La molecola sperimentale Evobrutinib è il primo e unico inibitore della Bruton-tirosin-chinasi a dimostrare un’elevata e sostenuta efficacia nel corso di 108 settimane in studi clinici.
Nessuna nuova segnalazione di sicurezza è stata identificata nell’estensione open-label di 60 settimane, in linea con i dati valutati di oltre 1.200 pazienti che hanno ricevuto evobrutinib fino ad oggi, con SM e altre patologie.
Gli ultimi dati sono stati presentati nel corso del Congresso virtuale dell’European Academy of Neurology (EAN).
Darmstadt (Germania), 29 Maggio 2020
Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, ha annunciato i dati relativi al profilo di efficacia e sicurezza a lungo termine del farmaco sperimentale evobrutinib, inibitore orale, altamente selettivo della tirosina chinasi di Bruton (BTK) in pazienti adulti con Sclerosi Multipla Recidivante (SMR).
I recenti risultati dello studio di estensione open-label di Fase II (OLE, open-label extension) sono stati presentati durante il Congresso virtuale dell’European Academy of Neurology (EAN) 2020.
“Questi dati dimostrano come evobrutinib abbia un impatto elevato e sostenuto sul tasso di ricaduta annualizzato nell’arco di 108 settimane“, ha dichiarato Luciano Rossetti, Head of Global Research & Development per l’area di business Biopharma di Merck. “La maggiore efficacia è stata chiaramente associata all’occupazione di BTK, e questo rafforza ulteriormente la validità della nostra scelta di dosaggio nel programma di fase III. E’ inoltre particolarmente incoraggiante l’ampiezza dei dati di sicurezza di evobrutinib, compreso il fatto che non si segnala nessun aumento di infezioni gravi in più di 1.200 pazienti fino a due anni.”
I risultati relativi al tasso di recidiva annualizzato (ARR, Annual relapse rate) nella fase in doppio cieco dello studio sono stati mantenuti nel corso dell’estensione open-label, con i pazienti che hanno ricevuto evobrutinib 75mg BID (due volte al giorno) nella fase in doppio cieco mostrando un ARR di 0,11 (95% CI 0,04–0,25) alla settimana 48 e di 0,12 (0,06–0,22) alla settimana 108.
I dati emersi dallo studio di Fase II continuano a dimostrare che il dosaggio BID può ottenere un’efficacia maggiore rispetto al dosaggio QD (una volta al giorno), sui risultati clinici, come dimostrato dalla riduzione di ARR. I dati di modelling mostrano che un’occupazione superiore al 95% di BTK come minimo è necessaria in quasi tutti i pazienti per ottenere la massima efficacia e questo può essere raggiunto, in maniera ottimale, con il dosaggio BID.
I dati precedentemente pubblicati sul New England Journal of Medicine riportavano i risultati dello studio di fase II in cui si dimostrava che, a 24 settimane, evobrutinib riduceva significativamente il numero complessivo di lesioni T1 captanti gadolinio rispetto al placebo, soddisfacendo il suo endpoint primario. Alla settimana 48, tutti i pazienti sono potuti entrare nello studio OLE che ha valutato l’efficacia e la sicurezza a lungo termine di evobrutinib.
“I dati di efficacia e sicurezza relativi ad evobrutinib a 108 settimane emersi durante lo studio in doppio cieco e il periodo di OLE sono molto solidi“, ha osservato il Dr. Xavier Montalban, Presidente e Direttore del Neurology-Neuroimmunology Department & Neurorehabilitation Unit, Multiple Sclerosis Centre of Catalonia (Cemcat), Vall d’Hebron University Hospital, Barcellona, Spagna. “Questo, in aggiunta all’alta selettività della molecola, suggerisce che evobrutinib possa costituire un approccio promettente al trattamento della SM.”
Su 267 pazienti randomizzati, 213 hanno completato il trattamento di 108 settimane (48 settimane nello studio principale e 60 settimane nello studio OLE). Evobrutinib è stato generalmente ben tollerato, con il profilo di sicurezza mantenuto durante lo studio OLE, senza aumento di infezioni e, in generale, senza nuove segnalazioni di sicurezza. Coerentemente con l’alta selettività di evobrutinib, i pazienti che hanno partecipato allo studio non hanno manifestato effetti collaterali sistemici, come disturbi gastrointestinali. Nello studio di fase II, gli eventi avversi di qualsiasi grado più comunemente osservati in associazione con evobrutinib hanno incluso nasofaringite e aumento dei livelli di aminotransferasi alanina (ALT), aminotransferasi aspartata (AST) e lipasi.
Le aminotrasferasi epatiche elevate transitorie sono state limitate alle prime 24 settimane dall’inizio del trattamento con evobrutinib e non sono state osservate nello studio OLE nei pazienti che hanno continuato il trattamento con evobrutinib.
