Home » Psoriasi: la battaglia per una pelle sana inizia a tavola. Nasce il progetto Cibo e Benessere di APIAFCO

Nasce Cibo e Benessere, la collana di libri sulla corretta alimentazione che l’associazione APIAFCO dedica a chi soffre di malattie infiammatorie della pelle e non solo.

Otto volumi e oltre 900 pagine di consigli e articoli scientifici, con ricette dei migliori chef per stare meglio mangiando con gusto.


Bologna, 19 Ottobre 2020

In Italia circa 3 milioni di persone vivono con la psoriasi. Una malattia autoimmune della pelle, molto comune e diffusa, che a livello globale colpisce dal 2 al 4% della popolazione e di cui ancora non si conosce la cura definitiva. È noto che a provocarla sia una sfortunata combinazione tra una disfunzione del sistema immunitario, il patrimonio genetico e l’esposizione a specifici fattori ambientali. Tra questi le cattive abitudini a tavola.

In occasione della Giornata Mondiale della Psoriasi in programma il prossimo 29 ottobre, APIAFCO (Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza) lancia il progetto Cibo e Benessere, otto volumi per oltre 900 pagine di consigli, suggerimenti e ricette rivolti a coloro che soffrono di psoriasi e di malattie infiammatorie ma non solo. Un vero e proprio viaggio che dall’antipasto al dolce (ciascun volume è dedicato ad una portata), esplora il ruolo di tutti gli alimenti nella nostra dieta. Nella collana trovano spazio 350 ricette, 24 articoli scientifici e 27 articoli informativi, 14 Chef.

L’iniziativa nasce da un’idea della Presidente di APIAFCO, Valeria Corazza, per rispondere alle numerose domande sull’alimentazione dei pazienti, che spesso si trovano disorientati di fronte alla mole di informazioni spesso di difficile interpretazione. “Desideriamo celebrare la Giornata Mondiale della Psoriasi a ottobre 2020 con una campagna informativa che per la prima volta si focalizza sull’alimentazione. Il cibo è un amico insostituibile e con questo progetto vorremmo rispondere alla richiesta d’aiuto dei pazienti, che, sempre di più, si pongono domande sull’importanza di un’alimentazione corretta, capace di prevenire malattie e migliorare la qualità della vita, spesso senza avere risposte chiare. Anche perché, in materia di psoriasi, risposte certe non ce ne sono”.

Grazie al contributo di illustri esperti medico – scientifici e alla partecipazione di chef noti e stellati, la collana rappresenta un lungo viaggio nel mondo del cibo che passa dalla descrizione approfondita delle proprietà nutrizionali degli alimenti alle indicazioni su come leggere le etichette, dalla storia di come sono nate le tradizioni culinarie alla presentazione delle ricette per la preparazione di un menu gustoso e sano.

L’alimentazione riveste un ruolo di grande importanza nella cura del paziente psoriasico. È noto come le manifestazioni cutanee di questa malattia, che rappresentano sicuramente l’aspetto più evidente e maggiormente impattante sulla qualità della vita del paziente, di fatto costituiscono solamente l’espressione visibile di uno stato infiammatorio generalizzato.  – spiega il Dott. Federico Bardazzi, responsabile Ambulatorio Psoriasi Severe U.O. Dermatologia, Policlinico di S. Orsola, Bologna – Il rischio di sviluppare sindrome metabolica, patologie cardiovascolari e malattie infiammatorie intestinali è infatti maggiore nei pazienti affetti da psoriasi rispetto a quello della popolazione generale. Per questo siamo chiamati a prenderci cura del paziente in maniera olistica e globale, dove un’alimentazione corretta dal punto di vista quantitativo e qualitativo rappresenta oggi un alleato insostituibile nella corretta gestione della patologia, per ridurre lo stato infiammatorio dell’organismo e l’incidenza delle comorbidità”.

La mini enciclopedia Cibo e Benessere si compone di otto volumi, realizzati grazie al prezioso contributo di Giovanni Bellavia che si è occupato di tutto il progetto grafico e delle illustrazioni dei volumi, disponibili gratuitamente in versione integrale sul sito di APIAFCO www.apiafco.org, nella sezione dedicata all’alimentazione, per coloro che intendono iscriversi all’Associazione. Tutti gli altri utenti interessati potranno effettuare il download di un ebook contenente degli estratti di ciascun volume.

 

AVOCADO, CAVOLO, VERZA E CIME DI RAPA I FIGTHER FOODS PER UNA PELLE PIÚ SANA

Tra gli alimenti funzionali che offrono benefici all’organismo, concorrendo alla riduzione di rischio di alcune malattie, ce ne sono alcuni che nel caso della psoriasi e delle altre patologie infiammatorie sono dei veri e propri Fighter Food che, se inseriti all’interno di un regime alimentare vario a base di verdura fresca, frutta, legumi e frutta secca, hanno effetti benefici su particolari funzioni dell’organismo, migliorando lo stato di benessere.

