Home » L’allattamento materno e la banca del latte

L’importanza dell’allattamento al seno. Se manca? Cosa fare? Ne parliamo con Massimo Tirantello, responsabile dell’Unità operativa di Neonatologia e Utin dell’ospedale Umberto I di Siracusa, e Cristina Mignosa, medico dell’Unità di Neonatologia.


ALLATTAMENTO AL SENO: QUANDO INIZIARE E COME PREPARARSI?

Il primo approccio con l’allattamento al seno dovrebbe avvenire in sala parto, appoggiando il bambino sul grembo della mamma e favorendo il contatto pelle a pelle. Secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il periodo minimo consigliato per l’allattamento al seno è di sei mesi, ma non c’è un limite di tempo prestabilito: la mamma può allattare il bambino finché entrambi lo desiderano.

Studi recenti dimostrano i benefici dell’allattamento materno anche nel secondo anno di vita del bambino, per cui si può prolungare fino ai due anni e oltre. Ecco perché è importante prepararsi prima del parto o comunque preparare il seno per l’allattamento: far capire alle mamme i benefici reali dell’allattamento al seno, sia per la mamma che per il bambino.

Durante i primi giorni di vita è importante aiutare la mamma ad attaccare il bambino al seno e a risolvere eventuali problemi come gli ingorghi mammari. La preparazione del seno vera e propria non è necessaria durante la gravidanza, ma alcuni massaggi possono aiutare a preparare il seno per l’allattamento.

Se non si può allattare, esiste la banca del latte umano donato. Tutti i reparti di neonatologia con terapia intensiva neonatale hanno il lattario, ovvero la possibilità di gestire il latte della propria mamma, ma hanno anche la possibilità di attrezzarsi con un pastorizzatore nel proprio lattario. Se il latte materno non è disponibile, si può utilizzare il latte umano donato pastorizzato.

ALLATTAMENTO AL SENO: CI SONO CONTROINDICAZIONI?

L’allattamento al seno è un modo naturale e salutare per nutrire il proprio bambino. Rare sono le controindicazioni, che sono legate a qualche patologia materna o all’assunzione di farmaci che non consentono di fornire questo latte al bambino. Tuttavia, nella stragrande maggioranza dei casi, il mancato assecondare le necessità del bambino porta la mamma a produrre meno latte, a soffrire di ingorghi, mastiti e altre problematiche che creano un circolo vizioso e portano alla riduzione della produzione di latte.

È importante capire che le interferenze esterne o interne possono interferire con il meccanismo fisiologico dell’allattamento al seno. Ci possono essere anche delle difficoltà emotive, come la paura di fallire o di non essere all’altezza. Tuttavia, non bisogna demonizzare le mamme che non riescono ad allattare, ma è importante fornire loro il supporto adeguato già dal corso pre-parto.

Le mamme non hanno contezza della quantità di latte che il loro bambino assume dal seno. Questo può creare insicurezze, ma è importante creare una rete di supporto attorno alla mamma, sia da parte degli operatori sanitari, sia a livello familiare. Se il latte per motivi vari dovesse mancare, c’è comunque la possibilità di ricorrere alla banca del latte umano donato.

QUAL’È LA PROCEDURA PER DONARE IL LATTE MATERNO?

La procedura per donare il latte materno è semplice. La mamma viene selezionata in modo particolare, facendo degli accertamenti infettivologici. Qualora la mamma risulti positiva alla donazione, il latte può essere donato direttamente in ospedale o prelevato a domicilio tramite un servizio di trasporto sterile. Il latte viene conservato in frigorifero e sottoposto ad indagini batteriologiche prima di essere utilizzato.

Il latte materno può essere conservato fresco o congelato. Nel frigorifero viene mantenuto a una temperatura di circa 24 gradi, mentre nel congelatore a meno 20 gradi e può rimanere fino a sei mesi. La procedura per tirare il proprio latte può essere svolta anche a casa, utilizzando sempre tutto sterilmente.

In Italia è possibile donare il proprio latte dopo il parto, una volta che si è verificato che la produzione è in eccesso rispetto alle necessità del proprio bambino. È possibile aderire alla banca del latte umano donato anche prima del parto, dimostrando la propria disponibilità a donare. La donazione viene gestita attraverso strutture ospedaliere, associazioni culturali e studi di ginecologia e ostetricia.

La procedura di donazione prevede l’utilizzo di presidi sterili, che garantiscono la conservazione del latte fino al momento del prelievo. Le mamme donatrici vengono registrate con codici anonimi per tutelare la loro privacy e quella della mamma ricevente, che non saprà mai da quale mamma proviene il latte.

QUALI SONO I BENEFICI DEL LATTE MATERNO PER IL BAMBINO?

Oltre alla corretta alimentazione, il latte materno contiene fattori protettivi e anticorpi che aiutano a prevenire patologie allergiche e immunomediate. Inoltre, il passaggio di anticorpi è importante anche per i bambini nati da madri positive al COVID-19, perché protegge il bambino dalla stessa infezione.

Ma i benefici non sono solo per il bambino: l’allattamento al seno riduce il rischio di alcune patologie per la mamma, come il cancro al seno e alle ovaie, e favorisce la contrazione dell’utero dopo il parto.

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