Home » Siracusa, l’infettivologa Antonina Franco è guarita dal Covid e torna a casa

Dott.ssa Franco: “Grazie al vaccino che avevo praticato non ho lasciato indisturbato il virus che stavo incubando impedendogli di moltiplicarsi e di arrecare altro danno”


Siracusa, 15 Gennaio 2021

E’ rimasta ricoverata per 13 giorni nel reparto che la stessa dirige, l’infettivologa Antonina Franco, Direttore del Centro Covid dell’ospedale Umberto I di Siracusa ed oggi, guarita dal Covid-19 e da ogni sintomo e con tampone negativo, torna a casa. Antonina Franco è stato il primo operatore sanitario della provincia di Siracusa nella giornata del V-Day il 27 dicembre 2020, ad essere vaccinato a Palermo contro il SARS-CoV-2 e a cinque giorni di distanza dalla prima dose del vaccino era risultata positiva al virus che era già in incubazione.

Questa esperienza dolorosa – dichiara Antonina Francoha avuto per me una doppia valenza: la prima cristiana perché essendo un ministro dell’eucarestia sono sempre in cammino con lo sguardo al mio Signore che mi indica la strada da seguire, la seconda scientifica perché essendo una infettivologa non potevo non essere aperta alla scienza che è proprio quella che in questo momento ci sta aiutando, grazie al vaccino, a fermare l’avanzare del Coronavirus e che in futuro ci permetterà di ritornare ad una vita normale. Grazie al vaccino che avevo praticato non ho lasciato indisturbato il virus che stavo incubando impedendogli di moltiplicarsi e di arrecare altro danno. Farò il richiamo dopo essermi sottoposta al sierologico.

La terapia che ho praticato – prosegue la Dottoressa Franco nella sua testimonianza – è la stessa che faccio ai miei pazienti, che ha consentito di ridurre la mortalità come risulta da tanti studi scientifici già pubblicati e ai quali noi abbiamo partecipato come Asp Siracusa essendo stati classificati il dodicesimo Centro su settecento Centri italiani. Questo mi ha permesso di attaccare il virus sul fronte della cascata citochimica inibendola e riducendo la flogosi e sul virus stesso con l’antivirale, cercando di non lasciare spazio. Oggi si è aggiunto anche il vaccino. Il ricovero va fatto ai primi segni di dispnea e di saturazione a 91-92 per potere aiutare il paziente ed evitare il peggio perché se la polmonite diventa massiva tutto diventa più faticoso. Voglio tornare a dare forza e coraggio e terapia ai miei pazienti. Ringrazio i colleghi di reparto che forniscono una assistenza speciale a tutti i pazienti ricoverati. Ma ringrazio soprattutto la scienza che ha fatto passi da gigante con la scoperta di un vaccino che potrebbe mettere a tacere il virus nei prossimi mesi lasciando solo un brutto ricordo”.

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