Varese, 14 Maggio 2019
Venerdì 17 e sabato 18 maggio, al Palace Grand Hotel di Varese, si svolgerà un importante convegno organizzato dall’Intergruppo Melanoma Italiano(IMI) sulle novità in tema di ricerca e terapia nella lotta al melanoma.
Interverranno vari specialisti che cooperano nella lotta al melanoma, dermatologo in primis, ma anche anatomo-patologi, chirurghi e chirurghi plastici, endocrinologi, gastroenterologi, genetisti, Immunologi, oncologi, radiologi, radioterapisti, Medici Nucleari, ma anche biologi e farmacisti. Tra loro, il Presidente dell’IMI, il Prof. Giuseppe Palmieri, e il Dott. Maurizio Lombardo, Responsabile dell’attività chirurgica dermatologica dell’ASST dei Sette Laghi in quanto specialista della Dermatologia diretta dal Dott. Alberico Motolese.
“Il melanoma è un tumore maligno della pelle che origina dai melanociti, le cellule che danno il colore, e si manifesta come una neoformazione pigmentata della cute – spiega il Dott. Lombardo – Può svilupparsi da nevi esistenti fin dalla nascita (congeniti) o che compaiono su cute integra in età adulta (acquisiti). Possono comparire ovunque sulla cute, ma più frequentemente insorgono sul tronco nei maschi e sugli arti inferiori nelle femmine“.
Considerato fino a pochi anni fa una neoplasia rara, il melanoma è purtroppo in crescita costante in tutto il mondo: “La sua incidenza è cresciuta ad un ritmo superiore rispetto a qualsiasi altro tipo di tumore, ad eccezione delle neoplasie maligne del polmone nelle donne, con un incremento di circa il 30% negli ultimi 10 anni ed è responsabile del 75% delle morti attribuite a tutte le neoplasie della pelle – precisa Lombardo – Si tratta di uno dei principali tumori che insorge in giovane età e attualmente in Italia costituisce il 3° tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 49 anni.
In Italia il melanoma è passato da un’incidenza annua di circa 14 casi ogni 100.000 persone nel 2006 e da 7.238 nuovi casi/anno, a un’incidenza di circa 23 casi ogni 100.000, con 13.800 casi nel 2016!“.
Il fattore di rischio è rappresentato dalla foto-esposizione acuta ai raggi UV, tipicamente le ustioni solari avvenute in età giovanile, specie in soggetti con pelle chiara che si scotta facilmente e si abbronza con molta difficoltà. “I soggetti con una storia di scottature hanno un rischio di circa 2 volte più elevato, rispetto a quelli con una storia negativa. – aggiunge Lombardo – L’ incidenza di melanoma cutaneo a Varese è significativamente aumentata nel corso degli anni, passando da 23 diagnosi nel 2004 ai circa 80 nel 2018. essendo il bacino di utenza dell’ospedale di Varese di circa 450.000 abitanti, dovremmo avere circa 60 casi anni, invece ne abbiamo il 25% in più!“
La buona notizia, però, riguarda la sopravvivenza: “la mortalità per melanoma a Varese è solo del 5.9%, – precisa Lombardo – molto più bassa della media nazionale che si attesta intorno al 13%, indicando l’alto livello raggiunto dal nostro ospedale nella gestione di tale grave malattia“.
A contribuire alla qualità del trattamento proposto all’Ospedale di Varese ai pazienti affetti da questa patologia contribuisce la stretta collaborazione tra i diversi professionisti e la cooperazione con il gruppo italiano più autorevole in tema di ricerca scientifica sul melanoma, cioè proprio l’Intergruppo Melanoma Italiano.
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