La formulazione sottocutanea di daratumumab ha ottenuto la rimborsabilità da parte di AIFA per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo di nuova diagnosi e recidivato/refrattario.
Cologno Monzese, 14 dicembre 2021
Da oggi nuove e importanti prospettive per chi soffre di mieloma multiplo in Italia. È infatti disponibile e rimborsabile dal Servizio sanitario nazionale la formulazione sottocutanea di daratumumab per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo di nuova diagnosi o recidivato/refrattario. Inoltre, ottiene la rimborsabilità anche la terapia di daratumumb in associazione con bortezomib, talidomide e desametasone (D-VTd) per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo di nuova diagnosi eleggibili al trapianto autologo di cellule staminali.
Il mieloma multiplo, tumore del sangue tra i più diffusi dopo il linfoma non-Hodgkin, rappresenta l’1,3 per cento di tutti i tumori diagnosticati nella donna e l’1,2 per cento nell’uomo, secondo le linee guida AIOM-AIRTUM. La stessa AIOM nel rapporto I numeri del cancro in Italia 2020 stimava 3.019 nuovi casi negli uomini e 2.740 nelle donne. Nel mieloma multiplo, le plasmacellule proliferano nel midollo osseo, interferendo con le normali funzioni di quest’ultimo. Daratumumab di Janssen, azienda farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson, è il primo anticorpo monoclonale diretto contro l’antigene CD-38, proteina altamente espressa sulla superficie delle plasmacellule maligne.
“La formulazione sottocutanea di daratumumab, oltre a garantire la stessa efficacia e tollerabilità della formulazione endovenosa, permette anche di migliorare la qualità di vita dei pazienti grazie alla significativa riduzione dei tempi di somministrazione del farmaco.”, afferma Concetta Conticello, Dirigente Medico, Divisione Clinicizzata di Ematologia, AOU Policlinico “G. Rodolico-San Marco”, Catania.
“Uno studio di micro-costing condotto dal CERGAS Bocconi ha evidenziato come la formulazione sottocutanea di daratumumab consenta un risparmio pari all’83 per cento dei costi organizzativi connessi alla somministrazione del farmaco. Inoltre, nello stesso studio, sulla base di un modello di discrete-event-simulation, è stato calcolato che tale formulazione permette di migliorare la gestione del flusso di pazienti all’interno dei day hospital, ottimizzando le liste d’attesa anche negli scenari di maggiore stress per il sistema”, spiega Patrizio Armeni, Associate Professor of Health Economics and HTA SDA Bocconi.
Oltre alla formulazione sottocutanea, daratumumab ottiene la rimborsabilità anche per una nuova indicazione terapeutica, il trattamento con D-VTd per pazienti adulti con mieloma multiplo di nuova diagnosi eleggibili al trapianto autologo di cellule staminali.
“Il trattamento con bortezomib, talidomide e desametasone rappresenta il trattamento standard in Italia per i pazienti affetti da mieloma multiplo di nuova diagnosi eleggibili al trapianto autologo di cellule staminali. Nello studio CASSIOPEA, l’aggiunta di daratumumab alla combinazione VTd, nella fase di induzione e nella fase di consolidamento, prima e dopo il trapianto, ha dimostrato un miglioramento significativo dei tassi di risposta e della loro profondità, nonché degli outcome clinici come la sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS)”, aggiunge il Professor Renato Zambello, Dipartimento di Medicina DIMED Università di Padova, Ematologia e Immunologia Clinica.
“Si stima che 150.000 pazienti siano già stati trattati con daratumumab in tutto il mondo”, conclude Loredana Bergamini, Direttore Medico di Janssen Italia. “La possibilità di avere questo farmaco nella formulazione sottocutanea, che rende più semplice e comoda la gestione della terapia con un beneficio per il paziente, il clinico e il personale paramedico, e in una nuova indicazione terapeutica sono un’ulteriore prova dell’impegno di Janssen Oncology nella ricerca di nuove soluzioni che possano modificare il decorso di una malattia difficile da trattare e garantire una miglior qualità di vita ai pazienti. Grazie alla nostra ricerca stiamo contribuendo alla cronicizzazione di questo tumore del sangue, che negli ultimi anni ha visto un significativo miglioramento della sopravvivenza e della qualità di vita dei pazienti”.
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