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Salute di genere nelle aziende: nasce Health Friendly Company, il nuovo network di Fondazione Onda

Sono 21 le aziende premiate con il primo Bollino HFC (Health Friendly Company) da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere.
Il nuovo riconoscimento è stato attribuito alle aziende che si sono distinte per l’impegno nella tutela della salute e del benessere delle proprie dipendenti o hanno avviato un percorso in tal senso.

Milano, 15 Aprile 2021

Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, ha premiato con il Bollino HCF le aziende che si sono distinte nel garantire la tutela della salute delle proprie dipendenti o che hanno avviato un percorso virtuoso in tal senso. Health Friendly Company (HFC) è il nuovo progetto di Onda, che offre un riconoscimento biennale alle realtà che hanno dimostrato di avere a cuore il benessere psichico e fisico delle donne, manifestando la volontà di affiancarle nel processo di informazione e sensibilizzazione in merito a salute della donna, prevenzione primaria e salute mentale.

L’emergenza Covid-19 ci ha portato a riflettere su quanto sia ancora più importante tutelare e promuovere la salute in tutti gli ambiti di vita, compreso quello lavorativo”, afferma Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda. “In questo contesto, riteniamo che le aziende possano svolgere un ruolo molto attivo a livello di welfare fornendo alle proprie dipendenti tutti gli strumenti necessari per preservare e tutelare la propria salute in serenità e sicurezza. Il progetto HFC è da un lato un riconoscimento aziendale, dall’altro un modo per spronare le aziende a far sempre di più e meglio nell’ambito della salute di genere. L’attenzione alla salute dei dipendenti, non solo delle donne, e l’introduzione di nuove pratiche di welfare potrebbero favorire di riflesso anche l’occupazione femminile”.

Secondo l’Istat, infatti, su 10 posti di lavoro solo 4 sono occupati da donne e solo una donna su due è occupata in Italia, a conferma del fatto che l’ambiente di lavoro non favorisca il lavoro femminile. I numeri dimostrano, inoltre, quanto la pandemia stia peggiorando la situazione: gran parte dei lavoratori che hanno perso il proprio impiego è composto da donne. Rispetto a dicembre 2019, infatti, ci sono 444 mila lavoratori in meno, 312 mila dei quali sono donne.

Per questa prima edizione sono 21 le aziende virtuose premiate con il riconoscimento HFC per il biennio 2021-2022. Si tratta di realtà molto eterogenee per dimensioni, settore merceologico e percorsi avviati: Angelini Pharma, Azienda Ulss2 Marca Trevigiana, Banca Mediolanum, Cantabria Labs Difa Cooper, Daiichi Sankyo Italia, Danone, DHL Express Italy, Edwards Lifesciences Italia s.r.l., Esselunga S.p.A., EY S.p.A., GlaxoSmithKline e consociate, Gruppo Enav, Ipsen S.p.A., Janssen Italia, Leonardo Assicurazioni, Lundbeck Italia, Mediobanca – Banca Di Credito Finanziario, Merck, Novartis Farma, Roche S.p.A. – Roche Diagnostics S.p.A. – Roche Diabetes Care Italy S.p.A. e Teva Italia.

La promozione della salute in ambito aziendale è il futuro della medicina del lavoro”, commenta Giovanna Spatari, Presidente della Società Italiana Medicina del Lavoro. “I questionari delle aziende premiate hanno messo in luce un impegno importante a tutela della salute e del benessere dei propri dipendenti ancora più in epoca Covid. Tale impegno sarà ancor più rilevante nella campagna vaccinale contro la pandemia da Sars Covid19 nei luoghi di lavoro. L’attenzione verso la salute diviene ancora più cruciale e occorrerà vigilare sul rispetto di tutte le norme”.

La pandemia ha provocato un pesante impatto sulla salute mentale in particolare delle donne: ansia, depressione problemi legati al ritmo sonno-veglia sono peggiorati”, sostiene Claudio Mencacci, Presidente della Società di NeuroPsicoFarmacologia, “anche e soprattutto nella popolazione che ha cambiato i propri ritmi lavorativi. Un recente studio su 6.700 italiani pubblicato su una rivista di Nature ha evidenziato come i lavoratori che hanno potuto uscire di casa e recarsi sul luogo di lavoro mantenendo così le loro abitudini, pur nella paura di infettarsi, sono stati i soggetti meno colpiti da sintomi depressive. Lo smart working, pur se apprezzato dai lavoratori, provocando alterazioni delle routine familiari e del work-life-balance, impatta negativamente sulla salute mentale: unitamente all’aumento di peso ha comportato un aumento nel consumo di psicofarmaci, in particolare di ansiolitici e ipnoinduttori in percentuali superiori al 12%”.

Alle aziende che hanno ottenuto il Bollino, per questa prima edizione parliamo di un bacino di circa 65.000 dipendenti, verrà offerto nel primo anno un percorso formativo composto da 3 incontri di approfondimenti scientifici periodici su salute di genere, salute mentale e stili di vita, pubblicazioni in formato e-book sui medesimi argomenti e video pillole di salute su stili di vita, salute mentale ed emicrania. Nel secondo anno invece il percorso formativo verrà costruito partendo delle necessità delle aziende, che selezioneranno le tematiche da affrontare.

L’attribuzione del Bollino avviene sulla base di un questionario strutturato su specifici requisiti e validato da un apposito Advisory Board. Include domande relative all’impegno dell’azienda verso la tutela della salute dei propri dipendenti, tra cui attenzione al welfare aziendale, come retribuzione, orario flessibile, smart working, alle molestie sessuali di genere in ambito lavorativo, alle politiche a sostegno della maternità e della famiglia, alla promozione di campagne informative con l’obbiettivo di facilitare l’assunzione di stili di vita corretti. Da quanto è emerso la salute mentale e l’attenzione per gli stili di vita sono gli ambiti in cui le aziende si sono dimostrate maggiormente sensibili. Sono, inoltre, molte le realtà che hanno potenziato i propri servizi per i dipendenti rispondendo alle esigenze emerse in epoca Covid-19 (servizi digitali, sportelli, ecc.).

L’iniziativa gode del patrocinio dell’Associazione Italiana Broker di Assicurazione e Riassicurazioni (AIBA), dell’Associazione Italiana Welfare Aziendale (AIWA), dell’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (ANIA), di Assolombarda, del CSR Manager Network, di Egualia – Industrie Farmaci Accessibili, di Farmindustria, della Federazione Relazioni Pubbliche Italiana (FERPI), del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Società Italiana di Medicina del Lavoro (SIML).

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