’inizio di questa strada entusiasmante e ci aspettiamo che in futuro tutti i farmaci possano essere adattati alla profilazione molecolare del paziente, in modo che per ogni bersaglio molecolare identificato si possa utilizzare un trattamento mirato.
L’ALLEANZA MEDICO-PAZIENTE: UN PASSO VERSO LA CURA COMPLETA
Questa campagna ha evidenziato l’importanza dell’alleanza tra medico e paziente nel percorso di cura. Ettore Rancati insieme ad altri pazienti affetti da patologie polmonari ha sentito l’esigenza di ottenere informazioni corrette e di non perdersi tra le notizie non verificate su Internet e ha fondato IPOP onlus nel luglio 2018, con l’obiettivo di migliorare il benessere dei pazienti e concentrarsi sulle notizie importanti e autentiche provenienti dal mondo scientifico.
Riaffermando il diritto del paziente a una diagnosi completa e a opportunità terapeutiche, si sottolinea l’importanza delle associazioni di pazienti come punti di riferimento. Queste associazioni non intendono sostituirsi ai medici, ma collaborare per favorire una migliore comprensione del linguaggio medico e dell’importanza della collaborazione nel percorso terapeutico.
UN APPELLO A NON MOLLARE: L’IMPORTANZA DELLA SPERANZA
Nonostante le sfide e le difficoltà, è fondamentale non mollare. Il supporto reciproco, una pacca sulla spalla, un abbraccio simbolico, diventano ancora più importanti in questo percorso. Sia per i pazienti che per i medici, è essenziale mantenere la determinazione e l’impegno nel cercare nuove soluzioni e non arrendersi alla malattia.
L’alleanza tra pazienti e medici è fondamentale per affrontare i cambiamenti nel percorso terapeutico e garantire la migliore cura possibile.
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