Home » Riparazione transcatetere della valvola tricuspide all’Ospedale di Massa

Una tipologia di intervento mai realizzata in Italia: la riparazione transcatetere della valvola tricuspide. È stata eseguita con successo all’Unità Operativa di Cardiologia Diagnostica e Interventistica dell’ospedale del Cuore di Massa, Fondazione Monasterio. Ne parliamo con Sergio Berti, direttore dell’Unità che ha condotto l’intervento.


COS’È LA VALVOLA TRICUSPIDE?

La valvola tricuspide svolge un ruolo fondamentale nel corretto funzionamento del cuore. È posta tra l’atrio destro e il ventricolo destro, che ha la funzione di impedire che il sangue non ossigenato torni indietro nel suo percorso bloccando il regolare scambio di ossigeno e anidride carbonica con i polmoni.

Quindi quando questa valvola presenta un’insufficienza, il sangue può tornare indietro anziché procedere nella giusta direzione. Questa condizione, chiamata insufficienza tricuspide, può causare problemi e scompenso cardiaco.

COME FUNZIONA LA VALVOLA TRICUSPIDE?

La valvola tricuspide si trova nella parte destra del cuore ed è responsabile di far avanzare il sangue dal sistema venoso verso i polmoni. Durante il normale battito cardiaco, la valvola si apre e si chiude in modo sincronizzato per permettere il flusso sanguigno in una sola direzione.

Tuttavia, quando la valvola tricuspide è insufficiente, una parte del sangue può tornare indietro, causando un malfunzionamento del cuore. Questa condizione può portare a sintomi di scompenso cardiaco, come affaticamento e difficoltà respiratorie.

COME SI INTERVIENE TRADIZIONALMENTE PER CURARE LA VALVOLA TRICUSPIDE?

La sostituzione chirurgica della valvola tricuspide​​ è un intervento che consiste nell’ asportazione della valvola nativa che funziona male e la sua sostituzione con una protesi valvolare biologica che viene fissata in corrispondenza dell’anello valvolare attraverso dei fili di sutura.

La tecnica più diffusa di riparazione della valvola tricuspide è l’anuloplastica con anello protesico. Gli anelli protesici disegnati per la valvola tricuspide sono tipicamente incompleti per rispettare l’anatomia del tessuto di conduzione, possono essere flessibili, semi-rigidi o rigidi; quelli rigidi possono essere bi o tridimensionali.

QUAL’È IL RUOLO DELLE TECNICHE TRANSCATETERE NELLA CARDIOLOGIA?

Le tecniche transcatetere hanno rivoluzionato il campo della cardiologia negli ultimi anni, offrendo nuove soluzioni per il trattamento di diverse patologie cardiache. Questo progresso è stato possibile grazie all’utilizzo di tecnologie innovative e al miglioramento delle tecniche di imaging, come l’ecografia e la risonanza magnetica che consentono una migliore visualizzazione e definizione delle anomalie cardiache, inclusa l’insufficienza tricuspide. In ogni caso l’intervento richiede un team di specialisti esperti che lavorano in sinergia per garantirne il successo e la sicurezza del paziente.

QUALI SONO I BENEFICI DEL TRATTAMENTO TRANSCATETERE?

Il trattamento transcatetere offre una soluzione innovativa per correggere l’insufficienza tricuspide senza la necessità di un intervento chirurgico tradizionale. Questa tecnica minimamente invasiva prevede l’inserimento di un dispositivo tramite una vena dell’inguine, riducendo l’incisione chirurgica e i rischi associati.

Il dispositivo, chiamato Pascal Ace, viene posizionato sulla valvola tricuspide per riparare l’insufficienza. I vantaggi di questo trattamento includono una riduzione del rischio operatorio e un recupero più rapido per i pazienti.

QUALI SONO LE CONTROINDICAZIONI DEL TRATTAMENTO TRANSCATETERE?

Il trattamento transcatetere potrebbe non essere adatto a tutti i pazienti e può avere controindicazioni specifiche. È necessaria una valutazione accurata per determinare la migliore opzione terapeutica per ogni singolo caso.

Tali procedure sono valutate collegialmente e vengono approvate dall’heart team costituito da cardiochirurgo, anestesista e cardiologo emodinamista. Normalmente il rischio di morte associato a questa procedura è inferiore al 3%, ma per ogni singolo paziente è necessaria una valutazione del rischio, tenendo in considerazione età, condizioni generali e le patologie associate.

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