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Solo 6 pazienti su 10 assumono correttamente le terapie fondamentali per le più insidiose malattie del cuore

L’indagine è stata condotta nell’ambito dell’iniziativa “Prendila a cuore”, il progetto congiunto di Associazione Lombarda fra titolari di farmacia e Fondazione Muralti, con la partnership scientifica del Centro Cardiologico Monzino IRCCS e con il contributo incondizionato di Daiichi Sankyo.

Indagine svolta nelle farmacie delle province di Milano, Lodi e Monza Brianza, su pazienti con scompenso cardiaco e fibrillazione atriale.


Milano, 3 Dicembre 2019

Solo 6 pazienti su 10 seguono correttamente le terapie fondamentali per lo scompenso cardiaco e per la fibrillazione atriale: due delle malattie cardiovascolari più insidiose per la salute del cuore. È la situazione che emerge da un’indagine svolta fra ottobre e novembre su 3.131 cittadini lombardi, nella maggior parte dei casi over-75 politrattati per diverse patologie concomitanti, e che quindi assumono da 3 a più di 5 farmaci al giorno. Si tratta di pazienti in cura con i farmaci definiti “nuovi anticoagulanti orali” (NOAC) a seguito di una diagnosi di scompenso cardiaco, di fibrillazione atriale o di entrambe le patologie. Questi pazienti sono stati invitati dai propri farmacisti di fiducia – nelle farmacie aderenti all’iniziativa delle province di Milano, Lodi e Monza Brianza – a rispondere a un questionario volto proprio ad approfondire eventuali difficoltà nella gestione quotidiana della terapia anticoagulante, e quindi valutarne l’effettiva aderenza terapeutica.

L’indagine è stata condotta nell’ambito dell’iniziativa “Prendila a cuore”, il progetto congiunto di Associazione Lombarda fra titolari di farmacia e Fondazione Muralti, con la partnership scientifica del Centro Cardiologico Monzino IRCCS e con il contributo incondizionato di Daiichi Sankyo. L’analisi dei dati è stata realizzata dalla Professoressa Marina L.G. Alimento, Aiuto referente UO Scompenso, Cardiologia Clinica e Riabilitativa, IRCCS Centro Cardiologico Monzino e dalla Dottoressa Irene Mattavelli, Data Manager Unità Scompenso, IRCCS Centro Cardiologico Monzino.

Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora oggi la principale causa di morte nel nostro Paese essendo responsabili del 44% di tutti i decessi e si accompagnano spesso ad altre patologie croniche. Una situazione che comporta l’assunzione quotidiana di diverse terapie, e quindi, soprattutto per il paziente anziano, maggiori difficoltà nell’assumerle tutte e correttamente. “L’aderenza terapeutica riveste un ruolo fondamentale nello scompenso cardiaco e nella fibrillazione atriale – spiega il Professor Piergiuseppe Agostoni, Responsabile Area Cardiologia Critica del Centro Cardiologico Monzino, che ha coordinato l’indagine –. Dal nostro screening, reso possibile grazie alla collaborazione delle farmacie, è emerso non solo che ben 4 pazienti su 10 sono tecnicamente non aderenti alla terapia, ma anche che tra i pazienti definibili aderenti in più del 10% dei casi la terapia è assunta in modo non ottimale. E la non aderenza, come pure un’aderenza non corretta, possono determinare l’aumento da 3 a 7 volte di acutizzazioni e di eventi gravi, anche fatali. Potremmo quindi dire che curarsi male equivale pressoché a non curarsi affatto”.

Nell’ambito dell’indagine – continua Agostoniabbiamo poi voluto approfondire i casi in cui i pazienti stessi, in modo del tutto autonomo, hanno deciso di interrompere la terapia contro le indicazioni del medico. Tra i motivi, alla base di questa scelta del tutto irrazionale, prevale ‘la paura di eventuali effetti collaterali’; al secondo posto ‘la mancata percezione dei benefici della terapia’. Uno su dieci, tra coloro che hanno interrotto autonomamente la terapia, dice di aver ricevuto ‘informazioni poco chiare da parte del medico’. Anche se si tratta di una quota di pazienti non prevalente, sul fronte dell’interruzione volontaria delle terapie è necessario fare di più”.

In questo contesto, il farmacista si pone come partner ideale al fianco dello specialista e del medico di medicina generale, poiché può contribuire, nell’ambito della propria competenza e professionalità, alla massimizzazione della compliance in area cardiovascolare, soprattutto in presenza di comorbidità.

