Tema della quinta edizione della cerimonia annuale dell’Ordine dei Medici di Siracusa: “Medicina e società al tempo del Covid”. Nel corso della serata le cerimonie della consegna dei caducei ai medici anziani che hanno raggiunto i 50 anni di laurea e il giuramento di Ippocrate. Inoltre, la quarta edizione del “Premio Testaferrata” e il concorso letterario “Medici scrittori”.
Siracusa, 2 ottobre 2021
Archiviata con successo, ieri, nel Salone del Santuario della Madonna delle Lacrime, la 5° edizione dell’evento annuale dell’Ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri della Provincia di Siracusa, “L’Ordine incontra la città”, con l’annesso e ambito “Premio Testaferrata”, che valorizza il lavoro di ricerca scientifica dei neolaureati in medicina e il nuovo concorso letterario rivolto ai medici scrittori “Giuro che non dimenticherò”.
Nonostante le restrizioni anti-Covid, osservate scrupolosamente, il Salone “San Giovanni Paolo II” della Basilica mariana aretusea ha registrato una folta partecipazione. Presenti le principali autorità civili, religiose e militari del territorio, che hanno espresso vicinanza e gratitudine per il lavoro profuso ai medici, in questo periodo particolarmente impegnativo per la categoria professionale, messa a dura prova dalla pandemia e dall’ondata di aggressioni registrate nei confronti dei camici bianchi.
Proprio su quest’aspetto si è concentrato il breve intervento dell’arcivescovo di Siracusa, Monsignor Francesco Lomanto, che ha incoraggiato i medici a non demordere. Così come il sottosegretario di Stato al Ministero della Salute Pierpaolo Sileri, nel suo intervento a distanza.
Una prospettiva sul futuro della sanità, dopo il “lascito” e l’insegnamento del Covid è stata tracciata, nella sua lettura magistrale, da Roberto Monaco, del direttivo nazionale F.N.O.M.Ce.O.
La serata è stata magistralmente diretta dalla regia del presidente dell’Ordine Anselmo Madeddu, che l’ha introdotta e poi condotta nelle varie fasi, tra cui un momento emozionante dedicato ai medici siracusani rimasti vittima del Covid durante la lotta alla pandemia e un concerto di violini loro dedicato, mentre un carosello di immagini scorreva sullo schermo, sul quale si sono fissati gli occhi dei partecipanti, ma soprattutto di chi, vale a dire i medici anziani, che quest’anno celebrano i 50 anni dal conseguimento della loro laurea, e i giovani che hanno recitato in dialetto siciliano il “Giuramento di Ippocrate”, che si sono simbolicamente passati durante la serata il testimone e l’impegno di mettere davanti a tutto la Salute e la dignità umana.
Ad aggiudicarsi il “Premio Testaferrata 2021” è stato Salvatore Paternò, con la tesi in concorso numero 17, dal titolo “MicroRna circolanti come marker precoci di danno d’organo nell’ipotensione intraoperatoria: uno studio pilota”. Secondo classificato, tra i cinque finalisti in corsa, il candidato Giuseppe Tiralongo, tesi numero 19, dal titolo “L’Atrofia muscolare Spinale (SMA): una revisione sistematica con focus sulla non 5q Sma e i nuovi possibili approcci terapeutici”.
Per i medici scrittori ex equo per la dottoressa Rosalia Sorce con il suo racconto “Il linguaggio degli occhi…” e sempre “Salvatore Paternò” con il suo brano “Nonno se ti potessi raccontare”, lavori selezionati e giudicati da una commissione/giuria qualificata di professionisti, tra medici, docenti, scrittori e dirigenti scolastici e giornalisti.
L’appuntamento con il carosello emozionale dei “Camici bianchi aretusei” è fissato per il prossimo autunno 2022, ma non mancheranno iniziative di coinvolgimento popolare durante il resto dell’anno.
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