Home » Regina Elena: ricostruita mandibola con lembo di osso della scapola

La ricostruzione è avvenuta dopo l’asportazione di un esteso tumore in una donna di 87 anni, un intervento di 8 ore riuscito brillantemente. L’equipe è stata diretta dal prof. Raul Pellini, collegato con noi da Roma, Direttore dell’U.O.C. di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Cefalica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena.


REGINA ELENA RICOSTRUZIONE MANDIBOLA: CHE TIPO DI INTERVENTO È?

La ricostruzione della mandibola con un lembo di osso della scapola è un intervento chirurgico complesso e raramente eseguito su pazienti di un’età così avanzata. Nel caso specifico, la paziente era una signora di 87 anni, particolarmente fragile e più suscettibile a complicazioni. Tuttavia, nonostante i rischi aggiuntivi, la ricostruzione è stata considerata necessaria per il benessere funzionale ed estetico della paziente.

Il difetto nella mandibola riguardava l’arco anteriore, in particolare la porzione corrispondente al mento. Un difetto di questa natura richiede una ricostruzione essenziale, poiché comporta notevoli problemi funzionali ed estetici che possono compromettere gravemente la qualità della vita. Pertanto, sia la paziente che i familiari hanno concordato di procedere con l’intervento.

Fortunatamente, l’operazione è stata un successo e la signora è stata in grado di guarire completamente. Attualmente è a casa, si alimenta normalmente e riesce a parlare senza problemi. La riuscita dell’intervento è stata soddisfacente e ha permesso alla paziente di ripristinare una buona qualità di vita.

NEOPLASIA DELLA MANDIBOLA: NON SOLO UN PROBLEMA ESTETICO

La neoplasia nella mandibola comportava non solo difetti estetici, ma anche problemi legati all’alimentazione. La porzione anteriore della mandibola è cruciale per una corretta contenzione labiale e per l’articolazione della parola. Senza tale parte di osso, il paziente non è in grado di alimentarsi adeguatamente e l’abilità di parlare viene compromessa in modo significativo.

Nel caso in esame, la ricostruzione della mandibola era indispensabile a causa della sua localizzazione. Se il difetto fosse stato laterale, dal punto di vista estetico avrebbe avuto un impatto, ma funzionalmente sarebbe stato più tollerabile, soprattutto considerando l’età avanzata della paziente. Tuttavia, in questa situazione specifica, la ricostruzione era necessaria per ripristinare la funzionalità.

REGINA ELENA RICOSTRUZIONE MANDIBOLA: UN INTERVENTO COMPLESSO

Un altro fattore che ha reso l’intervento più complesso è stato il prelievo dell’osso da utilizzare per la ricostruzione. Di solito, viene prelevato un osso dalla gamba del paziente. Tuttavia, la signora aveva problemi di deambulazione correlati all’artrosi legata all’età, rendendo impossibile utilizzare l’osso solitamente impiegato. Pertanto, è stato necessario optare per un lembo di osso proveniente da un’altra zona del corpo.

Durante l’intervento, la paziente è stata posizionata sul letto operatorio in modo da facilitare il prelievo dell’osso dalla scapola. Questo passaggio ha richiesto una maggiore competenza tecnica, ma era essenziale per garantire la riuscita dell’operazione. Una volta prelevato l’osso, è stato innestato nella sede definitiva.

È importante notare che l’osso deve essere posizionato correttamente e collegato ai vasi sanguigni, in particolare all’arteria e alla vena che lo nutrono. Senza questa connessione vascolare, l’osso innestato non potrebbe sopravvivere a lungo, poiché verrebbe colonizzato dai batteri presenti nella bocca, causando l’insorgenza di osteomielite e il rigetto dell’osso.

La connessione delle arterie e delle vene in un paziente anziano rappresenta una sfida aggiuntiva. Tuttavia, nel caso della paziente Regina Elena, fortunatamente, tutto è andato per il meglio.

È POSSIBILE IMPIANTARE DELLE PROTESI ARTIFICIALI PER LA RICOSTRUZIONE DELLA MANDIBOLA?

Rispondendo alla domanda sulla possibilità di impiantare protesi artificiali nella ricostruzione della mandibola, purtroppo non è attualmente una soluzione disponibile. Sebbene l’impianto di protesi sia utilizzato con successo per altre parti del corpo, come il ginocchio, nel caso della mandibola, la connessione vascolare e la sopravvivenza dell’osso innestato richiedono un approccio diverso.

La ricostruzione della mandibola è un intervento chirurgico complesso, soprattutto quando eseguito su pazienti anziani. Tuttavia, nel caso della paziente Regina Elena, fortunatamente è andato tutto per il meglio. Sebbene l’utilizzo di protesi artificiali possa sembrare una soluzione più semplice, purtroppo, nella ricostruzione della mandibola, l’uso di materiali estranei non è efficace a causa del rischio di infezione e rigetto.

Durante l’intervento, è stato necessario collegare le arterie e le vene per garantire la sopravvivenza dell’osso innestato. A differenza di altre sedi nel corpo, come il ginocchio o il collo del femore, le ricostruzioni a livello del cavo orale non riescono a essere sterili a causa delle suture, che consentono ai batteri presenti nella bocca di colonizzare qualsiasi materiale impiantato. Di conseguenza, i materiali estranei alla mandibola vengono solitamente espulsi dal corpo entro poche settimane, compromettendo il successo della ricostruzione.

La soluzione migliore è utilizzare osso prelevato dal paziente stesso, che deve essere rivascolarizzato. Sebbene l’impiego di questa tecnica sia routinaria nei pazienti più giovani, come nel caso del centro chirurgico in cui è stato effettuato l’intervento su Regina Elena, l’età avanzata della paziente rappresentava una sfida aggiuntiva. Tuttavia, la sua buona salute generale e l’assenza di comorbilità significative hanno permesso di sottoporla all’intervento con successo.

È UNA TIPOLOGIA DI NEOPLASIA FREQUENTE?

Questo tipo di neoplasia è relativamente rara rispetto ad altre forme di tumore, come quelli al seno, al colon o alla prostata. I fattori di rischio principali sono l’abitudine al fumo e all’alcol. Tuttavia, nei pazienti anziani, come nel caso di Regina Elena, la causa del tumore spesso non è legata a tali abitudini, ma può essere attribuita a una combinazione di fattori, tra cui la sfortuna. I sintomi iniziali includono dolore e la comparsa di anomalie nella bocca, come oscillazioni nel pavimento orale, nella gengiva o sulla lingua.

La prevenzione è fondamentale per questa forma di neoplasia, come per altre forme di tumore. Evitare l’abuso di fumo e alcol rappresenta la prima linea di difesa. Inoltre, mantenere una buona igiene orale e prestare attenzione a qualsiasi sintomo insolito sono importanti per individuare tempestivamente eventuali segni di neoplasia maligna.

La paziente Regina Elena è stata fortunata ad avere un’equipe esperta che aveva già effettuato con successo operazioni simili su pazienti anziani. Nonostante la complessità dell’intervento, le pazienti precedenti, di età ancora più avanzata, hanno avuto un brillante decorso post-operatorio e sono tornate a casa nel giro di una o due settimane. Ciò dimostra che, se il paziente anziano gode di buona salute generale e non presenta comorbilità significative, può essere sottoposto a interventi chirurgici complessi con successo.

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