Il 23 settembre 2022 partirà al Policlinico Rodolico, il I Master Universitario in “Talassemia ed Emoglobinopatie” dell’Università di Catania. È il primo in Italia e vede anche la collaborazione della Fondazione Franco e Piera Cutino.
Partirà il 23 settembre prossimo all’Aula di Ematologia del Policlinico G. Rodolico di Catania, il I Master Universitario in “Talassemia ed Emoglobinopatie”.
Si tratta del primo percorso universitario in Italia con questa specializzazione. Un programma innovativo della durata di 8 mesi: 1500 ore complessive tra didattica frontale, esercitazioni e ore di studio individuale. Al termine è prevista una prova finale che consentirà di acquisire 60 crediti formativi CFU, spendibili nei corsi di laurea magistrale o in ambito lavorativo.
Il Master nasce dalla collaborazione tra Università, Rete Territoriale di Talassemia e realtà associative e non che da sempre operano in questo ambito come la Fondazione Franco e Piera Cutino. «Da anni siamo in prima linea nella ricerca e nell’assistenza dei pazienti e dei loro familiari – dice il presidente Giuseppe Cutino – Puntare sulla formazione significa aumentare le competenze cliniche-assistenziali e di laboratorio per il trattamento e la ricerca. Poter contribuire al primo master di questo tipo in Italia, finanziando due borse di studio ci rende orgogliosi”. Le borse di studio copriranno i costi di iscrizione per due degli studenti ammessi.
Il Master è condotto in collaborazione con i docenti dell’Università di Catania con il Dipartimento di Chirurgia e Medicina (CHIRMED), con i Responsabili dei vari centri della “Rete talassemia siciliana”. Tra i relatori, figure di spicco come il presidente del Consiglio nazionale della Sanità, il professore di ematologia pediatrica Franco Locatelli; Maria Domenica Cappellini, già responsabile del Centro Malattie Rare della Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano; e Raffaella Origa, presidente della Società italiana Talassemie e Emoglobinopatie.
Sono 7mila le persone colpite in Italia ed oltre 3 milioni i portatori sani di Talassemia, con punte di maggiore incidenza in Sardegna (12,9%), Sicilia (7-8%) e Puglia (5-8%).
I pazienti emoglobinopatici rappresentano una richiesta sanitaria importante e il nostro Paese è tra quelli con la migliore gestione. “La Sicilia è diventata punto di riferimento internazionale nella ricerca e nella cura – dice Aurelio Maggio, primario del Campus Piera Cutino – Fino a 30 anni fa l’aspettativa di vita era intorno ai 25 anni. Oggi la ricerca ha fatto grandi passi avanti. Come Campus Piera Cutino abbiamo messo a punto, primi al mondo, la diagnosi prenatale precoce per talassemia: la celocentesi. Un esame, che permette di conoscere se il feto sia affetto o meno dalla patologia. Il prelievo si effettua a soli 15 giorni dal concepimento con vantaggi anche psicologici notevoli per la donna. Formare nuove leve è la strada giusta per migliorare ancora”.
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