Basta scorrere i dati Osmed 2018 – evidenzia Annarosa Racca, Presidente dell’Associazione Lombarda fra titolari di farmacia – per accorgersi che la media nazionale della corretta compliance si attesta su una percentuale variabile, ma spesso al di sotto del 50% per le patologie croniche più diffuse, come ad esempio la BPCO o l’ipercolesterolemia. Da questo punto di vista, la nostra indagine ci restituisce un dato al di sopra della media nazionale – 6 pazienti aderenti su 10 – che dobbiamo quindi salutare come un punto di partenza incoraggiante. E tuttavia esiste certamente un enorme margine di miglioramento, sia nell’ottica di garantire più salute ai cittadini lombardi, sia dal punto di vista dell’efficientamento del nostro sistema sanitario regionale, giacché terapie assunte male sono non soltanto inefficaci, ma anche sprecate. Su tutti questi fronti, le farmacie sono in prima linea per promuovere l’aderenza terapeutica al fianco degli specialisti e dei medici di medicina generale. E ciò anche attraverso la continua promozione di campagne di screening e di sensibilizzazione. Dal progetto ‘Prendila a Cuore’ è emerso che la maggior parte dei cittadini coinvolti, oltre il 60%, ritiene utile il supporto del farmacista per le attività di prevenzione”.

La sinergia tra specialisti è strategica per offrire al paziente un supporto anche in caso di dubbi sull’assunzione del farmaco anticoagulante. “Dai dati della survey è infatti emerso che, subito dopo il medico curante, per il 30% dei pazienti è il farmacista la figura a cui fare affidamento per chiedere chiarimenti sulla prescrizione ricevuta per le terapie anticoagulanti orali – dichiara Manuela Bandi, Direttore della Fondazione Muralti –. Questo dato non solo conferma il nostro ruolo fondamentale di counselor a supporto del paziente cronico, ma sottolinea anche la necessità della formazione e dell’aggiornamento continuo del farmacista nel guidare il paziente nel percorso terapeutico, per risolvere eventuali dubbi o fraintendimenti sulla corretta assunzione della terapia. Per questo abbiamo attivato una serie di strumenti formativi – corsi ECM e FAD – dedicati a queste tematiche, preparati e tenuti da importanti esperti clinici della cardiologia italiana”.

‘Prendila a Cuore’ è un’iniziativa importante – afferma Massimo Grandi, Presidente e AD di Daiichi Sankyo Italia – in grado di innescare un circolo virtuoso che, coinvolgendo tutti i professionisti della salute e in modo attivo anche il paziente, presenta una potenzialità concreta: quella di contribuire a ottimizzare la gestione del paziente anziano cronico, che non può essere considerato un costo per il sistema sanitario, ma una risorsa per la comunità. Noi di Daiichi Sankyo Italia lavoriamo su più fronti: da un lato ci impegniamo a semplificare l’assunzione delle terapie anticoagulanti orali con soluzioni in mono-somministrazione, dall’altro sosteniamo un invecchiamento attivo e in salute, grazie a dispositivi digitali, progetti educazionali e iniziative di sensibilizzazione”.

 


 

Associazione Chimica Farmaceutica Lombarda fra Titolari di Farmacia

L’Associazione Chimica Farmaceutica Lombarda fra Titolari di Farmacia è stata fondata in Milano nel 1859 col nome di Associazione Chimica Farmaceutica Lombarda, ed è l’Associazione sindacale e di categoria dei Titolari di Farmacia delle province di Milano, Lodi e Monza Brianza.
Quest’anno Lombarda ha compiuto 160 anni. Una storia che è stata raccontata in un libro dal titolo “La nostra storia è il nostro futuro”.
Nel passato vi sono numerose tracce di aggregazione dei farmacisti milanesi, ma è dopo la seconda guerra di Indipendenza che i farmacisti milanesi spronarono all’aggregazione i loro colleghi di tutta la regione per proporre al primo Governo unitario le riforme più urgenti a fronte del rischio di una deregolamentazione: era il 1859.
L’Associazione Lombarda annovera, al 30 novembre 2019, 945 farmacie associate che diventano 1.216 sommando anche le farmacie pubbliche aderenti. Complessivamente occupano circa 6.000 addetti sul territorio.
L’Associazione Lombarda ha come finalità primaria l’affermazione e lo sviluppo dei principi della cultura professionale e imprenditoriale delle farmacie aventi sede nelle province di Milano, Lodi e Monza-Brianza.
A questo fine Lombarda organizza in modo collettivo per i propri associati i servizi di informazione sulle farmacie e sui servizi collettivamente organizzati.

 

