21 Novembre 2020
Integrazione tra mondo delle professioni e dell’Università e necessità di rivedere alcuni modelli formativi, a causa dell’adeguamento ai tempi di emergenza e al mondo dell’innovazione digitale, senza dimenticare la tradizione e la formazione di base delle nostre università. Sono punti fondamentali secondo il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, ospite dell’incontro di FarmacistaPiù “Il Pil sapere e il valore delle competenze: la riforma dei curricula universitari e degli Esami di Stato”.
“Ci troviamo in un momento di grande trasformazione e l’effetto del Covid non ha fatto altro che velocizzare una serie di processi già presenti nel sistema globale che, purtroppo o per fortuna, sono stati accelerati con forte richiesta di innovazione. La transizione digitale ci mette davanti a nuove opportunità e bisogni e impatta fortemente sui nuovi modelli formativi. Questo non significa abbandonare la nostra tradizione e le nostre competenze e la nostra capacità di essere Università di alto livello, ma ci obbliga a guardare al processo innovativo – ha sottolineato il Ministro. Sul fronte della Sanità, Manfredi ha parlato della necessità di avere una riorganizzazione che deve essere sempre più vicina al territorio, al paziente. “Questo cambia le figure professionali, i modelli organizzativi, tecnologici e di distribuzione in un concetto di medicina territoriale. Il ruolo dei farmacisti è fondamentale. È necessario rivedere i modelli formativi mettendo insieme l’esperienza del mondo delle professioni, delle società scientifiche e dei corsi di laurea”.
Manfredi ha inoltre parlato del rapporto tra Università e mondo delle professioni: in questa direzione va il Disegno di legge depositato sulle lauree abilitanti con l’inserimento nel percorso universitario accademico curriculare i tirocini professionali, il tema dell’accertamento delle competenze in itinere e l’accertamento finale con l’integrazione di esame di laurea ed esame di Stato, con modalità e presenze nella commissione commisurati ai diversi ruoli e responsabilità.
“Abbiamo già una esperienza in corso della laurea in medicina diventata abilitante sulla spinta dell’emergenza e che oggi vede dei laureati a luglio che a settembre hanno potuto partecipare ai corsi di specializzazione. I nostri laureati arrivano troppo tardi sul mercato del lavoro, riuscire a immaginare percorsi integrati ci aiuta ad accorciare i tempi. Mai come in questa fase dobbiamo sapere che il cambiamento è necessario e intercettare i nuovi bisogni e le nuove professionalità. Dobbiamo essere in grado di guidare questo cambiamento, mantenendo la nostra tradizione di qualità del percorso formativo senza perdere il rapporto con il mondo del lavoro”, ha concluso il Ministro Manfredi.
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