Basta carenze di personale medico all’ospedale Gravina di Caltagirone. A dirlo è Francesco Cappello, deputato del M5Stelle all’Assemblea regionale siciliana.
Di Melania Sorbera
Le carenze di personale sono “in particolar modo nel reparto di Cardiologia e al Pronto soccorso. In Cardiologia – spiega Cappello – avevamo già poco personale a disposizione prima che arrivasse la Pandemia. In questo periodo due medici si sono ammalati di Covid-19 e la situazione è ancora più grave. E’ stato effettuato un concorso da parte dell’Asp di Catania, ma pare che soltanto un medico, uno su tre, abbia accettato l’incarico. Al Pronto soccorso abbiamo soltanto un medico per turno e abbiamo difficoltà enormi anche da parte del primario ad assegnare posti letto. Anche per quest’area è stato indetto un concorso. E’ ancora in atto. Confidiamo nel fatto che i medici che abbiano partecipato accettino l’incarico e restino a Caltagirone“.
L’ospedale Gravina è classificato come Dea di primo livello nella rete dell’emergenza urgenza siciliana, centro hub della rete per il trattamento dell’infarto e centro spoke per il trattamento dell’ ictus. I deputati 5 stelle a Montecitorio Gianluca Rizzo ed Eugenio Saitta hanno anche depositato un’interrogazione diretta al ministro della Salute per denunciare la difficilissima situazione al Pronto soccorso e alla Cardiologia dell’ospedale calatino e per chiedere di vigilare sulle misure adottate dalla regione siciliana per far fronte alla “difficilissima situazione che rischia di creare gravi contraccolpi all’utenza dell’ospedale”. Alla Regione invece è stata presentata una risoluzione. “Abbiamo proposto all’assessore Razza, attraverso una risoluzione approvata in Commissione Sanità, che venisse istituito un Dipartimento interaziendale, tra l’altro al Policlinico, che desse la responsabilità della selezione del personale al referente della Rete Ima del bacino Catania – Siracusa – Ragusa – spiega ancora il deputato Cappello – dobbiamo aspettare un atto amministrativo che possa autorizzare questo provvedimento. Altrimenti siamo subordinati alla volontà del Policlinico e non va bene“.
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