Fondazione Guido Muralti

I farmacisti operanti nel territorio, a differenza dei loro colleghi universitari ed ospedalieri, fino agli anni ’70, non hanno potuto contare su un sistema di società “scientifiche” che potessero costituire il loro punto di riferimento per l’aggiornamento culturale.
All’inizio degli anni ’80 si è perciò sentita, tra i titolari di farmacia, l’esigenza di dotarsi di un ente culturale autonomo per aggiornamento culturale e professionale.
Per tali ragioni il 14 marzo 1983, in ricordo del suo segretario Generale Dott. Guido Muralti, l’Associazione Lombarda Titolari di Farmacia ha istituito la “Fondazione Guido Muralti” dedicata agli studi giuridico economico amministrativi nel settore farmaceutico.
Tra gli scopi della Fondazione vi è:
• la promozione di studi nel campo sociosanitario con particolare riguardo al settore farmaceutico;
• l’organizzazione di convegni di studio e seminari;
• l’organizzazione di corsi di studio e di aggiornamento professionale per la formazione dei laureati in farmacia, sia titolari sia collaboratori;
• l’organizzazione di campagne di prevenzione sanitaria, nelle quali il ruolo del farmacista è in primo piano nell’educazione e nell’assistenza del cittadino;
• l’istituzione di borse di studio nella disciplina farmacologica o nelle discipline giuridico – economiche per gli aspetti strettamente connessi alla legislazione farmaceutica.
A partire dall’anno 2002, in seguito all’introduzione dell’obbligatorietà anche per i laureati in farmacia e iscritti all’ordine dei crediti ECM, la Fondazione Muralti diventa provider prima nazionale e successivamente regionale. Con l’obiettivo di proporre corsi di qualità con docenti esperti, argomenti attuali e novità di settore, assistenza continua rivolta a tutti gli iscritti ed un’organizzazione che rispecchia le esigenze dei colleghi.
I temi trattati sono vari e corrispondono a tutte le esigenze comunicate dai farmacisti utenti (annualmente viene inviato un sondaggio per la creazione del piano formativo). La Fondazione non si limita a corsi residenziali ma vengono offerti anche corsi FAD, per i colleghi che preferiscono effettuare la propria formazione tramite device, e per il terzo anno è stata proposta ai farmacisti una nuova tipologia di evento formativo chiamato “formazione sul campo”.
Oltre alla formazione scientifica ECM la Fondazione Guido Muralti seleziona e presenta ai colleghi le aziende e i nuovi prodotti. Vengono organizzate serate a cui il farmacista può partecipare senza impegno per prendere visione di proposte sul mercato.

 

Centro Cardiologico Monzino

Il Centro Cardiologico Monzino IRCCS è il primo ospedale in Europa interamente ed esclusivamente dedicato allo studio e alla cura delle malattie cardiovascolari.
Nasce nel 1981 come “ospedale per il cuore” dei milanesi, senza finalità di lucro e sede principale delle attività cardiovascolari dell’Università di Milano. Nel 1992 l’Istituto ottiene, primo in Italia, il riconoscimento di IRCCS – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico – e dal 2000 entra nel Gruppo IEO.
Al Monzino i diversi medici operano in sinergia per offrire a ogni paziente un percorso terapeutico che unisce profonde competenze iperspecialistiche alle procedure più innovative e alle tecnologie più avanzate oggi disponibili. Ma il Monzino non è solo un centro di eccellenza per la cura: l’ospedale rappresenta, infatti, anche un punto di riferimento internazionale per la ricerca cardiovascolare. L’attività di ricerca scientifica dell’IRCCS ha la caratteristica di essere strettamente integrata agli studi clinici, per trasferire il più rapidamente possibile i suoi risultati dai laboratori dei ricercatori al letto dei pazienti.
Il Centro Cardiologico Monzino è inoltre fortemente impegnato nell’educazione alla salute. I suoi specialisti hanno elaborato dei modelli innovativi di prevenzione con l’obiettivo di costruire un futuro in cui le probabilità di ammalarsi diminuiranno, grazie alla scelta di stili di vita consapevoli e salutari. Una speciale attenzione è riservata alle malattie cardiovascolari della donna e dello sportivo, per cui sono attivi percorsi di prevenzione e ricerca dedicati nell’ambito, rispettivamente, di Monzino Women e Monzino Sport.
L’ospedale dispone di 219 posti letto, 9 sale operatorie, 5 aree cliniche – Chirurgia, Emodinamica, Aritmologia, Imaging e Scompenso – e un Pronto Soccorso cardiologico, la Prevenzione e la Telemedicina. Nel 2018 sono stati eseguiti circa 1.380 interventi di chirurgia cardiovascolare, 7.270 procedure di elettrofisiologia e di emodinamica, 66.000 visite specialistiche e condotti 218 progetti di ricerca e 90 trial clinici. Il Direttore Scientifico del Centro Cardiologico Monzino presiede oggi la Rete Cardiologica, che unisce tutti gli IRCCS cardiovascolari del Paese.


Daiichi Sankyo

Daiichi Sankyo è un Gruppo attivamente impegnato nello sviluppo e diffusione di terapie farmaceutiche innovative con la mission di migliorare a livello globale gli standard di cura e colmare i diversi bisogni ancora non soddisfatti dei pazienti, facendo leva su una ricerca scientifica e una tecnologia di prima classe.
Con più di 100 anni di esperienza scientifica e una presenza in più di 20 Paesi, Daiichi Sankyo e i suoi 15.000 dipendenti in tutto il mondo, contano su una ricca eredità di innovazione e una robusta linea di farmaci promettenti per aiutare le persone. Oltre a mantenere il suo solido portafoglio di farmaci per il trattamento delle malattie cardiovascolari, e con la Vision del Gruppo al 2025 di diventare una “Global Pharma Innovator con vantaggi competitivi in area oncologica”, Daiichi Sankyo è impegnata nella creazione di nuove terapie per l’oncologia e in altre aree di ricerca incentrate su malattie rare e disordini immunitari.
Per maggiori informazioni visita il sito www.daiichi-sankyo.it

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