Venerdì 16 e sabato 17 luglio, nelle sale dell’hotel Poggio del Sole di Ragusa, esperti da tutta l’Isola dibatteranno sulle fratture del gomito e le protesi d’anca a doppia mobilità. Responsabile scientifico del congresso è Giorgio Sallemi, direttore dell’Unità operativa complessa di Ortopedia dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa e presidente regionale dell’Asoto
Ragusa, 14 luglio 2021
Le fratture del gomito e le protesi d’anca a doppia mobilità saranno i temi discussi nel corso del 29esimo congresso regionale dell’Asoto, l’Associazione siciliana ortopedici traumatologici ospedalieri. L’evento, uno dei primi in Sicilia a svolgersi nuovamente in presenza, dopo l’allentamento delle restrizioni per la pandemia, si terrà venerdì 16 e sabato 17 luglio, nelle sale dell’hotel Poggio del Sole di Ragusa. La prima giornata sarà dedicata alle fratture del gomito, con la discussione di casi clinici e una lettura magistrale. L’indomani il confronto sarà sulle protesi totali d’anca a doppia mobilità.
Responsabile scientifico del congresso è Giorgio Sallemi, direttore dell’Unità operativa complessa di Ortopedia dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa e presidente regionale dell’Asoto. “Finalmente torniamo ai congressi in presenza – afferma Sallemi – . Nel nostro lavoro è fondamentale che i temi affrontati vengano dibattuti con uno scambio autentico e diretto, che i webinar purtroppo non agevolano. L’apprendimento non può essere solo frontale, ma ha bisogno di una discussione e poter tornare in presenza, ha vantaggi insostituibili”.
Riguardo ai temi discussi durante il congresso, saranno argomenti fortemente d’attualità per gli ortopedici. “Sviscereremo tutti gli aspetti delle fratture del gomito, patologia che è spesso foriera di esiti importanti – spiega Sallemi – mentre la protesi d’anca a doppia mobilità, oggi in gran spolvero, fu lanciata 40 anni da Gilles Bousquet, ma poi finì nel dimenticatoio. Tornata attuale, abbatte drasticamente una delle complicanze più fastidiose della protesi, che è la lussazione. Durante il congresso, metteremo a confronto le nostre esperienze, in un scambio virtuoso tra vecchie e nuove generazioni di ortopedici”.
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