La sifilide è un‘infezione sessualmente trasmessa, causata dal batterio Treponema pallidum. A livello mondiale, è la terza più diffusa, di tipo batterico, dopo la clamidia e la gonorrea.
Parliamo di malattie sessualmente trasmesse e lo facciamo iniziando dalla sifilide. Cos’è e come trattarla. Lo facciamo con Teresa Barone, direttore Dipartimento interaziendale di Diagnostica di laboratorio dell’Asp di Palermo.
COS’È LA SIFILIDE
La sifilide è un‘infezione sessualmente trasmessa, causata dal batterio Treponema pallidum. A livello mondiale, è la terza più diffusa, di tipo batterico, dopo la clamidia e la gonorrea.
COME SI TRASMETTE?
Si trasmette attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale vaginale, anale e orale e con il sangue. Una madre infetta può trasmettere la sifilide al nascituro durante la gravidanza, via transplacentare, attraverso il passaggio nel canale del parto e con l’allattamento.
Tra il contagio e l’insorgenza dei primi sintomi possono passare da 10 a 90 giorni, stadio primario. Dopo 2-8 settimane, lo stadio primario lascia il posto allo stadio secondario che si manifesta con la comparsa sulla pelle di macchie rosate di varia forma, chiamate “roseola sifilitica”, che interessano prima il tronco e successivamente gli arti, risparmiando il volto. Tipiche sono le localizzazioni palmo-plantari.
I SINTOMI
Le manifestazioni cutanee sono spesso accompagnate da una linfoadenopatia generalizzata con linfonodi mobili, duri e indolenti. Sono possibili manifestazioni sistemiche quali febbre, mal di gola, disturbi gastrointestinali, dolori ossei.
TERAPIA
Anche senza trattamento i segni e i sintomi della sifilide secondaria scompaiono, ma se non trattata l’infezione progredirà verso lo stadio latente. In questo stadio, che può durare fino a due anni, la sintomatologia è assente ma la persona è ancora malata. La maggior parte delle persone, se trattate correttamente, guarisce.
Lo Stadio tardivo, invece, si presenta molti anni dopo il contagio, 10-30 anni, se la malattia non è stata trattata. Può interessare qualsiasi organo, le manifestazioni più gravi, che possono causare il decesso, sono quelle a carico dell’apparato cardiovascolare e del sistema nervoso centrale, mentre quelle più lievi interessano la cute. In questo stadio possono essere interessati anche le ossa, i tendini, lo stomaco, il fegato, la milza e i polmoni.
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