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All’Azienda Ospedaliero Universitaria Martino di Messina, un finanziamento del Ministero della Salute per migliorare la qualità dell’assistenza e della ricerca.

MESSINA: NUOVO PROGETTO PER PAZIENTI INFARTUATI

All’Azienda Ospedaliera Universitaria Gaetano Martino di Messina è partito un finanziamento del Ministero della Salute per migliorare la qualità dell’assistenza e della ricerca per l’infarto nei pazienti fragili.

Ne parliamo con il professore Antonio Micari, direttore Cardiologia Interventistica e con il professore Francesco Costa, ricercatore universitario e dirigente medico dell’equipe di Cardiologia, entrambi dellospedale Gaetano Martino di Messina.


IL PROGETTO

L’obiettivo di questo progetto è quello di valutare l’impatto di nuove strategie antitrombotiche in soggetti affetti da infarto che hanno un elevato rischio emorragico migliorando la qualità della ricerca e dell’assistenza. Ricordiamo che l’infarto è la morte o necrosi di un tessuto o di un organo che non riceve un adeguato apporto di sangue e ossigeno dalla circolazione arteriosa.

I pazienti saranno identificati attraverso un punteggio di rischio – già sviluppato dal professore Costa e pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet –  per poi essere trattati attraverso tecniche di medicina di precisione.

Il progetto messinese, 348.886 di euro alle Unità Operative di Cardiologia Interventistica e UTIC, vincitore come progetto “change-promoting“, si è posizionato alla 27esima posizione a livello nazionale.

Quinto tra i progetti in cardiologia e l’unico selezionato in Sicilia in questa categoria, superando una selezione di 948 proposte. Inoltre rientra tra gli unici tre assegnati al sud Italia in una classifica dominata da prestigiosi ospedali ed IRCCS del nord. Ulteriori importanti finanziamenti sono stati ottenuti dalla Farmacologia Clinica in collaborazione con l’IRCSS San Matteo di Pavia. In questo caso è stata promossa la collaborazione tra aziende ospedaliere del Nord e del Sud.

 

Quali nuove tecnologie per l’infarto?

Si potranno comprare i test per la funzionalità piastrinica, test genetici e dispositivi per l’aderenza terapeutica che permetteranno di garantire una medicina di precisione ai medici che seguono questi pazienti così fragili.

 

A cosa serve la nuova App per il controllo clinico?

Servirà per supportare e seguire questi pazienti in maniera più stringente.

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