È attivo un nuovo servizio dell’Azienda Ospedaliera – Universitaria Policlinico Giaccone di Palermo, per la cura delle spondiloartriti che coniuga la reumatologia con la radiologia, nato grazie all’interazione tra Massimo Midiri, direttore di Radiologia, Italia Spoto e Fabrizio Candela, dirigenti medici di Radiologia. Ne parliamo con Giuliana Guggino, docente di Reumatologia e responsabile di Reumatologia dell’Azienda Ospedaliera – Universitaria Policlinico Giaccone di Palermo.
SPONDILOARTRITI: COSA SONO?
Le spondiloartriti sono un gruppo di malattie infiammatorie croniche che colpiscono principalmente la colonna vertebrale e il bacino, ma possono coinvolgere anche altre articolazioni periferiche. Queste condizioni sono caratterizzate da sintomi dolorosi, principalmente nella zona della colonna e del bacino. La lombalgia è un sintomo comune, che può rendere difficile svolgere le normali attività quotidiane.
QUALI SONO I SINTOMI?
I sintomi delle spondiloartriti tendono ad insorgere lentamente e in maniera subdola, ma nel tempo possono cronicizzarsi. I pazienti spesso cercano l’aiuto di medici specialisti a causa del dolore persistente. Si è notato che il movimento può migliorare i sintomi, mentre il riposo, soprattutto durante la notte, può peggiorarli.
Oltre al dolore, un altro sintomo è la rigidità della colonna vertebrale. Questa rigidità è spesso l’espressione del processo infiammatorio cronico e del danno articolare. Se non viene trattata in modo adeguato, la condizione può portare a danni articolari irreversibili.
QUANTO È IMPORTANTE LA DIAGNOSI PRECOCE?
La diagnosi precoce è fondamentale per iniziare una terapia tempestiva e prevenire danni articolari a lungo termine. Gli obiettivi principali dei medici sono diagnosticare la malattia il prima possibile e stabilire un piano di trattamento appropriato. Una corretta terapia può migliorare significativamente la qualità della vita del paziente e prevenire complicanze future.
Se si sospetta di avere una spondiloartrite, è consigliabile consultare un medico specialista, come un reumatologo, che sarà in grado di effettuare una valutazione accurata e prescrivere il trattamento adeguato.
A QUALE ETÀ POSSONO INSORGERE?
La spondilite anchilosante, una forma di spondiloartrite che di solito colpisce i giovani uomini intorno ai 25-30 anni. Pertanto, se un individuo giovane manifesta sintomi infiammatori localizzati e ha una velocità di eritrosedimentazione (VES) elevata, è consigliabile indirizzarlo a un reumatologo per ulteriori valutazioni. Questo passo è fondamentale per escludere altre malattie e identificare correttamente la presenza di una spondiloartrite.
Nel caso della spondiloartrite psoriasica, la fascia di età può essere leggermente più ampia. Questa forma di spondiloartrite può essere diagnosticata anche in soggetti tra i 40 e i 50 anni, in alcuni casi. I sintomi tipici includono dolore infiammatorio, coinvolgimento delle articolazioni periferiche e recidive frequenti.
È importante ricordare che l’età da sola non è l’unico fattore determinante per la diagnosi delle spondiloartriti. Ogni individuo è unico e può manifestare sintomi diversi. Pertanto, è fondamentale consultare un medico specialista, come un reumatologo, per una valutazione accurata.
Un controllo medico tempestivo può contribuire a una diagnosi precoce delle spondiloartriti e ad avviare il trattamento adeguato il prima possibile. Ciò aiuta a gestire i sintomi, prevenire danni articolari irreversibili e migliorare la qualità della vita complessiva del paziente.
DIAGNOSI DELLE SPONDILOARTRITI
La diagnosi delle spondiloartriti richiede una valutazione accurata e approfondita. Uno strumento diagnostico essenziale è l’utilizzo della radiologia, che consente di individuare segni e alterazioni caratteristici di queste condizioni.
Inizialmente, durante la visita ambulatoriale, il paziente esprime i sintomi rilevanti, come il dolore lombare infiammatorio che persiste per almeno tre mesi, peggiora con il riposo e migliora con il movimento, accompagnato da rigidità mattutina. Questi sintomi richiedono una valutazione clinica iniziale da parte di uno specialista, seguita da indagini strumentali.
La radiologia convenzionale è spesso il primo passo per la diagnosi delle spondiloartriti. Una radiografia della colonna vertebrale e del bacino consente di studiare i corpi vertebrali e le articolazioni sacroiliache. Tuttavia, se la radiografia non fornisce una diagnosi definitiva, è necessario ricorrere a una risonanza magnetica. In alcuni casi, può essere richiesto l’uso di un mezzo di contrasto.
La risonanza magnetica è particolarmente utile nelle fasi precoci e nelle forme articolari non evidenti alla radiologia convenzionale. Permette di identificare l’infiammazione delle articolazioni sacroiliache e di effettuare una diagnosi più precoce, facilitando l’implementazione di una terapia tempestiva per prevenire la progressione della malattia.
La risonanza magnetica fornisce un’immagine dettagliata delle articolazioni sacroiliache, valutando eventuali alterazioni della cartilagine e la presenza di erosioni con maggior precisione rispetto alla radiologia convenzionale.
La collaborazione tra il reumatologo e il radiologo specializzato in muscolo-scheletrico è fondamentale per una diagnosi accurata. Insieme, possono valutare i risultati delle indagini strumentali e garantire una diagnosi più precisa.
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