La musicoterapia è ancora poco sfruttata ma il suo utilizzo si è rivelato una tecnica efficace per ridurre l’ansia e lo stress pre, intra e post operatorio, senza controindicazioni. Lo dimostra una nuova review condotta dai ricercatori del CoEHAR.
Conosciamo tutti il piacere della musica ma in pochi ne riconoscono ancora la sua funzione terapeutica. La musica influenza pensieri, emozioni, sensazioni e comportamenti ma ha anche un chiaro potere curativo. Essa provoca cambiamenti emotivi e fisiologici ed è per questo considerata utile a migliorare alcuni stati della salute umana. Partendo da questa evidenza, molti scienziati hanno condotto ricerche al fine di verificare le potenzialità dei suoni musicali nel campo della guarigione.
Cos’è la musicoterapia?
La musicoterapia può essere descritta come un processo di intervento sistematico in cui il terapeuta, attraverso i suoi strumenti e le sue esperienze musicali, aiuta il paziente a migliorare lo stato di salute. Una parte fondamentale di questo processo è però il rapporto tra paziente e musicoterapeuta, entrambi consapevoli e pronti a condividere gli obiettivi del trattamento. Ma è sempre possibile? No, se pensiamo anche ai pazienti in coma o ai bambini molto piccoli, è evidente che questo sottile legame a volte è difficile da instaurare.
Ma quanto influisce la musicoterapia nei trattamenti chirurgici pre e post-operatori?
Se lo sono chiesti i ricercatori del CoEHAR (Centro di Ricerca per la Riduzione del Danno dell’Università di Catania), capitanati dal prof. Pasquale Caponnetto (docente di Psicologia Clinica del Dipartimento di Scienze della Formazione dello stesso ateneo) che hanno recentemente condotto una review sistematica pubblicata su Health Psychology Research e dedicata proprio al tema: “Musicoterapia e impatto psicologico-clinico in chirurgia”
L’uso della musicoterapia
La musicoterapia è una disciplina che si avvale della musica, attiva o passiva, per produrre effetti benefici sulla psiche dei soggetti. Il suo campo di utilizzo è stato recentemente ampliato con l’introduzione di interventi per il trattamento di diverse problematiche, quali ansia e stress, derivanti da condizioni psicofisiche pre e post operatorie. “L’uso della musicoterapia è ancora poco sfruttato in condizioni ospedaliere – spiega il prof. Caponnetto – nonostante il suo utilizzo ridotto rispetto ad altri trattamenti, si è rivelata una tecnica efficace per ridurre l’ansia e lo stress pre-intra e post operatorio e per migliorare condizioni psicofisiche post-operatorie”.
I ricercatori del CoEHAR hanno preso in considerazione diversi studi scientifici già pubblicati su PubMed, Medline, PsycINFO e CINAHL e 34 di questi studi hanno rispecchiato appieno il focus dell’efficacia della musicoterapia nei trattamenti chirurgici. “E’ evidente – ha aggiunto Caponnetto – che sono necessari ulteriori studi ma considerare i suoni musicali come strumenti terapeutici, peraltro non invasivi, è una strada che va seguita con cura e attenzione per i prossimi anni”.
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