Home » Pronto soccorso: carenza di personale, cooperative e medici a gettone

La fuga dagli ospedali, il business delle cooperative, i medici ingaggiati a gettone. Ne parliamo con Andrea Fabbri, dell’ufficio di presidenza e direttore del Centro studi SIMEU, Società Italiana Medicina di Emergenza Urgenza.

Qual’ è la situazione nei pronto soccorso?

La situazione è veramente diventata molto difficile per in particolare per due problemi che sono la carenza di personale, quindi la carenza di medici nonostante ripetuti concorsi appelli per assunzioni e, a questo, si associa anche una carenza organizzativa legata alla situazione generale nazionale del sistema sanitario nazionale direttore attualmente in Italia.

Qual’ è la dimensione del fenomeno?

Nel periodo 2018-2019 come società italiana dei mesi di urgenza denunciamo una carenza sull’ordine dei 2000 medici che rapportato al panorama nazionale quotava circa il 20%.

Questo 20% di carenza di medici sul territorio nazionale è diventato il 30% dopo aver effettuato un’indagine che abbiamo fatto circa un anno fa .

Stimiamo che continui a ad aumentare; tutto questo è legato a difficoltà del settore alla scarsa attrattività del tipo di lavoro per le condizioni particolarmente difficili e alla carenza e la mancanza di figure professionali che possono ricoprire questo tipo di ruolo.

Chi sono i medici a gettoni ingaggiati?

La soluzione dei medici a gettoni è la soluzione chiamiamola in extremis per far fronte a una necessità che non ha soluzioni sulla carta e che prevede l’assunzione di medici che non che non hanno i requisiti per essere assunti come medici ospedalieri negli organici di pronto soccorso ma per coprire uno stato di necessità.

Ricordo che il medico d’urgenza è una disciplina specialistica e quindi che presuppone una scuola di specializzazione.

I medici a gettoni sono dei medici che vengono assunti attraverso associazioni di vario genere e che forniscono appunto medici che non sono specialisti ma che intervengono a coprire necessità che altrimenti non sarebbero possibile risolvere.

Il problema nasce dal fatto che queste figure che non sono figure specialistiche .

Ovviamente hanno la capacità di offrono un servizio un’attività che non è confrontabile rispetto a quello di un’attività specialistica e questo ovviamente implica una difficoltà del mantenere lo standard di cura dei pazienti

 

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