L’insufficienza renale costituisce una delle complicanze più temute in corso di sepsi. Per contrastare tale sintomatologia nel trattamento farmacologico, si sono aggiunte tecniche sempre più sofisticate di depurazione extracorporea continua.
L’insufficienza renale acuta costituisce tuttora una delle complicanze di maggiore rilievo e di più rilevante impatto su morbilità e mortalità dei pazienti trattati in ambiente intensivo. Tale condizione è peraltro presente, in vario grado, in circa il 5% di tutti i pazienti ospedalizzati.
L’insufficienza renale costituisce inoltre una delle complicanze più temute in corso di sepsi, di cui è spesso una espressione iniziale che precede la sintomatologia clinica conclamata.
Per contrastare tale sintomatologia nel trattamento farmacologico, si sono aggiunte tecniche sempre più sofisticate di depurazione extracorporea continua. Va infatti anche detto che la risposta immunitaria incontrollata che si sviluppa durante la Sepsi, può portare a stati di shock con profonda vasoplegia, “Capillary Leak Syndrome” (CLS) e disturbi del microcircolo, fino a degenerare in Sindrome da Disfunzione Multi Organo (MODS) determinando il decesso del paziente.
La sepsi è inoltre associata a profondi cambiamenti dell’omeostasi del paziente: vasodilatazione, danno ednoteliale, stravaso di liquidi nell’extravascolare, ridotta ossigenzaione degli organi, aumento del rischio tromboembolico, danno d’organo.
Occorre quindi ristabilire il controllo del paziente con una terapia personalizzata e qui rientra la Immunomodulazione: un’arma ulteriore per affrontare la Sepsi. Una terapia da personalizzare e ottimizzare in base al quadro clinico. Tra queste l’uso di CytoSorb 300 ha portato alla rimozione delle sostanze idrofobiche con un peso molecolare medio/basso. Ed è quindi indicato per l’utilizzo in presenza di livelli elevati di citochine e/o bilirumina e/o mioglobina, nel corso di interventi di bypass cardiopolmonare. Ovviamente il suo uso va valutato dal medico curante a seguito della valutazione rischio/beneficio per il paziente.
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