Home » Trapianti, in progetto il trasporto di organi con droni

Si chiama INDOOR, “usING Drones fOr Organ tRansportation”: è il nuovo progetto promosso da Fondazione D.O.T. (Donazione Organi e Trapianti), con la collaborazione del Politecnico di Torino, dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “Città della Salute” e dell’Università di Torino che prevede il trasporto di organi tramite i droni. In cosa consiste? Ne parliamo con Antonio Amoroso, coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte e professore di Genetica medica all’Università di Torino.


IN COSA CONSISTE IL PROGETTO INDOOR?

Il progetto prevede il trasporto di organi tramite aeromobili a pilotaggio remoto, comunemente chiamati droni, per il trasferimento da un ospedale all’altro.  Attualmente, è stato presentato all’ente autorizzativo italiano ENAC, responsabile del governo italiano del trasporto aereo. L’approvazione è fondamentale per avviare la prima sperimentazione di quello che potrebbe migliorare notevolmente l’efficienza e la tempestività dei trapianti in Italia.  

QUALI SONO GLI ORGANI E IL MATERIALE BIOLOGICO INTERESSATI AL TRASPORTO?

Al momento, la sperimentazione si concentrerà principalmente sul trasporto dei reni. Attualmente, i reni sono gli unici organi che viaggiano già non accompagnati dai chirurghi che li hanno prelevati. Tuttavia, oltre agli organi, c’è anche la necessità di trasportare il materiale biologico proveniente dal potenziale donatore. Questo materiale è fondamentale per eseguire test specifici, come quelli di compatibilità tissutale e valutazione istologica o microbiologica, che possono essere effettuati solo centralmente.

COSA STABILISCE LA NORMATIVA ITALIANA IN MATERIA DI TRASPORTO DI ORGANI?

Le normative italiane, stabilite nel 2015 nell’ambito della conferenza stato-regioni riguardante i trasporti legati alle attività trapiantologiche, prevedono la tracciabilità di tutte le fasi del trasporto degli organi. Ciò implica che gli organi debbano essere confezionati in modo adeguato e viaggiare a una temperatura controllata di 4-8 gradi centigradi. Inoltre, sia la temperatura che il contenitore devono essere tracciati per garantire un controllo costante e assicurare che tutte le procedure si svolgano correttamente.

CHI SONO I PARTNER TECNICI DEL PROGETTO?

La realizzazione di questo progetto non sarebbe possibile senza la collaborazione dei partner tecnici, tra cui l’ENAC, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, il PIC, Progetto Italiano Common Remote Pilot Station e Martin, specializzata nella progettazione di sistemi aerei a pilotaggio remoto. I droni necessari per il trasporto degli organi non richiedono una progettazione ad hoc, ma piuttosto delle modifiche specifiche per adattarli alle esigenze del progetto.

QUALI SONO I COSTI DEL PROGETTO?

I droni utilizzati per il trasporto degli organi sono già dispositivi in uso, quindi i costi si concentrano principalmente sulla fase di modifica e sperimentazione. I droni voleranno sia in modalità controllata visivamente, quando gli ospedali sono vicini l’uno all’altro, che in modalità a pilotaggio remoto, sotto il controllo di un operatore. Ciò richiede una fase di sperimentazione aggiuntiva e costi aggiuntivi per adattare i droni e i contenitori per il trasporto degli organi in conformità con la normativa.

QUALI SONO LE  PROSPETTIVE FUTURE DEL PROGETTO?

La sperimentazione del progetto di trasporto degli organi tramite droni rappresenta un importante passo avanti nel campo dei trapianti. La collaborazione tra il centro regionale trapianti, le aziende e il governo nazionale trapianti è essenziale per lo sviluppo e il successo del progetto. Si stima che saranno necessari circa 500 mila euro per completare la fase di sperimentazione, ma l’interesse e il supporto di altre regioni potrebbero contribuire a sostenere i costi.

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