Il nuovo Pronto Soccorso generale dell’Ospedale San Marco di Catania sarà aperto al pubblico giovedì 9 dicembre 2021. La scheda tecnica completa con le MACRO AREE.
Catania, 7 dicembre 2021
Catania ha il suo quarto Pronto soccorso. Con una breve cerimonia stamattina il presidente della Regione Nello Musumeci, il sindaco Salvo Pogliese, il rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo, l’assessore alla Salute Ruggero Razza e il direttore generale dell’azienda ospedaliero universitaria Gaetano Sirna, alla presenza del prefetto Maria Carmela Librizzi, dell’arcivescovo metropolita Salvatore Gristina e di altre autorità, hanno consegnato alla città la nuova struttura di emergenza-urgenza dell’ospedale San Marco, nel quartiere di Librino.
Il Pronto soccorso del San Marco aprirà ufficialmente giovedì 9 alle ore 9. Con l’apertura di questo nuovo polo di primo intervento, l’Azienda ospedaliero universitaria policlinico “G. Rodolico – San Marco” è in grado di assicurare un’assistenza in emergenza-urgenza a un’area molto vasta del territorio etneo: dalla parte Sud dove sorge il Pronto soccorso del San Marco, alla parte Nord del capoluogo dove, già dal 2018, opera quello dell’altro presidio aziendale, il “Gaspare Rodolico” di via Santa Sofia.
«Da oggi – afferma il presidente Musumeci – il Policlinico di Catania può contare su due Pronto soccorso attrezzati, efficienti, modernissimi e capaci di far fronte alle esigenze dei territori. È il risultato dell’impegno sinergico con tutti gli enti coinvolti, profuso dall’assessore Razza e da tutta la struttura regionale della Salute.
Abbiamo chiesto e ottenuto da Roma oltre 130 milioni – ha aggiunto Musumeci – per poter procedere alla riqualificazione delle strutture sanitarie esistenti nell’Isola, e ogni settimana attiviamo nuovi posti di terapia intensiva in tutta la Sicilia. Siamo al lavoro a Siracusa, dove stiamo approntando il progetto esecutivo del nuovo ospedale, a Palermo con la seconda struttura ospedaliera specialistica, l’Ismett 2 e a Ragusa. Siamo anche impegnati nell’ammodernamento dei Pronto soccorso di tutte le città capoluogo: quelli del Civico e del Santa Sofia a Palermo, quello del Policlinico di Messina e stiamo per completare quelli di Vittoria e di Avola. Insomma, non c’è territorio della Sicilia che non sia interessato da un intervento di ricostruzione edilizia o di miglioramento tecnologico. Abbiamo il dovere di sfidare il destino, superare lo stato di rassegnazione che è il nostro primo nemico. Abbiamo la ferma convinzione – conclude il governatore – che, tra qualche anno, la Sicilia non dovrà avere motivo di soffrire di alcun complesso di inferiorità rispetto alla Sanità delle regioni del Nord».
«Due anni fa, per l’inaugurazione del presidio ospedaliero San Marco, alla presenza del Capo dello Stato – sottolinea il sindaco Pogliese – ebbi modo di rilevare come l’apertura della grande struttura sanitaria a Librino, rappresentasse la speranza dei cittadini di questa zona di non sentirsi abbandonati per curare la propria salute. Il Pronto soccorso, il quarto della città capoluogo, consacra un momento importante per tutto il sistema sanitario siciliano, ma soprattutto per i 100 mila catanesi che risiedono nella zona Sud di Catania, di cui Librino è fulcro. Decolla finalmente un progetto di cui si parlava da un quarto di secolo, il Polo ospedaliero di Librino con il suo pronto soccorso all’avanguardia e un traguardo di grande valore per questo è doveroso ringraziare il presidente Musumeci, l’assessore Razza e il direttore generale dell’azienda Sirna, protagonisti instancabili di questo straordinario obiettivo di crescita civile della nostra comunità».