 

 

DIETA MEDITERRANEA E FIGTHER FOOD, ECCO IL MENÚ IDEALE CONTRO LE PATOLOGIE INFIAMMATORIE

Frutta e verdura sicuramente. Ma anche pesce, legumi e alimenti ricchi di fibre e acidi grassi polinsaturi come gli omega-3. Pasta, pane e carboidrati meglio se da grani antichi, via libera alla carne ma con moderazione e meglio quella bianca. Per contrastare l’insorgenza di patologie caratterizzate da un importante stato infiammatorio cronico, come la psoriasi ma anche, per esempio, artriti, il morbo di Chron o disfunzioni del sistema cardiovascolare, è fondamentale assumere uno stile di vita sano rispettando, a tavola, il modello della Dieta Mediterranea.

Un regime alimentare caratterizzato da un elevato apporto di frutta e verdura, legumi, pesce, e in generale alimenti di derivazione vegetale, oltre che olio extravergine di oliva, che è un importante fonte di acidi grassi monoinsaturi e sostanze nutraceutiche ad azione antinfiammatoria. Anche nel caso della psoriasi il modello della Dieta Alimentare può avere significativi effetti positivi, soprattutto considerando la relazione ricorrente tra questa patologia e altre disfunzioni dell’organismo come obesità e sovrappeso.

Rispetto al resto della popolazione – spiega il Prof. Enzo Spisni, Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali Università di Bologna – i pazienti affetti da psoriasi mostrano una maggiore prevalenza di obesità e sindrome metabolica, due condizioni anch’esse caratterizzate da un importante stato infiammatorio cronico. L’infiammazione infatti sembra essere il legame tra psoriasi e obesità, due disturbi spesso strettamente legati tra loro. Una buona aderenza alla Dieta Mediterranea potrebbe essere la chiave per contrastarli entrambi, proprio grazie alla sua caratteristica di approccio dietetico ad azione antinfiammatoria. È per questo motivo che oggi si ritiene che la dieta possa svolgere un ruolo importante nella psoriasi, sia in senso negativo che positivo. In particolare è stato infatti provato che in persone affette da psoriasi un’elevata aderenza alla Dieta Mediterranea si associ a sintomi meno severi”.

 

Ma quali sono i principali alimenti e nutrienti a cui affidarsi per restare in salute?

Mangiare frutta e verdura, si sa, fa bene. In particolare a chi soffre di patologie a carattere infiammatorio. Ѐ provata, infatti, una relazione diretta tra il consumo di alimenti vegetali e la possibilità di prevenire patologie croniche e degenerative, caratterizzare da un comune coinvolgimento di meccanismi infiammatori. Nella frutta e nella verdura sono numerose le molecole capaci di contrastare i processi infiammatori, come l’alto contenuto di vitamine e minerali, di fibra alimentare e sostanze ad azione nutraceutica capaci di modulare la risposta dell’organismo nei confronti di diversi tipi di stress.

Anche il pesce ha un effetto benefico, soprattutto quello azzurro tipico del mar Mediterraneo come aringhe, sarde e acciughe, a cui è legato una più alta concentrazione di acidi grassi della serie Omega 3 in grado di ridurre il rischio cardiovascolare di oltre il 30% se consumato regolarmente, oltre ad avere effetti benefici sull’apporto di grassi “buoni” all’organismo.

 

PASTA E CARBOIDRATI, MEGLIO SE CON I GRANI ANTICHI. LA CARNE? SI, MA CON ATTENZIONE

Per pasta e pane è meglio scegliere tra i prodotti realizzati con i grani antichi o tradizionali. Questi infatti, a differenza di quelli moderni (frutto di un processo selettivo e produttivo avviato dal Dopoguerra su scala globale), sono complessivamente meno infiammatori. Questo è dovuto alla differenza della forza del glutine (indice W), meno strutturato è più digeribile, che nei grani antichi porta alla formazione di una quantità minore di quei frammenti proteici che sono considerati “tossici” per i celiaci, ma anche per tutti gli altri soggetti perché contribuiscono ad innescare processi infiammatori.

Capitolo a parte per la carne, fonte di proteine dall’alto contenuto biologico. È dimostrato che esiste un’associazione tra il consumo elevato di carne, in particolare quella rossa e quella lavorata, e fattori di rischio legati alla presenza di grassi saturi, alle proteine animali in eccesso e alle cotture (bruciature). Tuttavia non è necessario, né necessariamente consigliabile eliminare la carne dal proprio menù. È sufficiente, ai fini di uno stile alimentare sano ed equilibrato, ridurne il consumo, che mediamente in Italia si attesta oggi su circa 85kg a testa l’anno e che dovrebbe aggirarsi intorno ai 25Kg. Il che equivale ad un consumo medio settimanale di 2-3 porzioni di carne, come previsto dal modello della Dieta Mediterranea.

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