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In Italia le Malattie infiammatorie intestinali colpiscono sempre più i bambini

Aumentano le diagnosi in età pediatrica o per persone provenienti Paesi africani dov’è queste patologie sono inesistenti. Si aprono scenari inediti.

Malattie infiammatorie intestinali (Mici) come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa, in Italia colpiscono sempre più pazienti in età pediatrica, ma anche ultrasessantenni e persone arrivate in Europa da Paesi africani, area dove queste patologie immunomediate sono inesistenti.

Questa tipologia di diagnosi è in aumento e pone scenari nuovi sia in termini di indagini che di cura. Lo hanno segnalato i medici del XII Congresso nazionale dell’Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Disease (Ig-Ibd) 2021. Tra questi c’è anche Ambrogio Orlando, responsabile Uosm Mici Ao Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello di Palermo che spiega: “Bisogna capire quali siano i fattori di rischio di queste malattie, oltre a una predisposizione genetica dell’individuo. Inizialmente, si è ipotizzato che questo incremento di casi fosse legato a un affinamento delle tecniche diagnostiche, ma in realtà le ragioni precise non sono note: si fanno solo delle ipotesi, come quello dell’abuso e di misuso degli antibiotici, che in soggetti predisposti potrebbe aver determinato alterazioni del microbiota intestinale facendo prevalere alcuni batteri che avrebbero determinato un cambiamento del pattern antigenico della mucosa intestinale su cui poi l’organismo ha poi instaurato degli anticorpi, che hanno costituito il primo momento del meccanismo patogenetico alla base delle lesioni che originano queste malattie“.

 

Diagnosi anticipate già all’età di 3-5 anni

Dagli anni ’50 in poi si è assistito a un progressivo aumento delle Mici nel mondo occidentale e industrializzato, che colpivano soprattutto i giovani adulti con un picco di esordio nella fascia tra i 15 e i 30 anni. Negli ultimi 20 anni però l’esordio si è spostato progressivamente in età pediatrica.

Per Paolo Lionetti, ordinario di Pediatria e responsabile della Struttura complessa gastroenterologia e nutrizione dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, “il 20-25% dei casi esordisce in età pediatrica o adolescenziale, ma l’impressione – sottolinea Lionettiè che alcuni casi stiano anticipando fino ai 3-5 anni. Questo nuovo scenario pone problemi inediti“.

 

Malattie sconosciute nei Paesi in via di sviluppo

E aggiunge Gianluca Sampietro, direttore della divisione di Chirurgia generale ed Epato-Bilio-Pancreatica, Asst Rhodense di Milano: “Le Mici sono pressoché sconosciute nei Paesi in via di sviluppo, ma quando i cittadini di questi Paesi nel corso dei flussi migratori si trasferiscono stabilmente nei Paesi industrializzati iniziano a soffrire di queste patologie. Stiamo assistendo – afferma l’esperto – a tanti pazienti di Stati nordafricani (Egitto, Marocco, Tunisia) che nei rispettivi Paesi non hanno mai neppure sentito nominare queste patologie né hanno mai avvertito alcun sintomo che una volta in Italia, dopo qualche anno, si ammalano e finiscono in trattamento. Queste patologie immunomediate – conclude Sampietrosono dunque sempre più tipiche dei Paesi industrializzati”.

RMDN

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