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Pfizer Catania: sui 130 esuberi parte un’interrogazione parlamentare

Dopo una lunga attesa 130 dipendenti della Pfizer dello stabilimento di Catania hanno ricevuto la notizia del licenziamento. Parte un’interrogazione parlamentare della deputata messinese Maria Flavia Timbro di Articolo Uno – LeU. All’argomento Medex News, nei prossimi giorni, dedicherà uno speciale con la presenza di sindacati, dipendenti e rappresentanti delle istituzioni.

Di Melania Sorbera

Nonostante gli enormi fatturati e lo sviluppo degli affari qualcosa nello stabilimento Pfizer a Catania non va: il gruppo ha deciso di tagliare due reparti completamente chiusi. Ne resta solo uno in piedi, attivo per la produzione di un antibiotico, il Tazocin e di alcuni antitumorali. A fronte di questa decisione, 130 persone perderanno il contratto a tempo indeterminato mentre per 50 interinali il contratto non verrà rinnovato a febbraio e per altri 60 da qui ad agosto. «È inaccettabile – afferma Maria Flavia Timbro, deputata Articolo Uno – LeU al Parlamento italiano – che Pfizer, a fronte di ingentissimi ricavi e dell’incremento della quotazione azionaria, riduca il personale impegnato negli stabilimenti di Catania che, invece, andrebbero rilanciati e potenziati“.

Nell’interrogazione presentata al ministro dello Sviluppo economico si legge: invece “di avviare un rilancio, decide di far marciare a scartamento ridotto impianti strategici, privandosi peraltro di personale altamente qualificato”; l’azienda afferma che il sito siciliano “continuerà a essere parte integrante della rete globale di produzione e fornitura Pfizer e infatti è stato programmato un intervento di modernizzazione, con un ulteriore investimento di 27 milioni di euro nei prossimi tre anni” e “in previsione di questo investimento, Pfizer ha identificato alcuni adeguamenti necessari, dovuti anche al calo della domanda dei volumi produttivi di un antibiotico iniettabile, che porteranno a una riduzione dell’ organico”. A parere dell’interrogante; nella realtà come denunciano le organizzazioni sindacali lo stanziamento di 27 milioni di euro per i prossimi tre anni appare “una cifra irrisoria sufficiente soltanto per la manutenzione degli impianti”.

Lo stabilimento di Catania fu fondato nel 1959 dall’American Cyanamid la prima azienda a produrre il vaccino contro la poliomielite, l’azienda cambiò in seguito nome in Wyeth e si fuse nel 2009 con Pfizer. La sede siciliana, tuttavia, negli anni non ha mai rinnovato la produzione, rimanendo ferma al Tazocin e ad alcuni antitumorali. Già da prima del Covid la produzione era diminuita.

Nell’interrogazione la deputata di Articollo Uno – LeU chiede: “se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti” e “quali iniziative di sua competenza” intende proporre “per evitare una ennesima crisi occupazionale in Sicilia e la perdita di una struttura produttiva in un settore strategico quale quello farmaceutico come dimostrato anche dalla recente e ancora in corso crisi sanitaria per la diffusione della pandemia da Covid“.

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