Una nuova tecnica chirurgica mininvasiva per la cura della spasticità pediatrica è stata sviluppata dall’équipe di Neuro-Ortopedia dell’ospedale Bambino Gesù. In 4 anni sono stati trattati con successo 500 bambini e ragazzi. Vediamo di cosa si tratta con Francesco Costici, responsabile di Ortopedia del Bambino Gesù.
COS’È LA SPASTICITÀ PEDIATRICA?
La spasticità pediatrica è un disturbo neurologico che colpisce molti bambini in tutto il mondo. Questo disturbo è caratterizzato da un aumento eccessivo del tono muscolare, il che può portare a spasmi muscolari, disturbi della coordinazione motoria e atteggiamenti viziati.
La spasticità pediatrica è spesso causata da lesioni dell’encefalo e del midollo spinale in età pediatrica, come la paralisi cerebrale infantile e le lesioni midollari. La sclerosi multipla è un’altra causa comune di spasticità.
La spasticità pediatrica è una delle principali cause che trattiamo presso il nostro ospedale. Si presenta con un’incidenza di ogni 3 bambini su 1000 nati vivi, il che significa che molti bambini in tutto il mondo sono affetti da questo disturbo.
I bambini affetti da spasticità presentano solitamente un disturbo del tono muscolare e spasmi muscolari. Questi disturbi possono portare a una serie di problemi, tra cui una coordinazione motoria compromessa e atteggiamenti viziati. Nel tempo, questi problemi possono trasformarsi in deformità strutturate, poiché il muscolo spastico tende a trasformarsi gradualmente in tessuto fibroso, causando un accorciamento dei tendini e dei muscoli.
La spasticità può essere classificata in base alla sua gravità. Questa classificazione avviene attraverso l’uso di scale di misurazione che valutano la rigidità articolare e la capacità motoria funzionale del paziente. La spasticità può variare da un semplice disturbo della coordinazione motoria alla impossibilità di camminare.
Esistono diversi trattamenti disponibili per la spasticità pediatrica, tra cui terapie fisiche, farmaci, e in alcuni casi, interventi chirurgici. La terapia fisica può aiutare a migliorare la coordinazione motoria e ad alleviare la rigidità muscolare. I farmaci possono essere utilizzati per ridurre la spasticità e i sintomi ad essa correlati. In alcuni casi, gli interventi chirurgici possono essere necessari per correggere le deformità strutturate causate dalla spasticità.
CARATTERISTICHE DELLA SPASTICITÀ PEDIATRICA
La spasticità è un disturbo neurologico che si presenta in età pediatrica e che si caratterizza per un aumento eccessivo del tono muscolare. Le cause della spasticità sono legate in genere a lesioni dell’encefalo e del midollo spinale, come ad esempio le paralisi cerebrali infantili, le lesioni midollari, la sclerosi multipla e altre malattie del sistema nervoso centrale.
Fra i sintomi più comuni della spasticità ci sono il disturbo del tono muscolare e i spasmi muscolari, nonché un disturbo della coordinazione motoria e degli atteggiamenti viziati che possono, nel tempo, trasformarsi in deformità strutturate. Questo è legato al fatto che il muscolo spastico o il genere e per la contrattura tende a trasformarsi gradualmente in tessuto fibroso, creando un accorciamento dei tendini e dei muscoli.
La spasticità si presenta in vari gradi di severità, che genere si misura con le scale di misurazione e che valutano la rigidità articolare e la capacità motoria funzionale del paziente. Questi quadri possono variare da un semplice disturbo della coordinazione motoria alla impossibilità di camminare. In alcuni casi, la spasticità può impedire totalmente i movimenti del bambino, rendendo necessario un trattamento di emergenza.
La spasticità può avere ripercussioni sulla qualità di vita del paziente, impedendogli di camminare o di assumere una posizione seduta confortevole. Inoltre, può rendere difficile la gestione quotidiana del paziente, sia per le cure geni che per la riabilitazione, sia per la postura, rendendo necessario un trattamento che miri a migliorare la sua qualità di vita.
