Home » Puglia: gestione europea delle cronicità

Il progetto Talisman, “Tecnologie di assistenza personalizzata per il miglioramento della qualità della vita “, in Puglia, ha come obiettivo la ricerca e la definizione: di nuovi modelli e tecnologie a supporto dei soggetti fragili, di nuovi modelli assistenziali integrati in grado di abilitare la gestione della cronicità. Ne parliamo con Giovanni Gorgoni, direttore AReSS Puglia. Progetto a cura di SINEOS Healthcare Solutions con il contributo non condizionato di TAKEDA.


LA GESTIONE DELLA CRONICITÀ: UNA PRIORITÀ NEL SETTORE SANITARIO

La gestione efficace della cronicità è diventata una priorità sempre più rilevante nel settore sanitario. In Puglia, abbiamo sviluppato una buona pratica che ha dimostrato di ottenere risultati promettenti nel campo della presa in carico dei pazienti affetti da malattie croniche. Questa pratica si basa su una metodologia tutta pugliese, adottata dalla giunta su proposta di Ares Puglia nel 2018, chiamata “Metodologia Clinica Organizzativa Care Puglia”. Tale metodologia è diventata il motore di base di un’esperienza molto più ampia chiamata “Talisman”, un progetto multipartner che coinvolge 16 partner, tra pubblici e privati.

TALISMAN: UNA PIATTAFORMA ONLINE INNOVATIVA

Talisman va oltre la metodologia clinica organizzativa del CAR Puglia, integrando una serie di apparati di infrastruttura tecnologica e informativa. Grazie a questa piattaforma, stiamo conducendo diversi piloti che coinvolgono pazienti affetti da patologie croniche, oncologiche e rare, nonché comunità assistenziali come le RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) e le RST (Residenze Sanitarie Territoriali). Questa piattaforma ha ricevuto riconoscimenti importanti fuori dalla regione, come il premio WINE (Welfare, Innovation, Networking, and Education) nel Digital and Health Summit annuale tenutosi a Milano.

PUGLIA GESTIONE CRONICITÀ: CI SONO CRITICITÀ NELL’ATTUAZIONE DEL PROGETTO?

Nel percorso verso l’integrazione tra medicina territoriale e specialistica ospedaliera, ci sono alcune criticità che abbiamo riscontrato. La principale riguarda il coinvolgimento dei medici di famiglia, che spesso è complicato a causa di sospetti e diffidenze. È importante superare l’idea che il pubblico voglia controllare la pratica clinica dei medici di famiglia. Recentemente, abbiamo però siglato un accordo importante con un gruppo di medici di famiglia che si occuperanno dei pazienti cronici all’interno del progetto Talisman. Questo coinvolgimento è fondamentale per la gestione efficace della cronicità.

PUGLIA GESTIONE CRONICITÀ: L’IMPORTANZA DELLA TELEMEDICINA

Gli specialisti ospedalieri hanno accolto positivamente l’opportunità di erogare servizi in remoto, liberando spazio fisico nei loro ambulatori. Ciò dimostra che la telemedicina può essere vista come un’opportunità per migliorare l’assistenza sanitaria, soprattutto in un momento in cui un numero significativo di pazienti è assistito a casa. Le tecnologie necessarie per supportare queste pratiche sono già mature e pronte all’uso. Molti dispositivi avanzati sono già in uso all’interno del progetto Talisman, mentre altri sono in via di sviluppo.

La sfida principale è quindi il cambiamento culturale, soprattutto per i medici di famiglia, che devono abbandonare le vecchie abitudini e abbracciare nuovi modelli di cura. È essenziale che i medici di famiglia si rendano conto che i pazienti cronici non sono solo “i nostri pazienti”, ma diventino veramente i “loro pazienti”. In un sistema sanitario universale come quello italiano, il ruolo del medico di famiglia è fondamentale, soprattutto quando oltre il 91% dei pazienti cronici è assistito a domicilio.

LA TELEMEDICINA, COMPLEMENTARE ALLE CURE TRADIZIONALI

La pandemia ha dimostrato che il controllo delle emergenze sanitarie si basa sulla gestione del territorio e sulla comunità. Il medico di famiglia e i big data sono i pilastri fondamentali di questa gestione. Il pilota avviato di recente con una casa della salute, che coinvolge 4.000 pazienti, dimostrerà che la telemedicina può essere un’opportunità permanente per migliorare l’assistenza sanitaria. Non si tratta di sostituire la medicina tradizionale, ma di renderla più efficace e complementare. La telemedicina può offrire nuove modalità diagnostiche e terapeutiche, consentendo al paziente di diventare un operatore attivo nel processo di cura.

Pertanto, è fondamentale trovare un nuovo equilibrio tra la medicina tradizionale e la telemedicina, superando l’idea di un ritorno alla “normalità” pre-pandemica. La sanità digitale deve essere vista come abilitante e complementare alla medicina tradizionale, consentendo l’integrazione di nuovi strumenti e approcci di cura. Sperimentazioni e innovazioni in questo campo sono in corso in Italia e in Europa, e l’obiettivo è trovare la migliore integrazione possibile tra i due modelli.

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