Roma, 13 Novembre 2019
Saranno oltre 6 mila i medici, gli infermieri, i ricercatori, i tecnici, i dipendenti, i dirigenti, i volontari, gli specializzandi, i pazienti con le associazioni e le famiglie, che affolleranno l’Aula Paolo VI in Vaticano, sabato 16 novembre, per l’udienza di Papa Francesco con la comunità dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in occasione dei 150 anni dalla fondazione.
Nel 2019, un secolo e mezzo dopo l’accoglienza delle prime 4 piccole pazienti in due stanze di via delle Zoccolette, il Bambino Gesù è una realtà di ricerca e cura con 607 posti letto, distribuiti su 4 sedi, e un personale di oltre 3 mila tra dipendenti e collaboratori. In questo anno speciale, aperto il 19 marzo scorso dalla visita del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, l’incontro con Papa Francesco segna un’altra tappa del cammino che unisce ogni Pontefice con il “suo ospedale” fin dal 1924, anno in cui fu affidato a Pio XI dalla famiglia Salviati.
Il primo sorriso per Papa Francesco sarà quello dei 200 bambini con i genitori, in cura al Bambino Gesù, che troverà davanti al palco dell’Aula Paolo VI. Fra loro anche bambini stranieri provenienti dalle “periferie del mondo” dove sono attivi gli interventi di cooperazione internazionale dell’ospedale e una rappresentanza di pazienti in cura presso il Centro Cardiologico Pediatrico Mediterraneo di Taormina, con cui il Bambino Gesù collabora da anni.
IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA
I partecipanti si ritroveranno al mattino nell’aula vaticana dove, a partire dalle 9.00, gli animatori intratterranno i bambini fino all’arrivo del Pontefice previsto alle 12.00. Alle 11.00 è in programma l’esibizione canora dell’Orchestra inclusiva Euterpe composta da persone con disabilità, terapisti e volontari che suonano a livello amatoriale. Il Direttore dell’orchestra, il Maestro Tommaso Liuzzi, è anche ricercatore presso la Neuroriabilitazione della sede di Palidoro dell’ospedale dove si occupa di progetti di musicoterapia per bambini affetti da paralisi cerebrale infantile. Dopo l’ingresso di Papa Francesco, prenderà la parola la Presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc che illustrerà il cammino dell’ospedale in questo anno celebrativo e gli auspici per il futuro. Seguirà il discorso del Santo Padre e la consegna dei doni.
I DONI PER IL PAPA
Saranno tre i doni per Papa Bergoglio consegnati dai piccoli pazienti del Bambino Gesù: il primo è una stola sacerdotale decorata con i disegni dei bambini della ludoteca dell’ospedale che si sono ispirati ai temi della Creazione e della salvaguardia del Creato cari a Papa Francesco. Il secondo è il fumetto “Un ospedale per Papa Francesco”, disegnato dal fumettista Roberto Battestini con testi di Alessandro Bottero, che ripercorre la vicenda del Complexe Pédiatrique di Bangui. Dopo la visita di Bergoglio, in occasione dell’apertura della Porta Santa del Giubileo della Misericordia nel novembre 2015, il Pontefice chiese alla Presidente Enoc un intervento dell’ospedale in favore dei bambini della capitale centrafricana. Dopo i primi interventi urgenti, è stato avviato un programma di lavori per la ristrutturazione del complesso esistente e per la creazione di un nuovo Centro di re-nutrizione terapeutica, inaugurato il 2 marzo 2019 alla presenza dell’Elemosiniere pontificio, Cardinale Konrad Krajewski. L’ultimo dono è il libro fotografico “Vite che aiutano la vita”: 130 fotografie di Daniele Garofani, accompagnate da testi dello scrittore Daniele Mencarelli, danno testimonianza di tutte le figure professionali del Bambino Gesù che ogni giorno scendono in campo per svolgere al meglio la comune missione di accogliere e curare i bambini provati dalla malattia.
IL FUTURO E’ UNA STORIA DI BAMBINI
Papa Francesco sarà accolto nell’Aula Paolo VI da uno striscione con lo slogan per i 150 anni dell’ospedale: “Il futuro è una storia di bambini”. Sul palco, accanto al Pontefice, 60 bambini indosseranno la maglietta della campagna sociale “Ogni storia merita un lieto fine” lanciata nei mesi scorsi dall’ospedale per raccontare la storia di Carmelo e dei bambini come lui che hanno combattuto e vinto contro “il mostro di Hodgkin” e contro tutte le malattie, con l’aiuto dei medici, degli infermieri e dei ricercatori del Bambino Gesù.
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