“Una parte importante e molto popolosa della provincia di Catania – afferma il rettore Priolo – può finalmente usufruire di questa struttura strategica e modernissima che garantirà un’assistenza di altissimo livello. È un altro dei risultati ottenuti grazie alla virtuosa sinergia tra la Regione siciliana e l’Azienda ospedaliera Policlinico “G. Rodolico – San Marco”, a cui l’Università di Catania offre il proprio quotidiano contributo attraverso l’impegno del proprio personale. Il Policlinico si attesta così, sempre più, tra le strutture di eccellenza nel panorama della sanità regionale».
“Ho avuto modo di ricordare – aggiunge l’assessore Razza – che appena pochi giorni dopo il mio insediamento, nel dicembre del 2017, c’era chi protestava per la mancata attivazione del San Marco che rischiava di rimanere la più grande incompiuta del Sud Italia. Grazie ad un proficuo lavoro di squadra, riconosciuto dal presidente Mattarella in occasione della sua visita qui nel 2019, abbiamo evitato che tutto ciò avvenisse. Questo ospedale, in cui sono nati già più di 4500 bimbi, è stato però fondamentale fin dai primi giorni dell’emergenza pandemica, garantendo assistenza ai malati di Coronavirus non solo della città di Catania. Il nuovo reparto di emergenza-urgenza non solo rappresenta l’ultimo tassello del presidio ospedaliero, ma contribuirà certamente ad alleggerire l’intera rete dei Pronto soccorso della città e di altri territori limitrofi. Sono certo che i cittadini avranno cura di questo reparto così come ne hanno avuta di tutto il San Marco fin dal primo giorno di attività”.
“Il nuovo Pronto soccorso – aggiunge il direttore Sirna – ci consente di completare la nostra offerta di assistenza. Nonostante il periodo difficile di pandemia, che non ci ha permesso di realizzare prima i nostri programmi, con l’impegno di tutti siamo riusciti ad aprire non soltanto il Pronto soccorso ma anche le Unità Operative di Ortopedia e di Chirurgia vascolare e un servizio di endoscopia, tutte a supporto della struttura di primo intervento. Inoltre, ci rende orgogliosi dare un’opportunità di lavoro significativa ai tanti giovani, una trentina di medici e 60 infermieri assunti con una procedura concorsuale, che erano fuori sede o precari in strutture private”.
Il Pronto soccorso del San Marco nasce con l’obiettivo di dare una nuova impostazione alla gestione dell’utenza, così da ridurre i tempi di attesa e porre al centro di tutto le esigenze del paziente. Il “modello circolare” adottato prevede sei “macro aree triage” (che si divide in pre-triage, triage e triage avanzato), “area verde” (in cui è presente anche un ambulatorio per le fragilità), “area gialla” e “area rossa” in cui possono essere accolti contestualmente circa 40 pazienti a seconda del diverso livello assistenziale richiesto, per essere accompagnati lungo il percorso che garantisca le cure più corrette. A queste si aggiungono un reparto di Osservazione breve intensiva (Obi) e un reparto di Terapia subintensiva, strutture fondamentali per la gestione delle criticità.
NUOVO PRONTO SOCCORSO OSPEDALE SAN MARCO
UN NUOVO MODELLO DI GESTIONE
Scheda tecnica
Il Pronto Soccorso del San Marco nasce con l’obiettivo di dare una nuova impostazione alla gestione dell’utenza al fine di ridurre i tempi di attesa e porre al centro di tutto le esigenze del paziente attorno alle quali ruoterà l’attività delle équipes sanitarie.
Il Pronto Soccorso del San Marco è il quarto Pronto Soccorso generale della città, il secondo dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco”.
In virtù dell’apertura dell’importante struttura, l’Azienda Ospedaliero Universitaria è in grado di assicurare un’assistenza in emergenza-urgenza che copre l’utenza di un’area molto vasta del territorio etneo: dalla parte Sud dove sorge il nuovo Ps del San Marco, alla parte Nord del capoluogo dove, già dal 2018, opera il Ps dell’altro presidio aziendale, il “Gaspare Rodolico” di via Santa Sofia.
