Neonata deceduta. La Procura di Catania ha disposto l’autopsia su una neonata deceduta per infezione lo scorso agosto all’ospedale Cannizzaro di Catania, risultata positiva ad alcuni batteri.
di Melania Sorbera
La madre della piccola si era recata al Pronto Soccorso dell’Ospedale Cannizzaro per un distacco della placenta, una situazione che normalmente mette in pericolo la sopravvivenza del feto.
Essendo giunta alla 29esima settimana più 3 giorni di gravidanza, oltre il settimo mese quindi, i medici dell’Unità Operativa di Neonatologia avevano deciso di anticipare il parto, sottoponendola lo stesso giorno a un cesareo. L’intervento era perfettamente riuscito.
Secondo il comunicato stampa dello studio legale, la bimba era nata sana, pesava un chilo e 316 grammi ed è era posta in una incubatrice all’UTIN, l’Unità di Terapia Intensiva Neonatale.
«Nei primi giorni – prosegue il comunicato – tutto procedeva bene e i sanitari rassicuravano i genitori sulle condizioni di salute della piccola. Ma a una decina di giorni dalla nascita una dottoressa ha riferito loro il forte sospetto che la figlioletta fosse stata colpita da un’infezione che il personale non era stato ancora in grado di identificare. Dopo quattro giorni di spasmodica attesa, in cui la mamma e il papà potevano comunque vedere e toccare, con le opportune accortezze, la loro bimba in incubatrice, purtroppo la conferma è arrivata.
La notizia
Il 30 luglio è stato comunicato alla coppia che la neonata era positiva al Serratia Marcescens, un batterio dai gravissimi effetti che non dovrebbe essere presente in ambienti come gli ospedali, tanto più nelle terapie intensive. Queste ultime dovrebbero essere sterili, ma purtroppo è oggi responsabile di un’ampia gamma di infezioni nosocomiali ed è spesso causa di focolai ad alto tasso di mortalità ospedaliera, sia nei pazienti adulti sia proprio in quelli pediatrici».
In quel momento la comunicazione tra la piccola e la famiglia si interruppe fino al giorno prima del decesso, «una concessione fatta loro dai sanitari – dice la nota dei legali – in vista dell’ormai imminente, tragico epilogo. Dal 30 luglio, infatti, le condizioni della piccola sono andate via, via peggiorando, il batterio le ha colpito organi vitali, fino alla morte avvenuta per insufficienza cardiaca. Sempre il giorno prima della morte, il 10 agosto, alla mamma e al papà della bimba era stata fatta firmare un’autorizzazione per provare a somministrarle un antibiotico. Questo medicinale avrebbe potuto avere effetti collaterali, essendo consigliato per i bambini dai sei anni in su, tra cui appunto l’arresto cardiaco».
La decisione del sostituto procuratore
Il sostituto procuratore Fabio Salvatore Platania ha fatto notificare l’avviso di accertamenti tecnici non ripetibili, i genitori e i quattro nonni della neonata anche a 11 medici del reparto di Neonatologia iscritti nel registro degli indagati.
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