Convegno sullo scompenso cardiaco
Speciale convegno nazionale AISC – Associazione Italiana Scompensati Cardiaci a Taormina. Lo scompenso cardiaco visto dai pazienti e dagli specialisti: la svolta sul territorio arriverà anche in Sicilia grazie alla combinazione tra nuove Linee Guida di cardiologia, nuovi farmaci e innovativi devices per i servizi di telemedicina.
Lo scompenso cardiaco o insufficienza cardiaca è la condizione nella quale il cuore non riesce a pompare in modo soddisfacente nel resto dell’organismo una quantità di sangue adeguata alle esigenze metaboliche dell’organismo.
Il tema è stato al centro del Convegno Nazionale organizzato a Taormina il 7 ottobre scorso da l’AISC, Associazione Italiana di pazienti Scompensati Cardiaci.
Erano presenti rappresentanti delle istituzioni, specialisti accademici e clinici e un folto gruppo di pazienti e caregiver interessati non solo agli aggiornamenti scientifici ma anche alle prospettive del territorio.
Presente la vicepresidente Nazionale dell’AISC Rossana Bordoni.
I dati divulgati sullo scompenso cardiaco
I numeri divulgati durante il convegno parlano chiaro: lo scompenso cardiaco è tre volte più frequente dell’infarto ed è al 3° posto della classifica del numero dei ricoveri e al primo posto nei giorni di degenza.
La svolta potrebbe arrivare dalla combinazione tra le nuove linee guida di cardiologia e con l’introduzione di nuovi farmaci, innovativi device in grado di assicurare i servizi di telemedicina.
Per il professor Salvatore Di Somma direttore del comitato scientifico dell’AISC, professore di medicina interna e direttore di medicina di emergenza alla Sapienza di Roma, la scommessa è migliorare la sanità sul territorio partendo proprio dall’alleanza tra medico e paziente.
Le linee guida della Società Europea di Cardiologia sottolinea l’importanza del telemonitoraggio a casa.
Attraverso questa esperienza di AISC abbiamo potuto confermare che se diamo al paziente la capacità di gestire il suo cellulare e di inserire ogni giorno sul dispositivo mobile dei dati che controllano la sua pressione arteriosa come la frequenza e il peso, possiamo a distanza avere una centrale infermieristica che controlla questi dati sul bisogno.
Questo ci permette di prendere decisioni preliminari e di gestire molti casi a domicilio in cui si è potuto intervenire anche con correzioni terapeutiche se la pressione arteriosa non era soddisfacente e cambiare la cura.
Dobbiamo superare le barriere di tipo tecnologico ma anche di privacy.
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