Il nuovo modello che viene avviato con l’apertura del Ps San Marco prevede l’impiego di una robusta squadra di 30 medici e 60 infermieri, oltre agli Operatori Socio Sanitari, e si articola in sei Macro Aree in cui possono essere accolti contestualmente circa 40 pazienti a seconda del diverso livello assistenziale richiesto, per essere accompagnati lungo il percorso che garantisca le cure più appropriate.
Tale percorso potrebbe concludersi con la dimissione, con il ricovero o con la presa in carico da parte dei vari ambulatori presenti in azienda.
Le MACRO AREE, moderne, accoglienti e tutte dotate di strumentazioni tecnologicamente avanzate, sono:
- Triage (che si divide in pre-triage, triage e triage avanzato)
- Area Verde (in cui è presente anche un ambulatorio per le fragilità)
- Area Gialla
- Area Rossa
A queste sono annesse un O.B.I. (Osservazione Breve Intensiva) e un reparto di Terapia Subintensiva dotato di dieci posti letto monitorizzati, attrezzati con strumenti ad altissima tecnologia, capaci di gestire nel modo più corretto il paziente critico.
Per accedere al Pronto Soccorso dall’ingresso dell’Ospedale, occorre seguire il tragitto contrassegnato dalle linee gialle e percorrere la bretella laterale sinistra
ARRIVO AL PRONTO SOCCORSO
PRE-TRIAGE
Area che si affaccia sulla camera calda in cui il paziente viene immediatamente sottoposto a tampone rapido anti Covid.
Qui, l’infermiere addetto ha il compito di eseguire il tampone rapido a tutti i pazienti che si presenteranno in maniera autonoma o con mezzi di soccorso, ad eccezione di quelli nelle ambulanze medicalizzate in codice rosso che raggiungono l’AREA ROSSA passando dal retro del PS.
Da questo momento, a seconda dell’esito dell’esame, che stabilirà se si tratti di positivi o negativi al Covid, i pazienti seguono percorsi separati.
TRIAGE
Il paziente viene fatto accomodare all’interno del PS dove si esegue il triage.
Nella “work-station” della hall del PS è presente personale amministrativo e infermieristico che si occupa della registrazione e del triage dei pazienti che sono divisi in due percorsi diversi, a seconda che si tratti di pazienti “autonomi” o in barella.
Nell’ampia hall si affacciano due sale di attesa una delle quali dedicata ai minori.
TRIAGE AVANZATO
Area alle spalle del retro-triage con la duplice funzione di:
- Accogliere i pazienti in attesa di essere visitati ed iniziare la “processazione” degli stessi secondo protocolli codificati;
- Proseguire nel trattamento dei pazienti che sono stati già visitati nell’area gialla e sono in attesa di completare l’iter diagnostico terapeutico.
DOPO IL TRIAGE
Una volta eseguito il triage, i pazienti vengono smistati a seconda del codice colore e trattati contemporaneamente in un modello circolare, senza mai ledere la privacy di ciascuno di loro.
A seconda dei sintomi presentati e del relativo codice colore assegnato, i pazienti vengono quindi indirizzati direttamente nelle AREE DI PERTINENZA, in attesa di essere visitati. In questo modo i pazienti sono tenuti in costante osservazione, confortati dalla presenza del personale sanitario.
AREA ROSSA:
È composta da una Sala ROSSA e dalla Shock Room.
SALA ROSSA
E’ un ampio “open space” con 8 postazioni delimitate da box, ciascuna dotata di sistema di monitoraggio multiparametrico centralizzato.
È il luogo in cui vengono gestite le insufficienze respiratorie che hanno necessità di Ventilazione, e tutte le patologie il cui trattamento prevede una “Golden Hour” (lasso di tempo successivo ad una lesione traumatica, durante il quale vi è la più alta probabilità che un pronto trattamento medico possa evitare il decesso del paziente).:
• Sepsi
• Stroke
• STEMI
La presenza di box consente l’isolamento degli spazi dei pazienti qualora fossero presenti dei Covid positivi da ventilare.
