Roma, 20 Dicembre 2019
Stimare quanti saranno i medici, gli infermieri e il personale sanitario e amministrativo che entreranno in servizio nei prossimi mesi è un esercizio che può essere influenzato da molte variabili. Innanzitutto, le assunzioni dovranno basarsi sul fabbisogno e, va sottolineato, resta ad ogni singola Regione individuare le relative coperture economiche e i relativi capitoli di spesa. Le Regioni non avranno a disposizione, come erroneamente ipotizzato da qualche testata giornalistica, solo ed esclusivamente i fondi corrispondenti alla quota incrementale sul Fondo sanitario nazionale, che passa dal 5 al 10%, (con la possibilità nei casi specificati di arrivare fino al 15%). Potranno, quindi, assumere personale (con concorsi, scorrimenti di graduatorie e stabilizzazione di precari) in base alle risorse disponibili fino ad arrivare a quei limiti di spesa indicati dalle nuove norme.
Riguardo al numero degli specialisti con un’anzianità di servizio effettiva superiore a 40 anni ed un’età anagrafica minore di 70 anni, è possibile esclusivamente procedere ad una stima effettuata sulla base dei dati disponibili sul Conto Annuale IGOP, dati di fonte ENPAM e sulla base di una serie di assunti sull’età di ingresso nel SSN e sul riscatto degli anni di laurea e di specializzazione. Ciò premesso si stima che la platea dei possibili interessati, cioè degli specialisti con un’età inferiore a 70 anni, che potrebbero essere interessati a restare volontariamente in servizio oltre i 40 anni di servizio effettivo nel triennio 2020-2022, sia mediamente pari a circa 10.000 unità.
Per quel che riguarda gli specializzandi iscritti al terzo, quarto e quinto anno di corso delle scuole di specializzazione di 4 e 5 anni, tenendo conto dei contratti di formazione specialistica finanziati, si stima che nel 2020 siano circa 11.600 e nel 2021 circa 13.000.
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