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Speciale gravidanza: cosa accade durante l’ultimo trimestre?

Gli ultimi tre mesi di gravidanza rappresentano il momento in cui ci si prepara al distacco e alla separazione. Non solo, nel suo tratto terminale l’attesa diventa faticosa, ci si deve sottoporre agli esami di preparazione al parto. Vediamo cosa accade.

di Melania Sorbera

L’ultimo trimestre di gravidanza parte dalla 26° settimana e 3 giorni fino alla 40° settimana. La conclusione naturale dell’attesa può durare, oltre questa data, finché non ci sono problemi di salute per il feto e la madre, altrimenti si procede con il parto indotto. In questa fase, il feto cresce arrivando in media a 50 cm di lunghezza, il suo peso aumenta, raggiungerà in media 3,5 chili, i muscoli e le articolazioni hanno raggiunto uno sviluppo tale da permettergli di scalciare con maggiore frequenza, si allunga e muove le dita delle mani come per afferrare qualcosa. Nelle ultime settimane, quando lo stesso spazio dentro la placenta sarà ormai ridotto dovrà posizionarsi con la testa in giù per il parto. Le trasformazioni che riguardano la donna continuano, invece, sulla scia del periodo precedente: il peso aumenta ulteriormente, se tutto fosse nella norma, dovrebbe aver preso poco più di un chilo ogni mese; salendo le scale le mancherà il fiato; non sempre, la notte, riuscirà a rigirarsi nel letto e a riposare come al solito; potrebbe presentarsi qualche problema di mal di schiena e gonfiore ai piedi. In queste settimane, inoltre, fanno la loro comparsa le contrazioni di Braxton-Hicks che hanno lo scopo di ingrandire l’utero per prepararlo al parto. Se si segue un corso preparto questa sarà un’indicazione fondamentale: la preparazione del perineo con massaggi ed esercizi mirati per ridurre il rischio di lacerazioni durante il parto. Il perineo ha il compito di sostenere, proteggere e contenere gli organi interni urogenitali. In gravidanza contribuisce a sostenere il peso del feto, durante il parto, invece, questa regione del corpo asseconda la fuoriuscita del nascituro.

Quali esami svolgere in questo periodo? Tra gli esami dell’ultimo trimestre di gravidanza rientrano sicuramente quelli di routine, visita ostetrica e analisi del sangue con il controllo della Toxoplasmosi e il test di Coombs indiretto per le donne Rh negative. Un esame che non rientra nei normali controlli di routine, ma viene richiesto dal medico quando esistono situazioni di sospetto o predisposizione allo sviluppo di anomalie cardiache a carico del bambino è l’ecocardiografia fetale. Potrebbe essere svolto anche prima dell’ultimo trimestre, già a partire dalla 22° settimana di gestazione. L’esame consente lo screening e la diagnosi precoce delle cardiopatie congenite nel feto. In vista del parto si effettua anche l’esame delle urine, volto a escludere possibili infezioni delle vie urinarie. E il tampone vagino-rettale, eseguito per la ricerca dello streptococco Beta emolitico, in modo da ridurre i rischi di infezioni durante il parto. Infine, nelle due settimane precedenti il parto si inizia il tracciato, chiamato anche cardiotocografia, è una tecnica di monitoraggio fetale che permette di rilevare e registrare su carta la frequenza cardiaca del feto in contemporanea all’eventuale attività contrattile dell’utero. Dopo il parto, invece, alle donne che hanno un gruppo sanguigno con fattore Rh negativo e hanno avuto un bambino Rh positivo deve essere somministrata l’immunoprofilassi anti-D che consiste nella somministrazione, con iniezione intramuscolare, di immunoglobuline umane anti-D per impedire la formazione di anticorpi materni contro i globuli rossi del feto durante una futura gravidanza.

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