Home » Insonnia, le cause e i nuovi farmaci per sconfiggerla

19 marzo Giornata mondiale del sonno: Ecco i nuovi farmaci che riescono a sconfiggere l’insonnia. Mai sottovalutarla. Ne parliamo con la Dott.ssa Mariangela Panebianco, Dirigente neurologo, Ospedale Garibaldi di Catania.


COS’È L’INSONNIA?

L’insonnia è un disturbo del sonno che affligge molte persone, causando difficoltà nell’addormentamento, frequenti risvegli notturni e risveglio precoce.  Secondo la dottoressa Panebianco, può essere considerata un disturbo del sonno quando si manifesta come una quantità di sonno insufficiente e di scarsa qualità.

Interessa circa il 20-30% della popolazione nei paesi occidentali. Tuttavia la difficoltà all’addormentamento e i risvegli notturni, possono essere sperimentati, occasionalmente, da tutti. In questi casi, si tratta di una forma transitoria legata a situazioni stressanti momentanee. L’insonnia diventa, invece, cronica quando i sintomi si presentano almeno 3 notti a settimana per un periodo di 1 a 6 mesi.

QUALI SONO LE CAUSE DELLA PATOLOGIA?

Può essere causata da diverse ragioni. Tra le cause comuni, vi sono comportamenti errati legati a una scorretta igiene del sonno, come l’assunzione di alcolici, il fumo, pasti abbondanti prima di dormire, attività sportiva intensa e l’assunzione di sostanze stimolanti come caffè o tè prima di andare a letto.

Inoltre, dormire in un ambiente poco confortevole, con temperatura sgradevole, troppa luce o rumori può contribuire all’insonnia. Infine essa può anche essere una conseguenza di trattamenti farmacologici cronici, come l’assunzione di cortisonici, antidepressivi, stimolanti o diuretici, che possono interferire con il sonno.

Altre cause possono essere legate a condizioni mediche, come sindromi dolorose, malattia di Parkinson, ipertiroidismo, apnee notturne o disturbi neurologici come l’epilessia o la sindrome delle gambe senza riposo.

QUAL È IL LEGAME TRA L’INSONNIA E LE PATOLOGIE PSICHIATRICHE?

Le patologie psichiatriche, come la depressione e l’ansia, sono frequentemente associate alla patologia. Secondo la dottoressa Panebianco, circa l’80% dei pazienti affetti da depressione maggiore soffre anche di insonnia. L’insonnia è spesso un sintomo comune nei disturbi d’ansia generalizzata e nei disturbi da attacco di panico.

Altre condizioni mediche, come sindromi dolorose, ipertiroidismo e sindrome delle apnee notturne, possono anche contribuire all’insonnia.

QUALI SONO LE CONSEGUENZE DELLA PERDITA DEL SONNO?

L’insonnia va oltre il semplice sintomo del sonno disturbato. I soggetti che ne soffrono possono sperimentare stanchezza, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, irritabilità, mal di testa e alterazioni dell’umore. Queste condizioni compromettono la qualità della vita e possono influire sulle funzioni sociali e occupazionali.

Inoltre, l’insonnia può portare a un aumento dell’assenteismo lavorativo e aumentare il rischio di incidenti professionali o stradali.

QUALI RISCHI PUÒ PORTARE?

La dottoressa Panebianco sottolinea che l’insonnia può essere un fattore di rischio per altre patologie. Studi scientifici hanno dimostrato che l’insonnia cronica può predisporre a disturbi dell’umore, malattie cardiovascolari come l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito e l’aumento di peso associato all’incremento dell’appetito causato dall’ansia. Proprio per questo è importante trattare l’insonnia, per migliorare la qualità della vita e prevenire il rischio di altre patologie

QUANTO DEVE DURARE UN TRATTAMENTO CONTRO L’INSONNIA?

La dottoressa Panebianco consiglia un trattamento farmacologico a breve termine, non superiore a quattro settimane, come indicato dalle linee guida europee e internazionali. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un medico per una diagnosi accurata e per valutare il trattamento più adatto al caso specifico.

QUALI SONO GLI INTEGRATORI NATURALI PER CURARE L’INSONNIA?

Tra gli integratori naturali utilizzati per l’insonnia, la valeriana è uno dei più comuni. È una pianta ricca di flavonoidi e spesso viene combinata con altre sostanze come melissa, passiflora, luppolo e biancospino per potenziarne gli effetti sedativi e calmanti. Un altro integratore comunemente utilizzato è la melatonina, un ormone prodotto dal nostro corpo che regola il ritmo sonno-veglia.

QUALI SONO I FARMACI SEDATIVI IPNOTICI UTILIZZATI NELLA CURA DELL’INSONNIA?

I farmaci sedativi ipnotici sono ampiamente utilizzati nel trattamento dell’insonnia. Tradizionalmente, le benzodiazepine sono state considerate i farmaci di prima linea per il trattamento dell’insonnia, grazie alle loro proprietà sedative, ansiolitiche e miorilassanti. Tuttavia, negli ultimi anni, si è cercato di sviluppare nuove molecole con meno effetti collaterali.

Lo Zolpidem è considerato attualmente il farmaco gold per il trattamento dell’insonnia a breve termine. Questo farmaco ha dimostrato di ridurre significativamente la latenza di addormentamento quando assunto dieci minuti prima di coricarsi. Inoltre, è stato dimostrato che un’altra molecola della stessa famiglia, lo Zaleplon, funziona bene anche nei risvegli notturni.

È importante assumere i farmaci sedativi ipnotici sotto il controllo di un medico, in quanto la sospensione deve essere gestita gradualmente per evitare gli effetti della sospensione. Alcuni pazienti, poi, potrebbero non rispondere positivamente ai sonniferi e potrebbero preferire inizialmente i nutraceutici o gli integratori naturali.

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