Palermo, 9 Novembre 2020
Consapevoli delle criticità dalla ripresa della diffusione del SARS- CoV-2, i Presidenti degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri della Sicilia si sono riuniti a Messina per discutere dei problemi sanitari della regione. Dopo una verifica sulle singole realtà provinciali sono emerse diverse disfunzioni che gli Ordini intendono segnalare tempestivamente, con spirito costruttivo ma con determinazione, al solo fine della tutela della salute dei siciliani.
I Presidenti degli Omceo siciliani hanno rilevato: “Salvo poche eccezioni, la mancata distribuzione ai medici dei dispositivi di protezione individuale, fondamentali a garantire sicurezza e serenità ai sanitari, ai cittadini e ai pazienti. Questo accade – hanno detto – nonostante la diversa disposizione del presidente della Regione e contravvenendo quanto prescrive il cosiddetto decreto Cura Italia, che all’articolo 5 recita ‘I dispositivi di protezione individuale sono forniti in via prioritaria ai medici, (compresi quelli con rapporto convenzionale o comunque impegnati nell’emergenza da COVID-19,) e agli operatori sanitari e sociosanitari’“.
Va segnalata inoltre, hanno aggiunto i Presidenti “una strategia poco chiara sulle modalità di attuazione dei tamponi fatti dai cittadini su base volontaria. Appare quantomeno inefficace dal punto di vista epidemiologico e in controtendenza rispetto alla strategia nazionale, che invece prevede un’esecuzione mirata dei tamponi a soggetti e a gruppi di popolazione a rischio, emarginando in questo modo il ruolo dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta, degli specialisti ambulatoriali e dei dirigenti medici delle ASP, tutte figure cardine dell’assistenza territoriale”.
“Criticità importanti – hanno concluso i Presidenti – che si sommano alla decisione dell’Assessorato regionale della Salute di assegnare al Cefpas la gestione del corso di formazione specifica in medicina generale nonostante le buone pratiche e la validità della scuola riconosciuta dagli stessi corsisti quando la gestione era affidata agli Ordini, sottovalutando le difficoltà dei medici iscritti anche solo per attingere semplici informazioni dal nuovo ente formatore. Pur rispettando la decisione di tale delega, gli Ordini saranno ancora più vicini ai propri discenti, pronti a far conoscere le loro istanze e le eventuali ulteriori criticità che dovessero manifestarsi in futuro“.
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