23-24 Ottobre: una due giorni digitale per rispondere alle sfide professionali della Legge Gelli-Bianco.
Cecchetto, Vice-Presidente AIFI: “Siamo chiamati ad elaborare e diffondere documenti di pratica clinica per tutti i campi che si affacciano sullo scenario della Fisioterapia”
Roma, 22 Ottobre 2020
“Con la pubblicazione della Legge Gelli-Bianco e dei decreti ad essa collegati si è aperta una nuova sfida nel percorso di crescita e sviluppo delle professioni sanitarie in Italia: dotarsi di Linee Guida e Buone pratiche che informino l’agire professionale e che guidino i professionisti nel quotidiano verso una pratica sempre più basata sulle più recenti acquisizioni che possono essere tratte dalla letteratura scientifica”: con questa impostazione di grande responsabilità associativa e professionale si aprono domani i Simposi Scientifici Precongressuali 2020 dell’Associazione Italiana Fisioterapisti-AIFI (23-24 ottobre), evento in diretta on-line proposto attraverso una piattaforma interattiva digitale aperta a 500 partecipanti. I Simposi – che si tengono in apertura del Congresso nazionale AIFI 2020 (24-25 ottobre) – sono dedicati a “Linee Guida e Buone pratiche in Fisioterapia”, argomento divenuto centrale proprio alla luce della Legge 8 marzo 2017, n. 24, più nota come Legge Gelli-Bianco.
Ma quali sono gli obiettivi che AIFI si è posta lanciando l’appuntamento precongressuale 2020?
“Il primo obiettivo dei Simposi Scientifici Precongressuali”, precisa Simone Cecchetto, Presidente del Congresso e vicepresidente AIFI, “è quello di iniziare a diffondere conoscenze tra i nostri soci sul complesso e affascinante percorso di elaborazione di Linee Guida previsto dal Sistema Nazionale Linee Guida in attuazione della legge Gelli-Bianco. Verranno quindi innanzitutto affrontati gli aspetti metodologici delle varie tappe di sviluppo di una Linea Guida, nonché le possibili ricadute giuridiche e operative. Il secondo obiettivo è quello di portare esempi e progettualità di percorsi già in atto o che stanno per partire, per renderci tutti consapevoli che la ricchezza di competenze dentro AIFI – grazie alla vivacità culturale dei Gruppi di Interesse Specialistico e dei Network di Interesse Specifico, all’autorevolezza del Comitato Tecnico Scientifico, alla concreta esperienza nei territori delle AIFI regionali – ha permesso di essere già protagonisti attivi e produttivi del nuovo sistema”.
La Gelli-Bianco ha espresso un deciso superamento della Legge 189/2012, la cosiddetta Legge Balduzzi, citando espressamente il Sistema Nazionale Linee Guida e ricordando che “gli esercenti le professioni sanitarie, nell’esecuzione delle prestazioni sanitarie con finalità preventive, diagnostiche, terapeutiche, palliative, riabilitative e di medicina legale, si attengono, salve le specificità del caso concreto, alle raccomandazioni previste dalle Linee guida… elaborate da enti e istituzioni pubblici e privati nonché dalle società scientifiche e dalle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie iscritte in apposito elenco istituito e regolamentato con decreto del Ministro della Salute” (art.5, Buone pratiche clinico-assistenziali e raccomandazioni previste dalle linee guida).
Nello specifico: cosa significa per il mondo dei fisioterapisti concentrarsi sulle ricadute professionali di “Linee Guida e Buone Pratiche”?
“Significa accogliere la sfida che la cultura dell’Evidence Based Practice lancia a tutte le categorie professionali”, risponde Cecchetto, “integrare sapientemente le prove derivanti dalla ricerca con il contesto, le circostanze, lo stato clinico, le preferenze e capacità di agire del paziente, le risorse sanitarie, i principi etici e valoriali, il tutto grazie al potente elemento rielaborativo e integrativo rappresentato dalla competenza maturata dal clinico nel quotidiano grazie ad un autoapprendimento riflessivo fatto di studio e di continua messa in discussione del proprio agire e del proprio sapere. Le Linee Guida e Buone Pratiche devono facilitare il clinico in questo, altrimenti rischiano di essere lettera morta o addirittura ostacolo al miglioramento della pratica clinica”.
Entrando nell’agenda della due giorni, i Simposi scientifici AIFI prevedono quattro sessioni: Metodologia di realizzazione delle Linee Guida e impatto sulla pratica clinica (ore 14.30, 23 ottobre); Raccomandazioni nelle LG e implicazioni per la pratica professionale (ore 16.20, 23 ottobre); Contributo di AIFI nella produzione di LG e buone pratiche (ore 8,30, sabato 24 ottobre); Primi passi nell’adattamento di LG Internazionali (10.50, sabato 24 ottobre).
Una due giorni intensa, quindi, con dodici relazioni e due tavole rotonde a più voci. Ma AIFI ha voluto anche lanciare questo evento scientifico come “propedeutico e preparatorio” al futuro della Fisioterapia, ambito professionale che ormai abbraccia campi vastissimi: dalle disfunzioni muscolo-scheletriche e reumatologiche alle neurologiche, dalle cardio-respiratorie alle pelviperineali e linfologiche; dal bambino all’anziano, dal lavoratore allo sportivo; dall’esercizio terapeutico alle terapie manuali, dalle terapie fisiche alle tecnologie assistive e all’educazione terapeutica. Il fisioterapista si occupa di prevenzione, di cura, di abilitazione/riabilitazione, di long term care e palliazione, interpretando un ruolo riconosciuto nella pratica clinica quotidiana, nella ricerca, nel management sanitario e nella didattica.
Cosa si attende dunque l’Associazione guardando al futuro della fisioterapia proponendo questa due giorni scientifica, ora che il ruolo di rappresentanza politico-istituzionale viene completamente trasferita alla Commissione nazionale d’Albo dei fisioterapisti appena eletta?
“Per tutti i campi che si affacciano sul nostro scenario di interesse, saremo chiamati ad elaborare e diffondere documenti di pratica clinica a servizio dei singoli professionisti, ma anche della Professione e delle Istituzioni”, conclude il Vicepresidente AIFI, “Il futuro della Fisioterapia per noi significa proporre oggi nuovi modelli organizzativi al servizio del cittadino e che migliorino la sostenibilità del Sistema Salute; significa anche identificare nuove modalità terapeutiche che permettano di aumentare, quantità, qualità e velocità del recupero funzionale nelle situazioni post-acute o rallentare il declino funzionale in condizioni croniche e degenerative; e per finire significa nuove tecnologie che permettano di fare domani quello che non possiamo fare oggi. Sono tutti tasselli di un futuro che solo insieme, tra Associazioni tecnico-scientifiche, Commissioni di Albo, Associazioni di pazienti e Istituzioni, potremo costruire per il bene del primo e unico destinatario della nostra ricerca e del nostro progredire: la Persona che, anche attraverso la fisioterapia, può trovare una risposta ai suoi bisogni di salute”.
Aggiungi un commento