Home » Prevenzione del carcinoma colon rettale

Il cancro del colon retto è il secondo per incidenza nazionale. In Sicilia parte la campagna di sensibilizzazione a cura dell’AIGO, Associazione italiana gastroenterologi e endoscopisti digestivi. Ne parliamo con la il presidente regionale Maria Cappello.


CARCINOMA COLON RETTALE: LA PREVENZIONE UNA SFIDA URGENTE PER LA SICILIA

Il carcinoma colon rettale rappresenta una patologia grave diffusa in Sicilia, con dati allarmanti riguardo alla sua diffusione e mortalità. Si posiziona come la seconda causa principale di mortalità legata a neoplasie, anche se in alcune province assume il terzo posto, seguito dai tumori al seno e ai polmoni. Questo tipo di carcinoma è considerato uno dei killer oncologici più comuni, specialmente nelle regioni del Sud Italia, in particolare in Sicilia. Al contrario, le regioni del Nord hanno registrato un calo dell’incidenza grazie all’implementazione di programmi di screening.

COME SI EFFETTUA LO SCREENING DEL CANCRO DEL COLON RETTO?

La popolazione target per questo screening sono i soggetti di età superiore ai 59 anni, che ricevono una lettera di invito dall’autorità sanitaria regionale siciliana per sottoporsi al test del sangue occulto nelle farmacie. Negli ultimi anni, il tasso di adesione alla popolazione target è stato superiore al 90%. Tuttavia, il problema principale riguarda l’adesione allo screening di follow-up. Questa fase richiede che i pazienti si presentino per ritirare il kit per il test del sangue occulto e, in caso di risultato positivo, vengono invitati a sottoporsi alla colonscopia.

COM’È CAMBIATA LA SITUAZIONE DELLO SCREENING DURANTE L’EMERGENZA COVID-19?

Durante l’emergenza, l’attività dello screening è stata interrotta, compresi i programmi di primo livello. Solo a partire da luglio si sta assistendo a una ripartenza lenta e difficile. Attualmente, le lettere di invito stanno riprendendo, ma la ripartenza avviene in modo disomogeneo nelle diverse province della regione.

I centri specializzati per la diagnosi precoce del cancro del colon retto, come gli scopi e i controlli, hanno continuato la loro attività. Tuttavia, siamo attualmente in una fase di stallo, ed è fondamentale che il processo riprenda al più presto per evitare un aumento della mortalità correlata a questa malattia.

Uno studio pubblicato su una prestigiosa rivista internazionale ha evidenziato che si prevede un incremento della mortalità per carcinoma colon rettale di almeno il 16% a causa dell’epidemia di COVID-19. Questo scenario sarebbe devastante, e quindi diventa urgente prendere provvedimenti per migliorare la situazione.

CARCINOMA COLON RETTALE: COSA SI PUÒ FARE PER AFFRONTARE QUESTA SITUAZIONE?

La campagna di sensibilizzazione della popolazione promossa dall’AIDO (Associazione Italiana per la Lotta contro il Cancro) è stata avviata tempestivamente. L’AIDO si propone come partner delle istituzioni per implementare i programmi di screening e sta cercando di avviare un dialogo con le istituzioni a livello nazionale e territoriale.

Si auspica la convocazione di un tavolo tecnico che coinvolga i gastroenterologi, l’osservatorio epidemiologico regionale, le unità dipartimentali di screening e l’assessorato alla salute, nonché gli oncologi e i chirurghi, al fine di implementare e far ripartire il processo virtuoso dello screening.

È di fondamentale importanza rispettare i tempi previsti per il test del sangue occulto e per la colonscopia. Questi interventi dovrebbero avvenire nel minor tempo possibile per garantire una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo.

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