Nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale all’ospedale Ingrassia, dell’Asp di Palermo, è stato inaugurato il nuovo servizio di Ipotermia terapeutica neonatale. Vediamo di cosa si tratta. Ne parliamo con Vita Angileri, neonatologa del reparto.
CHE COS’È L’IPOTERMIA TERAPEUTICA NEONATALE?
L‘ipotermia terapeutica neonatale è una procedura medica che viene attuata nelle terapie intensive neonatali per attenuare gli esiti neurologici a distanza legati alla condizione di asfissia perinatale. Questa procedura, che consiste nel raffreddamento del neonato, è l’unica attualmente riconosciuta come neuroprotettiva efficace.
Presso la nostra unità operativa, abbiamo recentemente iniziato ad affiancare altre unità di terapia intensiva neonatale che già mettevano in atto questa procedura. La procedura prevede il raffreddamento di tutto il corpo del neonato per abbassare la temperatura interna e attenuare gli esiti neurologici a distanza.
Ci sono due modalità di raffreddamento: il raffreddamento selettivo della testa e il raffreddamento totale del corpo. Noi attuiamo la seconda modalità, la total body, per garantire il massimo beneficio al neonato.
L’ipotermia terapeutica neonatale è particolarmente indicata per i neonati che hanno subito una condizione di asfissia perinatale e che soddisfano determinati criteri. Si tratta di una procedura molto nota, che viene attuata da almeno dieci anni nelle terapie intensive neonatali, e che continua a mostrare risultati promettenti nella prevenzione degli esiti neurologici a distanza.
QUANDO DEVE ESSERE FATTA?
L’ipotermia terapeutica neonatale è una procedura riconosciuta come neuroprotettiva efficace per attenuare gli esiti neurologici a distanza dei neonati che hanno subito un processo asfittico. Innanzitutto, è importante identificare in fase prenatale eventuali eventi sentinella, come condizioni del feto o della conduzione materna, che possono essere indicatori di un rischio di asfissia neonatale.
Inoltre, al momento della nascita, il neonato deve presentare alcuni criteri, come il tutore emogasanalitico, la necessità di rianimazione, e un esame obiettivo neurologico, che indicano una condizione asfittica e di encefalopatia ipossico-ischemica.
Se il neonato nasce in un centro dove viene già attuato il trattamento ipotermico, viene avviato il raffreddamento e viene registrata l’attività elettrica cerebrale. In caso contrario, il neonato viene trasferito in un centro dove l’ipotermia può essere attuata.
Durante la procedura di raffreddamento, il neonato viene posizionato su un’isola neonatale e viene applicato un bottino con acqua fredda che abbassa la temperatura interna del corpo. Ci sono tre fasi: induzione, stabilizzazione della temperatura e riscaldamento.
Durante questa fase, viene effettuato uno stretto monitoraggio dei parametri vitali, del monitoraggio emogasanalitico e dell’attività elettrica cerebrale tramite elettroencefalogramma.
SERVIZIO DI IPOTERMIA TERAPEUTICA NEONATALE: UNA TERAPIA INTENSIVA PER RIDURRE I DANNI AL CERVELLO
L’ipotermia terapeutica è un trattamento intensivo che viene utilizzato per ridurre i danni al cervello dei neonati che hanno subito sofferenza asfittica alla nascita. Durante la terapia intensiva neonatale, i parametri vitali vengono costantemente monitorati e viene effettuato un monitoraggio emogasanalitico, insieme ad esami strumentali, come l’elettroencefalografia.
L’obiettivo principale dell’ipotermia terapeutica è quello di abbassare la temperatura interna del corpo, riducendo il metabolismo cerebrale del neonato e la produzione di neurotrasmettitori eccitatori che danneggiano i neuroni. Ciò riduce l’infiammazione e ha un’azione protettiva sul cervello del neonato, minimizzando gli effetti dannosi della sofferenza asfittica.
La terapia è particolarmente efficace nelle forme lievi e moderate di asfissia, ma anche nelle forme più gravi, si cerca di ridurre gli effetti dannosi sul sistema nervoso centrale.
Dopo la terapia, il neonato viene sottoposto a una serie di controlli strumentali, come una risonanza magnetica dell’encefalo, per monitorare il suo sviluppo neurofisiologico.
L’obiettivo del servizio di ipotermia terapeutica neonatale è quello di creare una rete congiunta tra la neonatologia e il territorio, coordinandosi e creando un percorso di cure neurologiche che segue il neonato nel tempo. In questo modo, il neonato viene seguito e condotto, garantendo la qualità del risultato ottenuto.
La terapia dovrebbe essere iniziata il prima possibile, poiché è fondamentale ridurre gli effetti dannosi della sofferenza asfittica sulla salute del neonato.
COME FUNZIONE E QUALI SONO I SUOI BENEFICI?
L’ipotermia terapeutica neonatale è una procedura medica che consiste nel raffreddamento del corpo di un neonato a una temperatura inferiore alla norma per ridurre i danni cerebrali in caso di encefalopatia ipossico-ischemica. Questa condizione può verificarsi quando il cervello del neonato non riceve abbastanza ossigeno e nutrienti durante la nascita.
Entro le prime ore di vita, il neonato deve essere avviato al trattamento ipotermico per ottenere i migliori risultati. Il trattamento consiste in un raffreddamento che deve durare 72 ore, durante le quali il cervello rilascia mediatori dell’infiammazione e neurotrasmettitori che possono causare danni al cervello. L’abbassamento della temperatura aiuta a ridurre questi effetti negativi.
Il trattamento può variare da bambino a bambino, ma in generale i trattamenti più brevi o più lunghi non sembrano essere legati ai migliori esiti. Tuttavia, il trattamento deve essere avviato entro le prime sei ore di vita del neonato, poiché dopo questo periodo si apre la finestra terapeutica in cui il raffreddamento migliora gli esiti.
Il neonato potrebbe essere intollerante al trattamento, ma in genere è ben tollerato. Ci possono essere alcune complicanze, come un abbassamento delle piastrine e una bradicardia esagerata, ma queste sono rare. Il personale medico e infermieristico specializzato monitora costantemente il neonato durante il trattamento per garantire la sicurezza.
Il trattamento deve essere eseguito solo da personale specializzato in terapia intensiva neonatale, poiché è un trattamento delicato che richiede un alto livello di competenza. Anche se possono verificarsi degli errori nell’esecuzione del trattamento, i monitoraggi costanti aiutano a ridurre il rischio di complicanze.
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