La sepsi, patologia acuta ad elevata mortalità (se non riconosciuta e trattata tempestivamente) a livello mondiale esprime tassi di mortalità altissimi.
Se ne è discusso al 74° Congresso SIAARTI, Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva.
Roma, 15 Ottobre 2020
Il 74° Congresso nazionale SIAARTI, Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (“I CARE2020: Tecnologia e Umanizzazione nell’era del COVID-19”, www.icarecongress.com) giunge domani (16-18 ottobre) al suo secondo weekend di programmazione. Uno dei temi centrali dell’agenda congressuale è quello della sepsi, patologia acuta ad elevata mortalità (se non riconosciuta e trattata tempestivamente) che a livello mondiale esprime tassi di mortalità altissimi: in Italia le infezioni sono tra le concause di morte di 49mila persone all’anno in Italia (rapporto Osservasalute 2018) a dimostrazione di un’emergenza di dimensioni preoccupanti. Argomento rilanciato anche in periodo pandemico.
Perché SIAARTI ha ritenuto di interrogarsi (in due distinte sessioni: sabato 17, dalle ore 17.00 alle ore 20.00) su “dove siamo con l’affronto della SEPSI nel 2020”? “Perché anche se tutte le attenzioni sono sul Covid.19, l’incidenza e la mortalità per sepsi e shock settico nel mondo e in Italia restano al primo posto: 50.000.000 di casi di sepsi all’anno con 11.000.000 di morti, uno ogni 3 secondi”
Risponde il Professor Antonello Giarratano, vice-presidente SIAARTI e ordinario di Anestesiologia presso la Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Palermo, “L’area critica e intensivologica sono centrali nel precoce riconoscimento e trattamento della sepsi che, è documentato, è l’unico approccio che permette di ridurre la mortalità: fare un update su un tema così preoccupante nel nostro Congresso Nazionale ICARE 2020 è un obbligo professionale e formativo, oltre ad essere richiesto da tutti gli Anestesisti Rianimatori”.
Ma in questo periodo il tema che preoccupa maggiormente i cittadini, i clinici e le politiche sanitarie è quello del Covid-19: quali legami e quali problematiche si possono portare in primo piano nel rapporto tra sepsi e coronavirus?
“Il Covid-19 è essenzialmente una risposta infiammatoria al microorganismo Sars-Cov-2 che determina disfunzioni variabili d’organo“, precisa il vicepresidente SIAARTI, “fino ad arrivare alla perdita della funzione d’organo di apparati e organi vitali. Il decesso giunge per insufficienza respiratoria e/o per tromboembolia e/o per insufficienza cardiorespiratoria o neurologica, ma nella sostanza si muore per sepsi e shock settico provocato dal microrganismo. Il Focus di SIAARTI è su queste tematiche e poi su argomenti organizzativi connessi, quali la strutturazione degli ospedali ‘misti’, su quali siano i percorsi che garantiscono la sicurezza dei pazienti e degli operatori, sulla gestione multidisciplinare e l’ammissione dei pazienti in aree diverse per intensità di cura – dall’ossigenoterapia alla ventilazione non invasiva fino all’invasiva e al trattamento in terapia intensiva – sulle criticità dei numeri sia dei posti letto di terapia intensiva sia del personale specializzato in anestesia e rianimazione”.
Il tema della sepsi è strettamente correlato – soprattutto nel nostro Paese – all’antibiotico resistenza. Anche su questo argomento (collegato nuovamente alla pandemia) si focalizzerà l’attenzione degli anestesisti-rianimatori?
“In realtà”, conclude Giarratano, “in rapporto al Covid.19 si sono registrati diversi studi che hanno documentato come non ci siano peculiari differenze in caso di coinfezione batterica e di multiresistenza o tipologia di microrganismi in terapia intensiva. Le altre procedure di controllo delle infezioni – dal lavaggio delle mani alle norme igieniche – in questo periodo hanno trovato maggiore applicazione che nel passato: sarà interessante, quando la tempesta Covid.19 sarà passata, verificare se questa maggior attenzione complessiva abbia inciso sulle infezioni nosocomiali e sulle resistenze agli antibiotici”.
Oltre alle sessioni Sepsi, l’evento annuale degli anestesisti-rianimatori prevede altre 14 sessioni che coprono tre giorni di lavori: tra gli altri temi cardine del weekend congressuale SIAARTI sono da segnalare quelli della gestione del dolore acuto (sabato 17, ore 14.00), della gestione del paziente pediatrico e neonatale in periodo di Covid-19 (domenica 18, ore 14) e la sessione conclusiva dedicata all’anestesia di precisione (domenica 18, ore 19.00).
Nella foto: Prof. Antonello Giarratano
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