La meditazione può essere definita come l’insieme delle tecniche che ha lo scopo di ottenere un grado di consapevolezza, armonia e pace con notevoli benefici per l’intero organismo. Vediamo di cosa si tratta.
COS’È LA MEDITAZIONE?
La meditazione può essere definita come l’insieme delle tecniche che ha lo scopo di ottenere un grado di consapevolezza, armonia e pace con notevoli benefici per l’intero organismo.
Meditare vuol dire focalizzarsi sul presente, vivere il “qui ed ora”, senza pensieri negativi, superflui, ansie, stress e preoccupazioni che possono turbare. Significa disciplinare la mente, renderla capace di staccarsi dal suo “autopilota” per contemplare ciò che circonda il praticante in quel momento e fare in modo che avverta tutte le sensazioni che attraversano il suo corpo nel presente, domare la mente, provare serenità e gioia.
I BENEFICI DELLA MEDITAZIONE
Secondo uno studio condotto dal Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences di Lipsia, in Germania, comparso sulla rivista Psychosomatic Medicine, meditando con costanza il corpo riceve diversi benefici. Si è visto ad esempio che fino ai sei mesi dall’inizio della pratica, la presenza di cortisolo nei capelli continua a diminuire.
IL CORTISOLO
Il cortisolo è l’ormone dello stress, responsabile delle tensioni del sistema nervoso, legato a disturbi fisiologici come il diabete, disturbi cardiocircolatori e problemi psicologici, tra cui la depressione.
MEDITAZIONE: I FALSI MITI
Quando si parla di meditazione occorre, però, eliminare alcuni falsi miti:
• non è una pratica religiosa ma spirituale;
• non è un metodo per avere visioni mistiche;
• non è una pratica occasionale;
• non è una tecnica di rilassamento guidato.
CONCENTRAZIONE E CONSAPEVOLEZZA
Praticare la meditazione vuol dire trovarsi in uno stato di “rilassata concentrazione”. Se questo stato fosse troppo sbilanciato verso la concentrazione, si rischierebbe di attivare i meccanismi dello stress, se fosse al contrario troppo bilanciato verso il relax si rischierebbe di addormentarsi.
La consapevolezza come forma di meditazione è fatta risalire all’induismo, intorno al 1500 A.C., ed è fortemente connessa con la pratica dello yoga. La meditazione può assumere molte forme diverse, i 2 tipi principali sono: la meditazione concentrativa e la meditazione di consapevolezza.
La meditazione concentrativa consiste nel concentrarsi su un “oggetto” specifico ed escludere tutto il resto. L’obiettivo è sperimentare a fondo l’oggetto su cui ci si sta concentrando – che può essere fisico o astratto – per raggiungere uno stato di benessere più elevato.
La meditazione di consapevolezza, invece, include sia la riduzione dello stress, che la terapia cognitiva basate entrambe sulla consapevolezza. La consapevolezza consiste nell’essere pienamente consapevole e coinvolto nel momento presente e non più nel passato o nel futuro, focalizzandosi in particolare sulle proprie esperienze sensoriali.
A volte, alla meditazione, per aiutare il processo, si associa la ripetizione di un suono, di un mantra, di una frase. Allo stesso modo sempre all’inizio, il praticante può concentrarsi sugli atti del respiro, poi focalizzarsi su un oggetto, dapprima solo mentale, con cui in seguito ci si può anche immedesimare, riuscendo ad annullare il cosiddetto “pilota automatico”, che guida la mente senza la sua volontà.
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