SHOCK ROOM
Area dove vengono accolti i pazienti che presentano politraumi ed i pazienti che arrivano già in arresto cardiocircolatorio o già intubati dalle altre strutture sanitarie del territorio.
L’area è costituita da un locale con due postazioni attrezzate per il trattamento del paziente estremamente critico ed instabile (politrauma, paziente che viene intubato in PS o che giunge tale, paziente in arresto cardio- respiratorio), per completare la fase diagnostica e la stabilizzazione prima del ricovero.
Sono presenti due postazioni con erogatori di gas medicali compressi e vuoto, un carrello d’emergenza, una workstation di Anestesia e Rianimazione.
Tale area può essere utilizzata anche per le procedure invasive o che hanno bisogno di sedazione profonda (drenaggi, introduzione di CVC, CVE, trazione di fratture o procedure urgenti ortopediche e quant’altro).
AREA GIALLA
È composta da un unico open space con 7 postazioni con erogatori di gas medicali, divise da un sistema di tende fissate al tetto con possibilità di monitoraggio multiparametrico continuo.
AREA VERDE/BIANCA
Comprende due open spaces in cui i pazienti si muoveranno in maniera orizzontale attraverso un sistema di “charge-discharge”.
Il primo open space, situato alle spalle del triage dei pazienti deambulanti, è dotato di tre postazioni con erogatori di gas medicalizzati e può accogliere fino a 8 pazienti, adibito ad accogliere i pazienti già trattati in area verdi.
Nell’altro open space sono presenti tre postazioni letto con erogatori di gas medicalizzati e sedie per altri pazienti.
AMBULATORIO FRAGILITA’
Alle spalle dell’area verdi, è predisposto ad accogliere la categoria di pazienti “fragili”: codici rosa, pazienti con disabilità psichica in modo tale da permettere la presenza del care-giver, pazienti psichiatrici in attesa di TSO e bambini.
In questa stanza sono previste due postazioni con Ossigeno, separate tra loro.
OSSERVAZIONE BREVE INTENSA (O.B.I.)
L’OBI è ubicata all’interno del DEA in locali attigui al pronto soccorso e alla Medicina d’Urgenza. I locali destinati ai pazienti comprendono una sala open space e una stanza di isolamento con annessa anticamera, dotata di servizi igienici dedicati.
Delle 9 postazioni OBI situate nell’open space 4 sono dotate di monitor multiparametrico, collegati ad una centralina dedicata posizionata sul desk dell’open space. 9 postazioni (8 nell’open space e la postazione in stanza di isolamento) sono dotate di unità di erogazione gas medicali e vuoto.
L’OBI si propone di migliorare la funzione di filtro al ricovero di pazienti con sintomi o condizioni cliniche potenzialmente pericolose per la vita o suscettibili di peggioramento del quadro clinico, nel rispetto degli standard assistenziali e delle evidenze scientifiche.
SUBINTENSIVA:
Area attrezzata in cui vengono assicurate attività relative a dialisi continua, ventilazione non invasiva, procedure atte a fronteggiare l’emergenza-urgenza cardiovascolare e tutti quegli interventi riguardanti le “golden hours” (lasso di tempo successivo ad una lesione traumatica, durante il quale vi è la più alta probabilità che un pronto trattamento medico possa evitare il decesso del paziente).
Il notevole impegno del personale medico ed infermieristico assicura l’alta intensità dell’assistenza nello svolgimento di un iter diagnostico-terapeutico concentrato nel tempo, che preveda l’esecuzione di accertamenti diagnostici, monitoraggio clinico continuo e terapie, al fine di garantire nel più breve tempo possibile e con il necessario livello di sicurezza, la stabilizzazione del paziente con successiva dimissione o ricovero nel reparto più appropriato.
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