Home » Prevenzione cardiovascolare: lo studio Prevasc dedicato agli over 65

Fa tappa anche in Sicilia lo studio PREVASC, dedicato agli over 65, sulla prevenzione cardiovascolare. Ne parliamo con Francesco Clemenza, consulente dell’Unità di Cardiologia Clinica dell’ISMETT e presidente dell’Associazione Avicenna.


IN COSA CONSISTE LO STUDIO PREVASC?

Lo studio Prevasc si propone di esaminare lo stato di salute cardiovascolare degli Italiani sopra i 65 anni, attraverso una rilevazione su un campione di duemila concittadini

È UNO STUDIO IMPORTANTE CHE HA FATTO GIÀ TAPPA IN ALTRE SEDI ITALIANE, IN COSA CONSISTE?

 Partiamo da una considerazione che poi possiamo estendere in termini più generali: al di sopra di una certa età c’è una aumento dell’incidenza di determinate malattie. In questo caso in particolare ci si è concentrati sulla stenosi aortica, cioè sul restringimento della valvola che consente il passaggio di sangue dal cuore dal ventricolo sinistro verso il sistema circolatorio.  

Questa valvola, nel tempo, per un processo degenerativo solitamente associato a una deposizione di calcio restringe il proprio calibro. Quando questa raggiunge un confine critico, il sangue non esce bene dal cuore e peggiorano tutta una serie di funzioni per l’organismo. E’ una patologia molto particolare perché non vi è di fatto una terapia medica possibile.

QUALI SONO GLI ESAMI PER PREVENIRE LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI?

Gli esami di prevenzione per le malattie cardiovascolari in questo particolare ambito sono abbastanza semplici. Sono esami che possiamo definire di diagnostica di primo livello. Sostanzialmente basta fare una visita cardiaca con auscultazione, in grado di interpretare il battito cardiaco, il secondo passo è quello dell’elettrocardiogramma perché ci possono essere delle alterazioni del quadro elettrocardiografico che consentono di fare una diagnosi più accurata.

QUALI SONO LE PATOLOGIE OLTRE ALLA STENOSI AORTICA CHE SI POSSONO PREVENIRE ATTRAVERSO GLI ESAMI?

Credo che sia giusto partire da quelle con la maggiore rilevanza, noi conosciamo questi dati perché ci sono delle indagine fisiologiche che ci dicono quali sono le patologie prevalenti.

Intanto tutte quelle che riguardano il campo cardiovascolare, quindi le malattie coronariche per capirci: l’infarto e l’angina ma anche le malattie che possono diventare molto avanzate e avere quindi un impatto clinico ed economico molto elevato, che spesso hanno una fase di latenza, penso all’insufficienza cardiaca e alla fibrillazione atriale.

DOPO AVER SCOPERTO DI SOFFRIRE DI UNA MALATTIA CARDIOVASCOLARE, COSA FARE?

Il secondo passo è un accesso realmente facile e in tempi ragionevoli alle strutture specialistiche. Oggi l’infarto è trattato tempestivamente, ormai quasi tutti dovrebbero sapere che se si fa un trattamento entro un’ora dall’insorgenza dei sintomi l’infarto può essere trattato in tempo.

E’ necessario non arrivarci. Su questo bisogna sicuramente lavorare, l’ideale sarebbe prendere il paziente in tempo, quando riconosce i sintomi del malessere. Il sintomo cardine è il dolore toracico. Quando insorge dopo uno sforzo fisico ovviamente intenso e regredisce dopo che ci si ferma, col riposo, ha un carattere di oppressione o di costrizione toracica è un motivo di allarme.

I sintomi collaterali sono quelli della sudorazione e di un senso di spiccata astenia, di debolezza. Quando il cuore perde la sua funzione contrattile, non riesce a garantire un apporto di sangue all’organismo si parla di dispnea, la difficoltà respiratoria che insorge sotto sforzo o quando il paziente assume la posizione coricata, questo per una serie di motivi di redistribuzione dei liquidi a livello polmonare.

Quando una persona ha la necessità di mettersi seduta per poter respirare, quello è un elemento di allarme molto forte. Anche una perdita di coscienza improvvisa o la presenza di vertigini, sono sintomi legati a malattie cardiovascolari.

LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI INSORGONO PIÙ NEGLI UOMINI O NELLE DONNE?

Quindi di solito la differenza è più sull’età di insorgenza perché i processi di invecchiamento sono un pochino diversi tra uomini e donne. L’obesità, riguarda più gli uomini, ed è un problema che sta crescendo dal punto di vista della rilevanza epidemiologica. E’ sempre più diffusa. I

n Italia vi è stato un exploit dei disordini alimentari, l’obesità è aumentata ed è assolutamente collegata a varie altre condizioni di rischio cardiovascolare Secondo me sarà il problema del futuro perché assorbirà in qualche modo anche altri elementi come il diabete, il colesterolo, la pressione arteriosa.  

COME SI CONVIVE CON UNA PATOLOGIA CARDIOVASCOLARE DIAGNOSTICATA?

Abbiamo delle terapie molto efficaci. La qualità di vita del paziente con malattie cardiovascolari è cambiata rispetto a qualche anno fa. La terapia in termini di qualità di vita è migliorata, in termini di eventi purtroppo mortali, di ospedalizzazioni, è cambiato ben poco.

Negli ultimi anni la terapia medica si è arricchita fino all’87 non avevamo disponibile nessun farmaco che modificasse la prognosi dell’insufficienza cardiaca. Da lì sono venuti fuori dei farmaci fondamentali, tre categorie di ACE- inibitori, betabloccanti, ecc… Sicuramente negli anni che verranno assisteremo a una riduzione della mortalità e a un miglioramento della qualità di vita delle persone che perseguono cronicamente le terapie contro le malattie cardiovascolari.

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