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Nel reparto di Ginecologia del “San Giovanni di Dio”, la scala e l’antisala sono trascurate dal 2020. Le scritte lasciate dai nuovi genitori incivili ci permettono di risalire all’ultima volta che l’area è stata ridipinta.

Grazie alle scritte sui muri lasciate dai novelli genitori (incivili) è possibile risalire all’ultima volta che l’area è stata ridipinta.

Come avviene con gli anelli concentrici visibili in un tronco tagliato, che rivelano l’età di un albero abbattuto, così dalle date dei graffiti lasciati dagli incivili possiamo oggi determinare da quanto tempo un’area è stata trascurata nelle manutenzioni.

Questa situazione si verifica, ad esempio, nell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento, specificamente nella scala e nell’area d’attesa (o quasi) del reparto di Ginecologia: un luogo solitamente gioioso, dove i familiari attendono notizie di un nuovo arrivo. Tuttavia, molti, in modo incivile, ritengono accettabile esprimere la loro gioia per la nascita scrivendo sui muri la data e il nome del neonato o della neonata.

Questi graffiti rimangono lì a testimoniare da quanto tempo quelle zone sono state trascurate nelle manutenzioni. Grazie a queste testimonianze quasi “archeologiche”, sappiamo che questa parte dell’ospedale non è stata ridipinta dal marzo del 2020.

Ma le problematiche non si fermano qui (tacendo sulle luci al neon fulminate, i cartelli divelti, gli ascensori guasti o malfunzionanti). È anche da notare che nessuno si è preso la briga di rimuovere altre tracce di inciviltà come le cicche di sigaretta (anche se il fumo è ovviamente vietato), il che solleva riflessioni particolarmente serie, soprattutto considerando che, in ottemperanza alle normative anti-Covid, non sarebbe concesso togliere la mascherina.

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