DIAGNOSI DELLA PATOLOGIA
Per diagnosticare la spasticità pediatrica, il medico potrebbe utilizzare una serie di test diagnostici, tra cui:
- Esame neurologico: il medico esamina il bambino per valutare il tono muscolare, la forza muscolare, i riflessi e la coordinazione.
- Risonanza magnetica: questo esame aiuta a valutare la gravità della lesione cerebrale e a individuare eventuali anomalie strutturali.
- Elettromiografia: questo test valuta l’attività muscolare e i riflessi.
TRATTAMENTO DELLA SPASTICITÀ PEDIATRICA
Il trattamento della spasticità nella fase iniziale viene effettuato attraverso la riabilitazione e l’uso di farmaci miorilassanti che possono essere somministrati sia per via generale sia per via locale. In alcuni casi, quando la muscolatura ha subito un processo di trasformazione in tessuto fibroso, è necessario ricorrere alla chirurgia per correggere le posizioni sbagliate che si sono create a livello articolare.
La chirurgia ortopedica è concentrata sull’aspetto motorio, con lo scopo di prevenire la comparsa delle deformità articolari o curarle quando sono ormai conclamate. Questo perché spesso le deformità sono causa di dolore e quindi vanno a peggiorare la qualità di vita del paziente.
Il trattamento della spasticità pediatrica dipende dalla gravità della condizione e dalla sua manifestazione. In generale, il trattamento prevede una combinazione di terapie fisiche, farmacologiche e interventi chirurgici. Tra le terapie fisiche, la riabilitazione è fondamentale per migliorare la forza muscolare e la coordinazione.
I farmaci miorilassanti possono aiutare a ridurre la tensione muscolare. In alcuni casi, è necessario ricorrere alla chirurgia ortopedica per correggere le posizioni sbagliate che si sono create a livello articolare.
SPASTICITÀ PEDIATRICA E CHIRURGIA PERCUTANEA: UNA NUOVA TECNICA DEL BAMBINO GESÙ
La chirurgia tradizionale ortopedica, che prevede incisioni e allungamento o sezionamento di muscoli e tendini, può ridurre la spasticità ma richiede tempi di recupero lunghi e immobilizzazioni in gesso.
Tuttavia, all’Ospedale Bambino Gesù di Roma, da circa quattro anni è stata sviluppata una nuova tecnica chirurgica percutanea che utilizza un micro bisturi di dimensioni minime per incidere fapav pace e fibre muscolari responsabili della spasticità. Grazie a questa tecnica, le incisioni sono puntiformi e molto meno invasive, riducendo i tempi di recupero e migliorando la funzionalità motoria e articolare dei pazienti.
Il vantaggio principale di questa tecnica è che può essere applicata su pazienti di età inferiore rispetto alla chirurgia tradizionale, anche su bambini di 2-3 anni. Inoltre, poiché la chirurgia percutanea non riduce la forza muscolare, i tempi di recupero sono molto più veloci rispetto alla tecnica tradizionale.
L’intervento chirurgico percutaneo si esegue in pochi minuti di sala operatoria, mentre un intervento tradizionale richiede una durata anestesiologica chirurgica di circa 60-80 minuti. La sintomatologia dolorosa è molto contenuta e gestita da farmaci analgesici minori, riducendo l’uso di farmaci più potenti come gli oppioidi.
Inoltre, i pazienti non vengono immobilizzati in gesso ma utilizzano delle docce di posizione di plastica che si possono rimuovere il giorno dopo l’intervento per iniziare subito una riabilitazione precoce. Questo è un aspetto molto positivo sia per il paziente sia per i familiari, che non devono affrontare lunghe ospedalizzazioni ma possono tornare a casa e riprendere il trattamento riabilitativo.
La tecnica percutanea utilizzata all’Ospedale Bambino Gesù è stata personalizzata prendendo spunto da una tecnica descritta in Russia alcuni anni fa e adattata alla realtà italiana. L’obiettivo principale era quello di trovare un approccio chirurgico meno invasivo per il paziente e applicabile su pazienti di età inferiore.
In conclusione, la chirurgia percutanea rappresenta una valida alternativa alla chirurgia tradizionale ortopedica per la riduzione della spasticità pediatrica. Grazie alle sue caratteristiche innovative e ai vantaggi che offre, questa tecnica è in grado di migliorare la qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari.
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