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La pandemia da Covid-19 ha avuto rilevanti implicazioni per i pazienti con patologie cardiovascolari. Quali sono? Ne parliamo con Giulio Stefanini, responsabile Ricerca Clinica, Cardio Center, IRCCS Istituto Clinico Humanitas, membro dell’Accademia di Medicina di Torino.


CHE EFFETTI HA IL COVID-19 SUI MALATI DI CUORE?

Si è riscontrato che questi pazienti sono tra quelli a più ad alto rischio di un decorso sfavorevole dell’infezione. I motivi sono molteplici, ma sicuramente la fragilità del paziente con patologie cardiovascolari croniche espone a un rischio maggiore di una prognosi infausta.

Inoltre, i pazienti con patologie cardiovascolari hanno spesso altre comorbilità che li caratterizzano proprio per la loro fragilità. Infatti, i pazienti in terapia intensiva con il maggior numero di comorbilità, incluse quelle cardiovascolari, sono quelli che tendono ad andare peggio.

INFARTO: IL COVID-19 PUÒ PROVOCARE PROBLEMI AL CUORE?

Anche i pazienti che non hanno una storia di patologie cardiovascolari possono sviluppare implicazioni cardiovascolari legate all’infezione stessa. L’infezione da Covid-19 può, infatti, causare condizioni patologiche che interessano i vasi e il muscolo cardiaco, portando a danni più o meno rilevanti al muscolo cardiaco ed eventualmente a episodi trombotici che interessano le arterie che portano il sangue.

È quindi importante fare un controllo subito dopo la guarigione e rivalutare a sei mesi dalla dimissione i pazienti che sono stati ricoverati con il Covid-19 e che hanno avuto uno screzio cardiaco durante il ricovero. Purtroppo la paura del contagio ha fatto triplicare la mortalità per infarto, passata dal 4,1% al 13,7%, una situazione che rischia di aver bruciato vent’anni di prevenzione.

INFARTO: QUALI ESAMI DEVE SVOLGERE UN PAZIENTE CON COVID-19 CHE SOSPETTA UNA PATOLOGIA CARDIACA?

È importante monitorare la funzione del cuore sia durante che dopo l’infezione e fare attenzione a eventuali sintomi che potrebbero indicare la presenza di complicanze cardiovascolari. Inoltre, è necessario garantire l’accesso tempestivo alle cure per i pazienti con urgenze cardiovascolari, al fine di evitare gravi conseguenze sulla loro salute. In caso di sospetta patologia cardiaca, è importante sottoporsi a esami approfonditi per la diagnosi.

Gli esami più comuni includono l’elettrocardiogramma  l’ecocardiogramma e i test da sforzo. Questi esami possono aiutare a valutare il funzionamento del cuore e rilevare eventuali anomalie.

INFARTO: CHI È PIÙ A RISCHIO DI SVILUPPARE PATOLOGIE CARDIACHE LEGATE AL COVID-19?

Le patologie cardiache possono essere un rischio per i pazienti con Covid-19. In particolare, i pazienti anziani e quelli con problemi di cuore preesistenti sono a maggior rischio di sviluppare complicazioni cardiache a seguito dell’infezione. Tra i sintomi più comuni ci sono il dolore al petto e l’affanno.

Il dolore al petto può essere descritto come un dolore opprimente al centro del petto che dura diversi minuti e non si risolve spontaneamente. Se si avvertono questi sintomi, è importante contattare immediatamente un medico per una valutazione. Per questo motivo, è importante che questi pazienti continuino a seguire la loro terapia e a muoversi regolarmente.

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