Evobrutinib sta entrando negli studi di fase III dopo i risultati dello studio clinico di fase II, che ha soddisfatto il suo endpoint primario nel corso di 24 settimane di trattamento. I due nuovi studi, EVOLUTION RMS 1 e 2 sono studi multicentrici, randomizzati, in doppio cieco, double-dummy a gruppi paralleli, , con controllo attivo che valuteranno l’efficacia e la sicurezza di evobrutinib verso teriflunomide, in pazienti con Sclerosi Multipla Recidivante. L’endpoint primario degli studi è l’ARR nei pazienti dopo 96 settimane di trattamento. Gli endpoints secondari includono la comparsa di nuove o ingrandite lesioni T2 valutate mediante risonanza magnetica per immagini e la disabilità progressiva misurata con l’EDSS (Expanded Disability Status Scale).
Informazioni su Evobrutinib
Evobrutinib (M2951) è in fase di sviluppo per studiare il suo potenziale come trattamento per la sclerosi multipla (SM). È un inibitore orale altamente selettivo della tirosin chinasi di Bruton (BTK) che è importante nello sviluppo e nel funzionamento di varie cellule immunitarie tra cui linfociti B e macrofagi. Evobrutinib è progettato per inibire le risposte primarie delle cellule B come proliferazione e rilascio di anticorpi e citochine, senza influenzare direttamente le cellule T. Si ritiene che l’inibizione della BTK sopprima le cellule produttrici di autoanticorpi, azione che la ricerca preclinica suggerisce potrebbe essere terapeuticamente utile in alcune malattie autoimmuni. Il programma globale di sviluppo clinico di Fase III che valuta evobrutinib nella SM comprende due studi registrativi, EVOLUTION RMS 1 e 2. Evobrutinib è attualmente oggetto di indagine clinica e non è approvato in nessuna parte del mondo.
Informazioni sulla Sclerosi multipla
La sclerosi multipla (SM) è una malattia autoimmune, cronica e infiammatoria del sistema nervoso centrale; essa costituisce il più comune disturbo neurologico disabilitante d’origine non traumatica nei giovani adulti. Si stima che circa 2,3 milioni di persone nel mondo siano affette da SM. Nonostante la sclerosi multipla sia caratterizzata da un’ampia varietà di sintomi, quelli osservati con maggiore frequenza includono disturbi focali, intorpidimento e formicolii agli arti, diminuzione della forza muscolare e disturbi della coordinazione. Le forme recidivanti di SM sono le più comuni.
L’impegno di Merck in Neurologia e Immunologia
Merck ha una lunga tradizione in neurologia e immunologia, con significative attività nella ricerca & sviluppo e commercializzazione di farmaci per la sclerosi multipla (SM). L’attuale portfolio dell’Azienda nella SM comprende due medicinali per il trattamento della SM recidivante, ed una solida pipeline focalizzata sulla scoperta di nuove terapie col potenziale di modulare i principali meccanismi patogeni nella SM. Merck intende migliorare la vita di coloro che convivono con la SM, con una particolare attenzione alle loro esigenze terapeutiche insoddisfatte.
La solida pipeline di immunologia dell’azienda si concentra sulla scoperta di nuove terapie che hanno il potenziale di modulare i meccanismi patogenetici chiave in malattie croniche come la SM, il lupus eritematoso sistemico (LES) e le forme di artrite, tra cui l’artrite reumatoide (RA) e l’artrosi (OA).
Informazioni su Merck
Merck è un’azienda impegnata nell’innovazione scientifica e tecnologica che opera nei settori healthcare, life science e performance materials. I suoi 57.000 dipendenti lavorano ogni giorno perché la vita di milioni di persone sia più felice e sostenibile. Merck è presente ovunque: dalle più avanzate tecnologie per l’editing genetico alla scoperta di trattamenti all’avanguardia per le patologie più difficili, fino allo studio di tecnologie che permettano ai device di diventare “intelligenti”. Nel 2019 Merck ha generato vendite per 16,2 miliardi di Euro in 66 Paesi.
Ricerca scientifica e gestione imprenditoriale responsabile sono state la chiave per il raggiungimento dei traguardi scientifici e tecnologici di Merck, che opera secondo questa filosofia sin dalla sua fondazione nel 1668. La famiglia fondatrice possiede tuttora la partecipazione di maggioranza nella Società. Merck detiene i diritti sul nome e sul marchio Merck a livello globale. Le sole eccezioni sono Stati Uniti e Canada, dove l’azienda opera con le denominazioni EMD Serono nell’healthcare, MilliporeSigma nel life science e EMD Performance Materials. Per maggiori informazioni su Merck: www.merck.it
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