L’importanza dell’audiometria tonale e vocale nell’impostazione di un corretto percorso protesico. Ne parliamo con Marilena Tricoli, audioprotesista.
TECNICHE AUDIOPROTESICHE: UNA PROFESSIONE SANITARIA PER LA RIABILITAZIONE DELL’UDITO
Il ruolo del dottore in tecniche audioprotesiche è diventato sempre più rilevante nella riabilitazione dei disturbi uditivi. Questa figura professionale collabora strettamente con gli otorinolaringoiatri per garantire una corretta protesizzazione dei pazienti ipoacusici. Attraverso un protocollo diagnostico strumentale moderno, che comprende valutazioni quantitative e qualitative dell’udito, l’audioprotesista contribuisce a individuare la soluzione protesica più adatta alle specifiche esigenze del paziente.
SORDITÀ: DIAGNOSI E CONDIVISIONE DELLE INFORMAZIONI CON L’OTORINOLARINGOIATRA
Il percorso inizia con la diagnosi accurata effettuata dall’otorinolaringoiatra, il quale identifica la patologia uditiva e determina se la protesizzazione sia la soluzione appropriata. La condivisione delle informazioni tra l’otorinolaringoiatra e l’audioprotesista è fondamentale per garantire un trattamento efficace e personalizzato.
La prescrizione delle protesi uditive può avvenire sia attraverso il sistema sanitario pubblico che come acquisto privato. Nel caso di riconoscimento di invalidità civile, l’azienda sanitaria nazionale può prendere in carico la fornitura delle protesi uditive. La prescrizione privata, invece, avviene quando l’otorinolaringoiatra attesta la necessità di ausili protesici per migliorare la comunicazione del paziente con il pubblico.
SORDITÀ: VALUTAZIONE E TARATURA DELLE PROTESI UDITIVE
Una volta individuata la protesi più adatta, l’audioprotesista svolge un ruolo chiave nella valutazione e taratura delle protesi uditive. Attraverso test specifici, valuta la soglia del fastidio e la capacità di comprensione verbale del paziente. Questi parametri vengono quindi considerati per configurare la protesi in modo ottimale, assicurando un recupero uditivo efficace e confortevole.
SORDITÀ: QUANTO È IMPORTANTE LA DIAGNOSI PRECOCE?
La diagnosi precoce è fondamentale per garantire interventi tempestivi ed evitare potenziali conseguenze cognitive. Grazie a programmi di screening, anche i bambini con disturbi uditivi possono essere identificati precocemente. In casi di sordità lieve, l’audioprotesista può fornire soluzioni adeguate che migliorano la comunicazione e la qualità di vita del paziente.
QUANDO CONSIDERARE L’AUDIOPROTESI?
La soglia critica per considerare l’uso di protesi uditive è solitamente intorno ai 30-35 decibel di perdita uditiva. Se si verificano difficoltà nell’interazione con gli altri, nel seguire le conversazioni o nell’ascolto della televisione, potrebbe essere il momento di considerare l’ausilio delle protesi uditive. Un audioprotesista esperto può fornire consulenza e supporto per migliorare la comprensione verbale e l’integrazione sociale.
ESISTONO DIVERSI TIPI DI SORDITÀ?
Sì, esistono diversi tipi di sordità e che è necessario indagare per comprendere meglio la situazione di ciascun paziente. La figura dell’otorino (otorinolaringoiatra) è fondamentale perché può identificare le cause della sordità, come problemi trasmissivi legati all’orecchio medio o altre condizioni che potrebbero essere risolte mediante intervento medico. L’approccio multidisciplinare che coinvolge l’otorino e l’audioprotesista è importante per garantire una valutazione completa della situazione del paziente.
L’audio protesista svolge un ruolo significativo nel supportare il paziente, specialmente quando la situazione potrebbe richiedere l’intervento dell’otorino. Sebbene il paziente possa recarsi inizialmente dall’audioprotesista per un controllo gratuito, quest’ultimo diventa fondamentale nel consigliare e indirizzare il paziente verso il professionista medico specializzato, quando necessario.
La crescita della figura dell’audio protesista nel tempo è stata influenzata dalla formazione universitaria, che ha permesso una maggiore consapevolezza delle diverse patologie uditive.
QUALI SONO I PASSI PER UNA CORRETTA PROTESIZZAZIONE ACUSTICA?
Per quanto riguarda i passi per una corretta protesizzazione acustica, il percorso diagnostico inizia con una video-otoscopia o otoscopia, che consente di esaminare l’orecchio del paziente.
Successivamente, si procede con l’audiometria tonale e l’audiometria vocale per valutare la soglia uditiva e la percezione del parlato. Tutte le informazioni raccolte vengono quindi trasferite al paziente, spiegando in modo specifico quali parti dell’orecchio sono state compromesse e come iniziare un percorso protesico.
Dopo aver identificato le necessità uditive del paziente, si offre la possibilità di scegliere, in collaborazione con l’otorino, il dispositivo protesico più adatto.
La riabilitazione protesica è un passo fondamentale, ma è importante sottolineare che riguarda principalmente la riabilitazione del cervello anziché dell’orecchio. Il cervello viene sottoposto a una serie di suoni e situazioni che erano stati percepiti in modo distorto, quindi c’è una rieducazione acustica che si concentra sul cervello.
Durante il processo di adattamento della protesi acustica, è essenziale che il dispositivo venga personalizzato in base ai parametri specifici del paziente, tenendo conto delle sue abitudini di vita.
L’empatia e la relazione di fiducia che si sviluppano tra l’audioprotesista e il paziente sono di fondamentale importanza, in quanto tutto il percorso protesico deve essere adattato alla qualità di vita del paziente. L’obiettivo è fornire una soluzione acustica che si integri completamente con la persona, tenendo conto delle sue esigenze.
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